Versi di vini. Cesare Pavese

27 Ago 2016, 15:00 | a cura di

Continua la nostra ricerca di versi poetici dedicati all'uva e al vino. Siamo arrivati al '900, e oggi incontriamo una lunga lirica di Cesare Pavese.


Cesare Pavese

Nato a Santo Stefano Belbo, in terra di Langa, Cesare Pavese (1908 โ€“ 1950) fu il cantore di questa terra aspra e fascinosa, sia nei suoi romanzi (tra gli altri La bella estate, Paesi tuoi) che nelle poesie. Scrittore, poeta, intellettuale, affiancรฒ l'attivitร  di insegnante di lingua inglese e traduttore (firmรฒ anche la versione italiana di Moby Dick di Hermann Melville; Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce; Uomini e topi di John Steinbeck e molte altre opere contemporanee) a quella letteraria e saggistica. La prosa arrivรฒ in un secondo momento, dopo gli arresti e il confino per motivi politici durante il periodo fascista. La sua attivitร  narrativa fu febbrile e accompagnรฒ i suoi anni piรน tormentati, fino al gesto ultimo del suicidio.

Dalla sua maggiore raccolta poetica, Lavorare stanca riportiamo questa lirica.

 

Paesaggio II

 

La collina biancheggia alle stelle, di terra scoperta;

si vedrebbero i ladri, lassรน. Tra le ripe del fondo

i filari son tutti nellโ€™ombra. Lassรน che ce nโ€™รจ

e che รจ terra di chi non patisce, non sale nessuno

qui nellโ€™umiditร , con la scusa di andare a tartufi,

entran dentro alla vigna e saccheggiano le uve

il mio vecchio ha trovato due graspi buttati

tra le piante e stanotte borbotta. La vigna รจ giร  scarsa:

giorno e notte nellโ€™umiditร , non ci viene che foglie.

Tra le piante si vedono al cielo le terre scoperte

che di giorno gli rubano il sole. Lassรน brucia il sole

tutto il giorno e la terra รจ calcina: si vede anche al buio.

Lร  non vengono foglie, la forza va tutta nellโ€™uva.

Il mio vecchio appoggiato a un bastone nellโ€™erba bagnata,

ha la mano convulsa: se vengono i ladri stanotte,

salta in mezzo ai ai filari e gli fiacca la schiena.

Sono gente da farle un servizio da bestie,

chรฉ non vanno a contarla. Ogni tanto alza il capo

annusando nellโ€™aria: gli pare che arrivi nel buio

una punta dโ€™odore terroso, tartufi scavati.

Sulle coste lassรน, che si stendono al cielo,

non cโ€™รจ lโ€™uggia degli alberi: lโ€™uva trascina per terra,

tanto pesa. Nessuno puรฒ starci nascosto:

si distinguono in cima le macchie degli alberi

neri e radi. Se avessero la vigna lassรน,

il mio vecchio farebbe la guardia di casa, nel letto,

col fucile puntato. Qui, al fondo, nemmeno il fucile

non gli serve, perchรฉ dentro il buio non cโ€™รจ che fogliami.

 

a cura di Giuseppe Brandone

 

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