Vinitaly con vista su Expo. Ecco cosa aspettarsi dal 2015

26 Feb 2015, 12:45 | a cura di
Presentata a Roma la 49ma edizione. Il sistema sente l'effetto crisi internazionale mentre il mercato interno segna una lieve ripresa. Per l'Osservatorio Veronafiere la maggioranza delle aziende vede un 2015 positivo

VINITALY ED EXPO

Per il vino italiano, Vinitaly sarà una sorta di apripista verso Expo. Non confondiamo, però. Vinitaly è una fiera, mentre l'esposizione universale di Milano non lo è, o non dovrebbe esserlo. Di fatto, relativamente al vino, le cose appaiono interconnesse. La firma di Veronafiere c'è in entrambi (visto l'incarico di curare il Padiglione vino 'A taste of Italy') e stiamo sicuri che nei padiglioni veronesi si degusterà come di consueto buon vino da tutta Italia, ma si parlerà molto di ciò che ci attende a partire dal primo maggio. "C'è un filo che lega l'esperienza di questi due eventi e avremo l'occasione di fare il punto sui dodici mesi di lavoro che abbiamo alle spalle", ha detto il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ricordando l'obiettivo del Testo unico sul vino e la semplificazione del settore, in parte avviati e in parte in fase di definizione: "Anche se non abbiamo fatto tutto, iniziamo a concretizzare gli impegni presi, con l'obiettivo di dare una mano ai produttori a non diventare matti. E Vinitaly sarà l'occasione per fare un check delle cose fatte ma anche per lanciare nuovi obiettivi, oltre il periodo di Expo". Intanto, la Fiera internazionale della premiata ditta Riello-Mantovani-Bruno, che lo scorso anno ha raggiunto quota 155 mila visitatori (+6%, di cui 56 mila stranieri), festeggia il 49mo compleanno. "A un passo dal mezzo secolo di esperienza", ha sottolineato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello, all'auditorium romano di Via Veneto per la presentazione di un'edizione 2015 con 4 mila aziende, che beneficierà del rinnovato interesse del governo italiano per le fiere. Tradotto: è anche grazie ai 48 milioni di euro previsti per il potenziamento del comparto fieristico nazionale (piano straordinario per il Made in Italy) annunciato dal viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, che Vinitaly ha potuto aumentare gli investimenti del 34% rispetto al 2014, in modo da strutturare un piano di incoming che farà interagire Mise, Mipaaf, l'ex Ice (ora Ita - Italian trade agency) e progetti europei.

IL VINO: UN SETTORE ANCORA IN CRESCITA

In un anno in cui le difficoltà di mercato si sono palesate, a causa di crisi internazionali e andamenti monetari incerti (vedi deprezzamento del rublo in Russia), c'è però da essere "ottimisti", ha dichiarato il dg di Veronafiere, Giovanni Mantovani, parlando di inversione del trend di crisi: "Da un nostro sondaggio tra le 30 realtà enologiche più importanti, pari a un volume d'affari di 2 miliardi di euro, il sentiment è risultato positivo. Il fatturato 2014 è aumentato del 5% sul 2013, e il 55% esprime fiducia per il 2015, con un 35% che nei primi due mesi del 2015 ha avuto riscontri positivi e un 5% che prevede un 2015 molto positivo". Non solo: più di una cantina su due interpellate indica una crescita di vendite all'estero (media del +8%), ma anche una "ripresa del mercato interno, con +5,5% sul 2013 e un 65% di imprese che ci hanno investito". C'è anche un 15% che ha sofferto ed è anche per questo motivo che le strategie di sviluppo estero "devono accompagnarsi" secondo Mantovani "a precise strategie di crescita anche in Italia che resta un mercato di riferimento per i buyer stranieri". Per non perdere le occasioni di business, "occorre lavorare" rileva Mantovani "sugli accordi bilaterali nelle aree potenzialmente interessanti, ma che sono bloccate da politiche di dazi protezionistici che non fanno decollare i mercati". Allo stesso tempo, non si può prescindere da un lavoro di promozione del vino italiano nei mercati in cui l'Italia non è seconda a nessuno: Germania, Regno Unito, Stati Uniti su tutti.
Le esportazioni italiane del settore agroalimentare nel 2014 hanno registrato un +2,7%, con il nuovo record di 34,3 miliardi di euro, dopo i 33,6 miliardi del 2013. Il vino, in particolare, rappresenta la prima voce dell'export agroalimentare, il 7,2% del fatturato agricolo, l'8% del fatturato agroalimentare e, con 2 milioni di ettolitri, l’Italia è tra i primi esportatori mondiali (20% circa del mercato, dietro la Spagna che, per l'Oemv, ha superato i 2,1 milioni di hl) mentre è seconda in valore con quasi 5,1 miliardi di euro stimati nel 2014 (dopo la Francia che totalizza circa 7,6 mld di euro). Il superamento (anche se di poco) del precedente primato di 5,04 miliardi nel 2013 sembra garantito, ma l'obiettivo del +50% di export entro il 2020 di cui parlò un anno fa, proprio a Vinitaly, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appare lontano e molto ambizioso. Tuttavia, secondo Riello, i numeri odierni del comparto "ci dicono già chiaramente che si tratta di un settore che merita la massima attenzione e che può arrivare al traguardo ipotizzato". 

 

VINITALY E IL LAVORO SUI MERCATI ESTERI

Ecco perché Vinitaly 2015 sarà più che mai un'edizione dedicata al business estero. A Verona si vedranno i risultati dell'attività di internazionalizzazione (60 i delegati di Veronafiere) attuata con una serie di progetti dedicati allo sviluppo del vino italiano in mercati obiettivo tra cui Cina e Hong Kong, Usa e Germania, a cui hanno collaborato l'ex Ice, Mipaaf, Uiv e Federvini. E le potenzialità della grande distribuzione delle piazze storiche e delle emergenti saranno illustrate con appositi focus. L'attività di incoming porterà a Verona operatori da Germania, Austria, Svizzera, Hong Kong, Cina e Usa, dove Vinitaly ha svolto attività di promozione. Sono in arrivo delegazioni da circa 45 Paesi in rappresentanza di tutti i continenti. Confermata per gli stranieri la presenza della International buyers lounge, così come il salone specializzato Vininternational, dedicato alle cantine estere (13 i Paesi produttori tra cui Cile, Nuova Zelanza, Georgia, Sudafrica, Francia). Anche quest'anno, come ha spiegato il brand manager di Vinitaly, Gianni Bruno, ci sarà il Padiglione Vinitalybio, con la consueta enoteca e gli incontri b2b. Quarto anno per Vivit, salone dei vini artigianali. Si parlerà anche dei negoziati in corso sul Ttip, in un convegno ad hoc: un tema che nei produttori sta suscitando non poche preoccupazioni, visto che interessa uno dei più importanti partner commerciali del vino come gli Stati Uniti.

LE NOVITÀ DEL VINITALY DI QUEST'ANNO

Tra le novità dell'edizione 2015, il cambio del nome per Taste Italy, l'area di degustazione riservata ai buyer, che diventa Vinitaly Tasting. Lungo l'elenco delle degustazioni previste. Oltre alla riconferma di Operawine, i 103 vini selezionati da Wine Spectator, con venti nuove etichette, nel primo giorno di manifestazione si terrà la degustazione dei vini della guida Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Mentre al Padiglione vininternational si potrà conoscere il Pisco peruviano, assieme ai vini spagnoli delle regioni di Castilla y Leon, dello Champagne Jeeper, dell'Armagnac, di Nuova Zelanda, Slovenia, Australia e Sud Africa. Prevista anche una degustazione "Solo pinot nero e Riesling no limits". Nuova formula per Vinitaly and the City, il fuori salone serale: nelle piazze di Verona, dalle 18 alle 23 sono in programma degustazioni (10 euro per tre assaggi) con un'offerta di vini frizzanti e prodotti tradizionali. Ed è rosa il Ristorante d'autore di Vinitaly, con 4 cuoche dell'associazione IE cucinE italianE. Confermato per il 2015 (2-3 dicembre) l'evento Wine2Wine, piattaforma di incontro e di aggiornamento professionale dedicato ad aziende e operatori. Previsto anche un corso di specializzazione sul vino italiano, curato da Vinitaly international academy. È una novità anche il maggiore filtro all'ingresso, ovvero maglie più strette per la selezione dei visitatori con l'intento di favorire un aumento degli operatori specializzati, evitando, come diverse aziende hanno lamentato, che gli stand si trasformino in luoghi dell'happy hour a costo zero.

Infine, i due consueti concorsi: il 19 marzo si terrà quello dedicato al packaging, che per la prima volta apre alle categorie dei distllati diversi dall'uva (quindi rum, whisky e gin), ai liquori e all'olio extravergine di oliva. Mentre, appositamente per sfruttare la grande vetrina di Expo, l'attesissimo Concorso enologico internazionale (22ma edizione) si svolgerà dopo Vinitaly, dal 12 al 16 aprile. Perché attesissimo? "I vincitori delle Gran medaglie d'oro e delle Medaglie d'oro" ha annunciato Bruno "saranno protagonisti nelle degustazioni speciali organizzate durante Expo, all'interno del Padiglione Italia".

NON SOLO VINO: OLIO, FORMAGGI, ACCESSORI E TECNOLOGIA

Veronafiere non è soltanto vino da bere. Con Enolitech 2015 ci sarà spazio alle tecnologie e gli accessori per la produzione nelle cantine e nei frantoi del futuro. Duecento le aziende presenti. Si punta a battere quota 41 mila visitatori. Con Sol&Agrifood (63 mila visitatori nel 2014) si parlerà soprattutto del valore dei controlli delle produzioni agroalimentari e offrirà un panorama sul meglio dell'olio e dell'agroalimentare made in Italy. Tra le novità un'area dedicata ai formaggi (cheese experience) e una dedicata al caffè (a taste of coffeee). Previste degustazioni, show cooking e convegni b2b. Tra i protagonisti anche l'olio di oliva. Gambero Rosso in particolare presenterà la sua guida in collaborazione con Unaprol (domenica 22 dalle 16 alle 18).

Vinitaly | Verona | dal 22 al 25 marzo 2015 | www.vinitaly.com

a cura di Gianluca Atzeni

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram