Una vendemmia 2020 a prova di Covid-19: le previsioni al Centro Italia

24 Lug 2020, 16:58 | a cura di
La seconda parte del sondaggio a campione tra i principali distretti del vino ci porta ad analizzare il Centro Italia. Dal Lazio alla Toscana, all'Umbria: ecco le previsioni della vendemmia 2020.

Siamo partiti dalle regioni piรน a Sud per scoprire le prime proiezioni per la vendemmia 2020 e le previsioni del Cnr sul clima delle prossime settimane. La seconda teppa รจ nell'Italia centrale, tra Dop e distretti del vino che si preparano all'appuntamento con un occhio alle vigne e l'altro ai mercati.

Le previsioni della vendemmia 2020 nel Centro Italia, regione per regione

La vigna a Poggio le Volpi

Lazio

Nella regione da 800 mila ettolitri nel 2019, la Dop Frascati (900 ettari, 300 produttori e 30 cantine imbottigliatrici) si attende un incremento dei volumi rispetto ai 70 mila quintali di uno scarso 2019. Felice Gasperini, presidente consortile, descrive unโ€™annata โ€œpositiva considerando lโ€™andamento climatico e lo sviluppo vegetativo, un poโ€™ in anticipoโ€. Lโ€™incognita รจ, perรฒ, il trend di mercato, con una stima di giacenze superiori del 15% rispetto al normale, il che potrebbe indurre il Cda a valutare a breve un taglio delle rese per i vini dei Castelli Romani, che in media viaggiano a 110 quintali per ettaro.

Umbria

Lโ€™Umbria ha prodotto 425 mila ettolitri di vino nel 2019, in gran parte Igp e Dop. Negli oltre 1.200 ettari della Doc Montefalco, il nostro sondaggio rileva una stima nei volumi in calo del l5% rispetto a un 2019 abbondante, secondo il presidente del consorzio Filippo Antonelli. โ€œNon รจ unโ€™annata di carica e vista la congiuntura non รจ una brutta notizia. Le uve sono in condizioni ottimali, senza stress idrici. Piuttosto, le cantine hanno problemi di spazio per la nuova annata ed รจ per questo che abbiamo chiesto alla Regione misure a favore dello stoccaggio, invece che pensare a ridurre le rese che per i nostri vini sono giร  basseโ€. La grande Doc Orvieto (2.100 ettari) prevede un incremento della produzione del 15% rispetto agli 87 mila ettolitri del 2019 (annata scarsa): โ€œLe uve sono saneโ€ racconta il presidente del Consorzio, Vincenzo Cecci โ€œla stagione รจ particolarmente favorevole con piante che presentano un carico di uve piรน alto. La raccolta sarร  anticipata e stimiamo di staccare le varietร  precoci prima di Ferragostoโ€. Intanto, il mercato dice che le scorte sono superiori del 10% sul 2019, circostanza che porterร  il Cda a proporre allโ€™assemblea il mantenimento della resa bassa come un anno fa, a 75 quintali per ettaro.

panorama_Montalcino

Toscana

Il Brunello di Montalcino stima, col presidente Fabrizio Bindocci, di raccogliere intorno ai 210 mila quintali di uve: โ€œAnnata nelle medie sui volumi, ma che potrebbe essere al top per la qualitร , se lo stato fitosanitario e le escursioni termiche anche di 15 gradi continueranno come finora. Sui tempi, siamo una settimana indietro. Non ci sarร  da intervenire coi diradamenti e partiremo a raccogliere a fine agosto coi bianchi, per finire il 20 ottobreโ€. Sono 2,6 milioni gli ettolitri di vino prodotti in questa regione nel 2019 e un grande contributo lo dร  il Vino Chianti che conta un milione di quintali e 754 mila ettolitri e che grazie alle vendite in Horeca (70%) รจ riuscito a limitare lโ€™impatto della crisi: โ€œPer il 2020โ€ afferma Giovanni Busi โ€œla produzione di uve scenderร  a 900 mila quintali per 630 mila ettolitri, comprensiva della riduzione del 20% decisa dal consorzio. Lo stato fitosanitario รจ ottimo e inizieremo a raccogliere ai primi di settembreโ€. La denominazione, che oggi ha in pancia il 20% in piรน di scorte, ritiene di tornare alla normalitร  entro il 2021. Spostando lo sguardo al Chianti Classico, che ha appena introdotto delle misure di emergenza anti-Covid e che lo scorso anno ha prodotto 440 mila quintali di uve e 306 mila ettolitri di vino, il Consorzio rileva un โ€œottimo stato fitosanitario, con primavera asciutta e soleggiata, piogge sufficienti e ben distribuite. Niente peronospora e rarissime grandinate precoci che non hanno causato danniโ€. Sul fronte quantitativo, il raccolto 2020 sarร  โ€œprobabilmente inferiore del 5-10% rispetto a un 2019 che รจ stato lโ€™anno record dopo il 1987โ€. Probabile inizio raccolta dopo il 20/25 settembre. La grande area della Doc Maremma, da cui nel 2019 sono arrivati 159 mila quintali di uve e 108 mila ettolitri, stima una โ€œproduzione leggermente inferiore rispetto a quella del 2019 del 5-10%โ€, fa sapere il direttore del Consorzio, Luca Pollini, che aggiunge: โ€œGrazie a una primavera regolare e con una buona distribuzione delle piogge, la vite ha raggiunto un buon equilibrio vegetativo, senza particolari problemi di fitopatie. Qualche gelata non ha compromesso la produzioneโ€. Annata precoce che potrebbe iniziare dal 16 agosto per il Syrah, con Vermentino e Sangiovese a metร  settembre.

 

Abruzzo

Cambiando regione, chi ha deciso, invece, misure dโ€™emergenza come il taglio delle rese รจ il Consorzio vini dโ€™Abruzzo. In tutta la regione, nel 2019, sono stati prodotti 3,1 milioni di ettolitri (1,2 mln Dop e 529 mila Igp). Anche qui, come in Puglia, cโ€™รจ necessitร  di limitare i volumi. E i produttori guidati da Valentino Di Campli, per mantenere il mercato in equilibrio, hanno scelto il taglio delle rese del 15% (119 quintali/ha) per Montepulciano, Cerasuolo e Trebbiano a cui si applicherร  anche lo stoccaggio di 21 ettolitri/ettaro. Operazione che riguarderร  18 mila ettari. โ€œI presupposti di questa annataโ€ dice Di Campli โ€œsono incoraggianti: buon germogliamento, nessuna gelata primaverile, nรฉ attacchi parassitari. Dovremmo iniziare a metร  agosto per le basi spumanti e varietร  precoci, come Chardonnay e Pinot grigioโ€. Nella Docg Colline Teramane, i produttori guidati dal presidente Enrico Cerulli non sembrano interessati a una riduzione delle rese: โ€œPremi poco allettanti per una Docg da 500 mila bottiglie con medie sui 85 quintali/ettaroโ€. Lโ€™annata sembra promettere bene: โ€œSia in termini qualitativi, per stato fitosanitario ottimale, sia quantitativi, vista la vigoria delle piante (12.700 quintali nel 2019; ndr). Anche chi fa il biologico e applica i principi della sostenibilitร โ€ conclude Cerulli โ€œรจ riuscito a non avere problemiโ€.

Molise

Passando per il Molise, che nel 2019 ha portato a casa 227 mila ettolitri (10% Do e 20% Ig), la situazione รจ variegata. Armando Panella, che guida il Consorzio tutela vini Dop e Igp del Molise (440 ettari e circa 53 mila quintali di uve nel 2019, per oltre 1,2 milioni di bottiglie), prevede una flessione del raccolto di circa il 10-15 per cento, per gli effetti di siccitร  e umiditร . โ€œRitengoโ€ osserva Panella โ€œche nessuna azienda sia interessata alla distillazione di crisi sui vini comuni le cui rese sono intorno ai 200 quintali/ettaro, dal momento che gli aiuti sono bassi e, inoltre, perchรฉ le giacenze riguardano in gran parte Doc e Igtโ€. Lโ€™altra Doc molisana, la Tintilia, e il suo consorzio (40 ettari, 11 soci per 170 mila bottiglie) stimano una โ€œbuona annata, dopo un inverno secco e siccitosoโ€ racconta il presidente Pasquale Salvatore โ€œa cui sono seguite le piogge di aprile e maggio. Oggi la vegetazione รจ rigogliosa, i grappoli in prechiusura e non ci sono peronospora e oidio. Salvo sorprese saremo in linea col 2019. Ma non ridurremo le reseโ€.

a cura di Gianluca Atzeni

Articolo uscito sul numero diย Tre Bicchieri del 16 luglio

Abbonati anche tu se sei interessato ai temi legali, istituzionali, economici attorno al vino. รˆ gratis,ย basta cliccare qui

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram