Vino. In Europa torna il proibizionismo? Intervista a Ignacio Sanchez Recarte del Ceev

7 Mar 2022, 11:39 | a cura di
Alert in etichetta, tassazione e tagli alla promozione: sono i temi che riguardano il vino e su cui lโ€™Europa dovrร  decidere nei prossimi mesi. E a maggio si voterร  sul Piano dellโ€™Oms per ridurre i consumi. Tra i rischi anche il divieto di esporre le bottiglie sugli scaffali dei supermercati

โ€œBisognava dare la sveglia al mondo vitivinicolo e lo si รจ fatto. Ora perรฒ bisogna stare allโ€™erta perchรฉ il pericolo รจ tuttโ€™altro che passatoโ€. Cosรฌ a Tre Bicchieri il segretario generale del Ceev (Comitรฉ Europรฉen des Entreprises Vins) Ignacio Sanchez Recarte, allโ€™indomani del voto in plenaria sul Cancer Plan con cui si รจ evitato il peggio: equiparare uso e abuso di alcol. Ma la strada รจ ancora in salita e piena di appuntamenti โ€œpericolosiโ€ per il settore: dal voto di maggio sulla Global Alcohol Strategy 2022-2030 delllโ€™Oms alla revisione del sistema di tassazione per gli alcolici. Con il segretario Sanchez abbiamo provato a fare un โ€œcalendarioโ€ dei prossimi step.

Dal quadro che viene fuori, sembrerebbe che โ€“ con lโ€™Oms da una parte e la Commissione Ue dallโ€™altra - ci troviamo di fronte a un tentativo di ripristinare una nuova era di proibizionismo. รˆ davvero cosรฌ?

Di fatto parliamo di battaglie che esistono da anni e, da anni, noi abbiamo provato a sventolare la โ€œbandiera di pericoloโ€. Probabilmente con la pandemia e i governi alle prese con altre problematiche, i gruppi antialcol hanno trovato maggiore spazio per proporre misure piรน drastiche. Inoltre, รจ cambiata la loro strategia: prima si combatteva solo contro lโ€™abuso, adesso contro il consumo in sรฉ. In questo contesto si รจ approfittati del giusto e sacrosanto piano anticancro della Commissione Ue per colpire il vino.

A proposito di Cancer Plan: quella del vino รจ stato una vittoria a metร . Quali sono i passaggi โ€œpericolosiโ€ rimasti nel testo?

Prima di tutto lโ€™articolo in cui si fa riferimento allo studio inglese del 2018 pubblicato sulla rivista The Lancet, che in realtร  รจ una metanalisi, in cui non si tiene conto delle quantitร  di assunzione dei prodotti alcolici. Per questo ampiamente criticato da tutta la comunitร  scientifica.

Il secondo punto che ci preoccupa รจ il passaggio sullโ€™aumento della tassazione, ritenuto fondamentale per la lotta al cancro. Infine, rimane anche il riferimento alla revisione della politica di promozione. Al momento si parla di eventuali tagli alla promozione orizzontale, ovvero non quella relativa solo al vino e ai singoli brand, ma a tutti i prodotti agricoli. Certo รจ che se il vino venisse escluso da questa misura, per coerenza legislativa, non ci metterebbe troppo a cadere anche tutto il pacchetto specifico.

Tra i punti che citava sopra cโ€™รจ anche la revisione della politica fiscale. Cosa dobbiamo aspettarci?

Non sappiamo ancora cosa la Commissione abbia intenzione di proporre. Nel โ€™92 la politica europea ha riconosciuto la specificitร  dellโ€™alcol, stabilendo una tassa minima pari a zero, fermo restando per ogni Paese la possibilitร  di aumentarla. Il rischio รจ che questo zero si trasformi in una cifra obbligatoria per tutti e che, quindi, anche lโ€™Italia cosรฌ come la Spagna e la Grecia debbano introdurla. A quel punto, bisognerร  capire se verrร  stabilita per tutti allo stesso modo, o in base al grado alcolico del singolo vino. Anche su questo, si attendono decisioni nel corso del 2022.

Cโ€™รจ, infine, un altro tema controverso in discussione ed รจ quello dellโ€™etichettatura. Nel Cancer Plan รจ stato scongiurato il pericolo degli alert in etichetta, ma si parla di informazioni sul consumo responsabile. Cosa significa?

In questo modo, il Parlamento ha dato un suggerimento alla Commissione, a cui toccheranno delle proposte. Se si continuerร  sulla strada dei warning (avvertenze sanitarie; ndr) lo vedremo a breve: il nuovo regolamento sarร  in discussione il prossimo anno. Noi, come Ceev, crediamo nella combinazione tra etichetta fisica e digitale e spingeremo per questa soluzione.

Tra le opzioni, perรฒ, cโ€™รจ anche il nutriscore per il vino, con tanto di lettera F e bollino nero. Potrebbe davvero essere preso in considerazione?

Purtroppo, รจ unโ€™ipotesi. Prima di tutto, perรฒ, bisogna vedere cosa accadrร  in ambito alimentare: se passerร  la proposta di rendere il nutriscore obbligatorio in tutta Europa o se si lascerร  la libera scelta ai singoli Paesi. A quel punto si dovrร  capire se il vino resterร  tra i prodotti esclusi (insieme ad altri, come ad esempio il latte in polvere per neonati; ndr) o rientrerร  nel sistema con la lettera F di cui sopra. In quel caso si accetterebbe un approccio dogmatico, volto a demonizzare settore, con tutte le contraddizioni del caso. Si pensi soltanto che, in questo modo, seguendo la formuletta del nutriscore, perfino il vino dealcolizzato o semidealcolizzato verrebbe etichettato con la lettera F.

E non รจ finita. Perchรฉ tutte le misure di cui abbiamo parlato sin qua andranno a incrociarsi con il piano dellโ€™Organizzazione mondiale della sanitร , il cui obiettivo รจ ridurre i consumi del 20% entro il 2030. Questo dossier, che sarร  votato a maggio, che conseguenze potrebbe avere sul futuro del settore?

Il piano Oms ha lโ€™obiettivo di considerare il vino alla stregua delle sigarette e ridurne i consumi con una serie di azioni ritenute giuste, quali il controllo del prezzo, una nuova etichettatura, lโ€™eliminazione della pubblicitร . รˆ vero che si tratta โ€œsoloโ€ di raccomandazioni, ma non possiamo ignorare che avranno anche un peso legislativo, dal momento che verrร  fatto periodicamente un check per capire quali Paesi hanno applicato o meno queste misure. Insomma, la pressione internazionale รจ fortissima. E le misure sbagliate.

Cosa potrebbe succedere, quindi, secondo quanto โ€œraccomandatoโ€ dal Piano Oms?

Si innescherebbe una lotta al consumo, e non allโ€™abuso, di vino. Lโ€™Oms chiede, ad esempio, che ci sia anche un controllo sulla presenza degli alcolici. Ciรฒ significa che non dovrebbero essere venduti in certi luoghi, come stazione dei bus o dei treni o nelle vicinanze delle scuole, cosรฌ come non dovrebbero essere esposti in vista negli scaffali dei supermercati. Ma la cosa piรน preoccupante รจ che, secondo lโ€™Organizzazione Mondiale della sanitร , noi, associazioni vitivinicole, non dovremmo avere contatti con il Governo, per non influenzarlo nelle misure da adottare.

Il motivo?

Perchรฉ abbiamo interessi legislativi. Un paradosso: un criminale puรฒ spiegare le proprie ragioni di fronte al giudice, e noi non possiamo parlare con il Governo?! Siamo tre milioni di persone a lavorare nel vino, mi pare ovvio che abbiamo interessi. Soprattutto interessi a fare in modo che non venga messo a rischio il nostro lavoro. E sarebbe assurdo non poter neppure spiegare ai politici quali sono i problemi e i rischi che corriamo. Secondo lโ€™Oms, invece, non dovremmo parlare con la politica per non influenzarla e non dovremmo parlare con il consumatore, per non fare promozione. Mi pare che si lavori non contro lโ€™abuso, ma contro il settore tutto. Un approccio, quello dellโ€™Oms, che definirei staliniano.

Cosa si puรฒ fare, quindi, per fermare questo treno del proibizionismo ormai in corsa?

Le alternative sono due: o, nei prossimi anni, saremo davvero capaci spiegare e trasmettere la cultura del vino, o ci troveremo a combattere solo in difesa. Non serve a niente avere ragione, se questa ragione non la si comunica. E, poi, abbiamo bisogno di rispondere allโ€™anti-scienza (il riferimento รจ allโ€™articolo del The Lancet; ndr) con piรน scienza e ricerca. Dal canto nostro siamo aperti ad ogni confronto con oncologi, scienziati, nutrizionisti, e cosรฌ via.

Intanto, perรฒ, in questa โ€œguerraโ€ (termine improprio, visto quanto sta accadendo nel mondo), il Cancer Plan ha rappresentato un bel banco di prova. Come se la son cavate le associazioni vitivinicole europee?

รˆ stato fatto un bel lavoro di squadra, grazie al quale abbiamo dimostrato che una maggioranza parlamentare cโ€™รจ. Il mio plauso va soprattutto allโ€™Italia che, grazie alle nostre socie, Unione Italiana Vini e Federvini, ha fatto un lavoro ammirevole per svegliare il settore e impedire il peggio. Adesso, perรฒ, dobbiamo mantenerlo sveglio, perchรฉ la guerra non รจ finitaโ€ฆ

Il calendario politico delle misure del vino

  • aprile-giugno 2022: revisione del pacchetto di promozione agricoltura
  • maggio 2022: voto sul piano Oms
  • 2022: revisione delle misure di tassazione per alcol e vino
  • 2023: revisione del regolamento di etichettatura (safe warnering)

a cura di Loredana Sottile

La versione completa di questo articolo รจ stata pubblicata sul Settimanale Tre Bicchieri del 3 marzo 2022

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