Worldtour: San Paolo di Brasile ritrova la stabilità politica e brinda con Gambero Rosso

12 Dic 2022, 13:06 | a cura di
Nel salone grande dell’avveniristico Hotel Unique di San Paolo, progettato dall’archistar Ruy Ohtake, una immensa nave ormeggiata nel verde del quartiere Jardim Paulista, è andato in scena l’ultimo evento Worldtour del 2022.

Dopo alcuni anni di assenza (giustificata!) Gambero Rosso e il Roadshow sono tornati a San Paolo di Brasile, dove nella spettacolare cornice dell’Hotel Unique s’è svolto l’ultimo evento del 2022. Per tutto il pomeriggio del 23 novembre il salone grande dell’avveniristico hotel progettato dall’archistar Ruy Ohtake – una immensa nave ormeggiata nel verde del quartiere Jardim Paulista – è stato gremito di appassionati e professionisti del settore.

“Negli ultimi anni non si erano più viste, per ovvie ragioni, grandi manifestazioni a tema vino” ci ha detto Ferdinando Fiore, direttore di ITA San Paolo “e gli ultimi mesi sono stati dominati dalla campagna elettorale per le elezioni del presidente. Oggi è una vera festa italo-brasiliana…”. E così con grande gioia dei paulisti - e degli invitati degli altri stati intervenuti – una nutrita pattuglia di produttori – cinquanta - ha versato e discusso con gli ospiti caratteristiche e terroir delle oltre 200 etichette presenti. “È un momento positivo” ci ha detto Marcello Gomes di Fecomex GO, la federazione del commercio del vicino stato di Goiás, che abbraccia anche il distretto federale di Brasilia “prevediamo stabilità politica, il real sta recuperando terreno dopo la svalutazione degli ultimi anni, e i consumi sono ripartiti con entusiasmo forti di un pil nuovamente in crescita dopo la pandemia”.

Le masterclass

Neanche a dirlo hanno fatto segnare il tutto esaurito le tre masterclass tenute da Marco Sabellico, un intrigante percorso tra i terroir più significativi dell’Italia del vino, assistito dal collega Ricardo Castilho, celebre firma di Prazeres da Mesa e gran conoscitore dei vini italiani, appena rientrato in patria dalle manifestazioni organizzate da Gambero Rosso per la Tre Bicchieri Week in Italia. “I consumi del vino, e del vino italiano in particolare, sono cresciuti durante la pandemia e i lockdown” ha confermato Rodolfo Chaves, dirigente e docente dell’Associazione Brasiliana dei Sommelier, che ha coordinato il servizio dei vini nel walkaround tasting e nelle masterclass “e il palato brasiliano si conferma sempre più curioso. Oltre la crescita della produzione locale non possiamo non registrare il successo dei vini italiani, così variati, affascinanti e diversi. Vini che sono trainati da una cucina italiana sempre più arrembante…”.

“Per vicinanza e per la politica di prezzi aggressiva Cile e Argentina rappresentano storicamente i maggiori fornitori del Brasile, ma al di fuori dell’area LatAm le importazioni da Portogallo e Italia sono in crescita costante” ci conferma Marcelo Copello, una delle firme più autorevoli della scena enogastronomica brasiliana “ed eventi come quelli del Gambero Rosso, ormai conosciuto ed apprezzatissimo da noi in Brasile - non possono che favorire, insieme alla crescita costante della ristorazione italiana – la conoscenza e la diffusione di quel miracolo di biodiversità che è la scena enologica italiana”.

Una ristorazione spumeggiante

Ovviamente alla kermesse del Roadshow del Gambero Rosso non poteva mancare proprio la ristorazione made in Italy. Nel corso dell’evento, infatti, s’è svolta anche la consegna degli Awards di Top Italian Restaurants e del Villa Sandi Award per la Best Contemporary Wine List, ben 10, a conferma di una scena gastronomica paulista più che spumeggiante: Temperani Cucina (2 spicchi), Leggera Pizza Napoletana (3 spicchi), Tre Bicchieri (2 bottiglie), Piselli Sud (1 forchetta), Vecchio Torino (1 forchetta), Nino e Cucina (1 forchetta), Supra di Mauro Maia (1 forchett), Fasano (2 forchette), Fame Osteria (2 forchette) e Picchi (2 forchette). Proprio a quest’ultimo è andato il premio Premio Villa Sandi Best Contemporary Wine List Award, grazie ad una carta dei vini che parla tutte le lingue del mondo, con dentro anche tanta Italia ed etichette di culto, insieme a varie ricercatezze come orange wines e piccoli artigiani.

L’articolo completo è stato pubblicato
sul Settimanale Tre Bicchieri del 7 dicembre

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