Versi di vini. Le poesie dell’antologia Palatina e di Saffo

2 Gen 2016, 15:00 | a cura di

Il vino nei versi di Saffo e dei poeti dell'antologia Palatina. Quando i versi parlano di vino e d'amore sono sempre attuali.

Nel 1607, nella Biblioteca Palatina di Heidelberg in Germania, si scoprì una raccolta di tremilasettecento epigrammi i cui autori sono oltre trecento poeti greci, distribuiti dal IV° secolo avanti Cristo alla tarda età bizantina. Si tratta di componimenti di buon valore poetico e molti di questi sono opera di autori ormai famosi e conosciuti grazie alla scoperta della Palatina. Il vino e l’amore sono i protagonisti di questi epigrammi.

 

Asclepiade

Il poeta (Samo IV- III secolo a. C. ) visse sempre nella sua isola natale e si circondò di amici poeti che lo consideravano un maestro. Di lui si sono conservati una quarantina di frammenti nei quali il poeta narra confidenze d’amore, inviti alla gioia, amori e soprattutto sente la vita insidiata dalla noia e dalla morte. Ma c’è anche il vino:

 

Il vino è la spia dell’amore.

Negava di essere innamorato, Nicàgora,

ma i brindisi lo hanno smascherato.

Piangeva, con la testa tremante

e lo sguardo abbassato.

Mentre la ghirlanda lentamente

gli scivolava dal capo.

 

Meleagro

Poeta e filosofo (II-I secolo a. C.), fu anche autore di un centinaio di epigrammi giunti a noi grazie alla scoperta della Palatina, nei quali domina l’amore. Meleagro pubblicò una raccolta di epigrammi di vari poeti, la “Ghirlanda”, in cui ciascun autore era assimilato ad un fiore.

 

La coppa esulta di gioia

perché ha toccato

la garrula bocca di Zenofila,

amica dell’amore.

Felice lei! Oh, se ora accostando

le sue labbra alle mie

mi bevesse d’un fiato l’anima

 

e ancora:

Versa per Eliodora, Peithò e Cipride

Afrodite,

e sempre lei, Carite delle dolci parole.

Per me, lei una e unica dea,

bevo mescolato al vino il nome che amo.

 

Agazia Scolastico

Poeta e storico (536-582 a.C. ), nell’Antologia Palatina rimangono 98 suoi epigrammi che trattano vari temi talora in tono satirico e con una certa grazia. Eccone un esempio:

 

Non sono un amante del vino,

ma se vuoi ubriacarmi

bevi tu per prima e poi passami la coppa.

Allora l’accetto,

Se soltanto l’avrai sfiorata con le tue labbra,

sarà difficile per me restare sobrio

e sfuggire al dolce coppiere.

Il tuo bacio me lo trasmette quella coppa

e mi racconta

quale grazia l’ha toccata.

 

Per finire una poetessa che non fa parte della Palatina, ma che è universalmente conosciuta e stimata:

 

Saffo

Dalla poetessa, una delle più note dell'antichità (VII/VI secolo a.C.), un frammento che si potrebbe intitolare “scene da un matrimonio”.

 

Stava nel cratere l’ambrosia

già ben mescolata

Hermes prese la giara e versò:

gli dei con un unico gesto

levarono le coppe,

libarono, augurando

ogni bene allo sposo.

 

 

a cura di Giuseppe Brandone

 

Per leggere Versi di vini. Vino e poesia, Omar Khayyam: massimo cantore del vino clicca qui

Per leggere Versi di vini. Vino e poesia, i poeti greci e il symposion clicca qui

Per leggere Versi di vini. Vino e poesia, dalla Cina alla Persia clicca qui

 

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram