Viaggio tra i vitigni autoctoni: la nascetta

29 Gen 2015, 12:11 | a cura di
Coltivata nel solo comune di Novello nelle Langhe, la nascetta è un vitigno a bacca bianca, fine, minerale e molto personale.

STORIA E TERRITORIO
Non c’è vino più autoctono o territoriale di quello prodotto da un vitigno coltivato fin dall’antichità in un solo comune. Questa è infatti la particolare storia di uno straordinario bianco delle Langhe, originario di Novello. Nascetta, anascetta o nas-cëtta, sono i nomi che sono stati usati nei secoli per indicare un vitigno sopravvissuto miracolosamente all’estinzione. Non è stato certamente facile, per un piccolo vitigno bianco, resistere in un territorio dominato dal Nebbiolo e dalle sue più nobili e prestigiose espressioni: il Barolo e il Barbaresco. Citato nelle fonti ampelografiche fin dal 1800, la nascetta viene descritta dal Rovasenda come “uva delicatissima e vino squisito” e Lorenzo Fantini ne parla come di un vino “di finezza uguale al moscato”. Secondo i più recenti studi ampelografici, la nascetta è un antico vitigno autoctono delle Langhe, che ha alcune somiglianze genetiche con il Gros Blanc della Val di Susa.
In passato veniva spesso utilizzato come vino da tavola o vinificato insieme alla Favorita e al Moscato. Solo negli anni ’90, grazie alla passione e al paziente lavoro di alcuni produttori, in particolare Elvio Cogno e Savio Daniele, è stato riscoperto e valorizzato in purezza. Nel 2002, la nascetta è entrata a far parte della Doc Langhe e nel 2010 è stata riconosciuta la DOC Langhe "Nas-cëtta" del Comune di Novello, ottenuta da vitigno 100% nascetta del Comune di Novello e con una resa di 90 qt/Ha. L’Associazione Produttori di Nas-cëtta del Comune di Novello sta lavorando per ottenere il riconoscimento della Docg, in modo da poter promuovere e preservare una delle eccellenze del territorio delle Langhe.

CARATTERISTICHE
La Nascetta è figlia di un terroir unico e straordinario, caratterizzato dalle preziose marne calcareo-argillose delle Langhe, che donano ai vini di questa meravigliosa terra struttura, acidità, complessità e mineralità. Le analisi sui terpeni hanno consentito di evidenziare il carattere semi-aromatico del vitigno. Di colore giallo paglierino, luminoso e brillante, la nascetta esprime un carattere molto personale. Nel suo bouquet prevalgono spesso sentori di fiori bianchi e aromi agrumati e fruttati. È un vino di buona struttura e notevole freschezza, avvolgente, sapido, con un finale lievemente amarognolo. Una buona vena acida e una consistente struttura donano al vino una buona longevità, che consente lunghi affinamenti in bottiglia e interessanti evoluzioni. L'indiscussa personalità e riconoscibilità varietale, lo rendono adatto sia alla vinificazione in acciaio sia in legno, senza che venga meno il suo distintivo carattere aromatico. A tavola si sposa molto bene con antipasti a base di crostacei, pesce crudo e verdure. Interessanti gli abbinamenti con primi piatti a base di pesce, con piatti delicati di carni bianche e con formaggi freschi.

PRODUTTORI
Tra i produttori, un posto di rilievo spetta sicuramente alle due aziende che hanno maggiormente contribuito alla riscoperta della Nascetta: l’Azienda Agricola Le Strette di Mauro e Savio Daniele e l’Azienda Agricola Cogno, che da oltre quattro generazioni produce vino a Novello. Ricordiamo, inoltre, l’Azienda Vinicola Marenco, le Cantine San Silvestro, l’Azienda Agricola Stra, la Azienda Agricola Vietto. Ma non possiamo certamente tralasciare le ottime versioni di Michele Reverdito, di Ettore Germano, di Cascina Adelaide, di Anna Maria Abbona e della cantina Braida di Giacomo Bologna.

a cura di Alessio Turazza

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