Viaggio tra i vitigni autoctoni: il catarratto

10 Gen 2017, 17:00 | a cura di

Nellโ€™ambito della nostra ricerca attraverso i vitigni autoctoni italiani, parliamo del catarratto: uno dei piรน antichi e caratteristici vitigni a bacca bianca della Sicilia.


Storia e territorio

Nel lembo occidentale della Sicilia le origini della viticoltura risalgono a tempi antichissimi. Lโ€™area di Mozia venne colonizzata fin dallโ€™VIII/VII secolo a.C dai Fenici, che solcavano il mar Mediterraneo alla ricerca di nuovi scali commerciali. Ancora oggi la zona di Trapani, Erice e Marsala rappresenta una delle regioni dโ€™eccellenza per vini siciliani.

In questo splendido territorio costiero, che si affaccia sullโ€™arcipelago delle isole Egadi, il clima รจ caldo, secco, mitigato dalle brezze marine e spesso caratterizzato da forti venti. Le esposizioni, che dal litorale salgono verso i primi rilievi montuosi dellโ€™interno, offrono buone escursioni termiche, che favoriscono la produzione di uve dal profilo aromatico intenso. I suoli sono prevalentemente composti di sabbie, calcare e rocce tufacee, terre povere e molto vocate per una viticoltura di qualitร .

In questo particolare habitat, la storia e la tradizione del territorio hanno conservato fino ai giorni nostri molti vitigni autoctoni di grande valore. Il catarratto รจ una delle varietร  a bacca bianca, non solo piรน antiche, ma anche di maggior personalitร  e carattere. Nei secoli scorsi era prevalentemente utilizzato insieme al grillo e allโ€™inzolia per produrre il Marsala. Il declino del famoso vino fortificato ha portato con sรฉ anche il progressivo abbandono della coltivazione del catarratto a cui sono stati preferiti vitigni internazionali commercialmente piรน conosciuti e remunerativi. Solo negli ultimi decenni, grazie a una maggiore attenzione e valorizzazione delle uve autoctone vinificate in purezza, il catarratto ha lentamente riconquistato un ruolo di primo piano tra i bianchi siciliani. Oggi rappresenta una delle migliori eccellenze dellโ€™isola e sta finalmente mettendo in luce tutto il suo vero potenziale, per affermarsi definitivamente a livello nazionale e internazionale.

 

Caratteristiche

Il catarratto รจ un vitigno vigoroso e produttivo. Le vigne sono tradizionalmente coltivate ad alberello, con potatura corta e pochi grappoli per pianta, in modo da ottenere uve dalla buona concentrazione aromatica. In Sicilia sono presenti due diversi biotipi, il catarratto comune e il catarratto lucido. I due cloni sono piuttosto simili da un punto di vista varietale. Il catarratto comune ha un grappolo alato e produce uve dal grado zuccherino piuttosto elevato, mentre il biotipo lucido presenta grappoli dalla forma tendenzialmente cilindrica, con acini piรน piccoli e meno coperti da pruina.

Il vino ha un colore giallo paglierino. Il bouquet รจ caratterizzato da profumi di zagara, gelsomino, erbe aromatiche, agrumi e frutta bianca. Al palato colpisce per la vivace aciditร , ben equilibrata da note fruttate e da una nitida vena minerale. Il finale รจ leggermente ammandorlato. In generale, i vini prodotti con il catarratto lucido si distinguono per un profilo piรน delicato e fresco.

A tavola trova i migliori abbinamenti con la cucina di mare del territorio. รˆ un compagno perfetto per antipasti, crostacei, secondi piatti di pesce e nelle versioni piรน strutturate si puรฒ abbinare anche a carni bianche delicate.

 

Produttori

Negli ultimi anni molti produttori si sono dedicati alla valorizzazione in purezza del catarratto. Tra le versioni piรน fresche e tipicamente varietali, segnaliamo l'Erice Catarratto Calebianche di Fazio Wines, il Catarratto Zafarร  di Baglio Oro e il Catarratto Miano di Castellucci Miano. Piรน complessi e strutturati il Catarratto di Porta del Vento, Catarratto di Nino Barraco, il Sicilia Catarratto Isula di Caruso & Minini, il Catarratto Shiarร  di Castellucci Miano e lโ€™Erice Catarratto PietraSacra di Fazio Wines.

 

a cura di Alessio Turazza

 

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il pigato clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la garganega clicca qui 

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la cococciola clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il nero dโ€™Avola clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: trebbiano di Lugana clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la lacrima di Morro dโ€™Alba clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la durella clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il carricante clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il grechetto di Todi clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la passerina clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la petite arvine clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il semidano clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il raboso del Piave clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il cagnulari clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la vernaccia di Oristano clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la nosiola clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il frappato clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la nascetta clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: l'asprinio dโ€™Aversa clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il nerello mascalese clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il biancolella clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il priรฉ blanc clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la tintilia clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: la vitovska clicca qui

Per leggere Viaggio tra i vitigni autoctoni: il timorasso clicca qui

 

 

 

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram