Umbria: i grandi vini di una piccola regione

4 Ott 2011, 15:31 | a cura di

I lusinghieri risultati che arrivano dalle degustazioni di quest’anno confermano che l’Umbria è una delle regioni vinicole più convincenti per la proposta qualitativa che ogni vendemmia i produttori offrono con le proprie bottiglie.

 

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TRE BICCHIERI 2012: UMBRIA

 

I simboli dell’eccellenza sono 9, come l’anno scorso, ed è un numero importante per una regione piccola in termini di estensione, la cui viticoltura di qualità è da ascrivere ad appena qualche decennio fa. Con una rapida analisi dei singoli territori ci accorgiamo di come il Montefalco Sagrantino, rosso simbolo dell’Umbria, mostri in maniera più precisa i passi da gigante che alcune aziende stanno compiendo per arrivare al massimo traguardo qualitativo: assaggiamo sempre più dei vini che non temono le criticità in termini di potenza ed estrazione tannica che il vitigno - specie da giovane - dà, e riescono a offrire delle etichette dalle chiare caratteristiche di eleganza e finezza. Un ottimo esempio ci viene dal Col Cimino ’07 di Villa Mongalli, leggiadro e sinuoso, o dal Campo alla Cerqua ’07 di Tabarrini, complesso e profondo o dal Sagrantino di Còlpetrone, anch’esso in una versione 2007 di grande tipicità.

 

In più, nonostante mancasse un cavallo di razza come il 25 Anni, il Montefalco Sagrantino Collepiano ’08, prodotto dal pioniere della Denominazione Marco Caprai, conquista per complessità e avvolgenza gustativa. Arriva in vetta anche il Montefalco Rosso Riserva ’08 di Colle Allodole, azienda molto legata a un’idea di vino tradizionale e autentica. Poco più a Nord eccoci di fronte all’altra importante Doc Umbra, Torgiano, ed eccoci di nuovo alle prese con uno dei vini più affascinanti d’Italia: il Riserva Vigna Monticchio di Lungarotti in una favolosa versione targata 2006.

 

Sul fronte bianchista conferme ci arrivano da una zona da sempre particolarmente vocata per i vitigni a bacca bianca, ma che solo in questi ultimi anni è riuscita ad eccellere: parliamo di Orvieto, un territorio capace di offrire non solo vini freschi e profumati, ma anche dalle sensazioni complesse e articolate da poter competere con i grandi bianchi italiani. Anche quest’anno gli esempi migliori li abbiamo dall’Orvieto Classico Campo del Guardiano ’09 di Palazzone e da Il Bianco ’10 di Decugnano dei Barbi. Concludiamo con una grande conferma che anno dopo anno riceviamo dal Cervaro di Castello della Sala: il millesimo 2009 mette tutti d’accordo e, siamo sicuri, dimostrerà di essere un bianco a vita molto lunga.

 

 

04/10/2011

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