Vendemmia 2014: dove nasceranno i grandi vini? 1. Sardegna

6 Nov 2014, 09:30 | a cura di

Vendemmia da dimenticare? Non per tutti. Inizia il viaggio alla scoperta dei territori d'Italia in cui l'annata 2014 sarà ricordata come eccellente. S’inizia dalla Sardegna.

Di solito, per principio, non faccio mai commenti sulla vendemmia finché l’ultima uva raccolta non sta al sicuro in cantina” ci ha detto la scorsa settimana Francesca Argiolas dell’omonima azienda di Serdiana, in provincia di Cagliari “ma questa volta mi voglio sbilanciare: è andato tutto bene e la qualità è molto alta”. Il rischio, nelle annate complicate come il 2014, è che il giudizio complessivo si porti dietro anche chi ha avuto condizioni eccellenti. Com'è il caso della Sardegna, punto di partenza del viaggio alla scoperta delle zone d'Italia in cui questa vendemmia darà grandi vini, in controtendenza rispetto a una generalizzata mediocrità che ha riguardato un po' in tutto lo Stivale. La Sardegna infatti ha goduto, rara avis in terris, di un andamento stagionale ottimale e le uve, sia bianche che rosse, daranno grandi vini.

Raffaele Cani, direttore commerciale della Cantina di Santadi racconta: “Abbiamo iniziato a tagliare il 4 agosto con le uve bianche e abbiamo terminato il 14 ottobre con le rosse. Avremo dei vini base con un tenore alcolico minimo di 13 gradi, risultato di una maturazione perfetta. È stata una vendemmia da manuale”. Entusiasta dei risultati anche Dino Addis della Cantina Gallura di Tempio Pausania “Abbiamo raccolto delle uve ottime con punte di assoluta eccellenza: il Vermentino ha intensi profumi di biancospino e struttura complessa e anche la varietà minori come il cagnulari presentano fragranza e aromaticità con tenore alcolico da 12.80 a 13 gradi. D’altra parte una quindicina di gradi di differenza tra notte e giorno non poteva che dare questi risultati. L’unica pecca è la quantità inferiore del 20% rispetto al 2013”. Angelo Angioi, profondo conoscitore della Planargia e consulente, tra l’altro, di Vigne Surrau commenta così “Le uve sono stupende e la stagione è stata lunga con un agosto caldo, mitigato da un’escursione termica importante che ha favorito l’acidità malica e polifenoli di grande finezza. Difficile dire se siano meglio le bianche o le rosse: Vermentino, Malvasia, Cannonau sono tutti profumati ed alcolici”. Lucien Angei, di madre francese e papà di San Gavino, spazia dalla Cantina di Calasetta a quella di Quartu, dalla azienda Melis di Terralba a Puggione di Mamoiada, quella del Vermentino di montagna: “Nessuna fitopatia di rilievo” dice“I bianchi sono intensamente profumati e hanno struttura, rotondità ed equilibrio. I rossi come il Carignano che hanno avuto rese bassissime, sono intensamente colorati e hanno tannini dolci e una buona speziatura”. Non teme smentite Piero Cella, consulente tra gli altri di Contini e Cherchi, che afferma senza mezzi termini “È la vendemmia migliore da 25 anni a questa parte. La maturazione è stata lenta e graduale con poche piogge e temperature ideali. Per me non ci sono differenze tra bianchi e rossi. La vernaccia è perfetta così come il cannonau e la malvasia”. Giudizi ampiamente condivisi anche da Gaetano La Spina, toscano di Marina di Massa, in forza alla Cantina Sociale di Dorgali “È stata una vendemmia più che buona dove non c’è mai stato caldo eccessivo. Qui da noi poi abbiamo raccolto anche un 20% in più rispetto all’anno scorso. I vini saranno da invecchiamento”. Mariano Murru, enologo di Argiolas, completa il quadro: “Si prospetta una grande annata anche per i vini da appassimento: le uve e le condizioni climatiche sono perfette”.

Insomma in Sardegna la vendemmia è stata davvero ottima ma si riuscirà a sfruttare questa opportunità? Ne abbiamo parlato con Stefano Biscaro della Sella&Mosca, la più grande azienda isolana: “La Sardegna ha due punti di forza, Vermentino e Cannonau di Sardegna, però rappresenta poco più dell’1% del vino italiano cioè una massa critica molto limitata. Per incidere sul mercato oltre alla quantità ci vuole la professionalità degli addetti e la capacità di fare promozione e comunicazione, che a parte rare eccezioni, risulta carente anche a causa della ridotta marginalità delle aziende. Perciò molto dipenderà da cosa riusciremo a comunicare ai consumatori e ai buyers sul nostro vini in termini di qualità” conclude il direttore dell’azienda. La Sardegna è una terra antica, di grandi vini e di gastronomia finissima, di spettacolari bellezze naturali e paesaggistiche - mare incontaminato e magia selvaggia dei suoi monti - che non ha eguali al mondo. C’è chi è decollato con molto, molto meno. Quest’anno varrebbe la pena di provarci tutti assieme. Fortza Paris.

a cura di Andrea Gabbrielli

Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 30 ottobre
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