Olio e rose. In Umbria il turismo enogastronomico riparte dall’extravergine

4 Giu 2021, 15:58 | a cura di
Si può assaggiare un olio ispirandosi ai petali di rosa? Ci è riuscito Giulio Scatolini, che in Umbria ha dato vita a un evento sui generis, per promuovere l’oleoturismo italiano.

Olio e rose, l’evento in Umbria

Un weekend di fine maggio, un assaggiatore esperto portavoce dell’olio di qualità in Italia, un borgo suggestivo, un’azienda di livello e degustazioni in compagnia. È ciò che è successo durante il fine settimana del 29 e 30 maggio 2021, grazie a Giulio Scatolini, capo panel delle degustazioni per la guida Oli d’Italia del Gambero Rosso, grande conoscitore della materia ma prima tutto appassionato. Un amante dell’olio che non smette di ricercare l’eccellenza e promuoverla con eventi, laboratori, giornate di formazione, corsi e quel pizzico di poesia necessaria anche in un settore così tecnico. L’ultima degustazione organizzata è stata Olio e rose all’azienda agraria Marfuga di Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia, che con il suo monocultivar di moraiolo biologico L’Affiorante si è guadagnata le Tre Foglie nell’edizione 2021 della guida Oli d’Italia.

Olio e rose: la degustazione

Un modo per ripartire dopo l’emergenza sanitaria, che ha messo dura prova il settore gastronomico, che anche grazie a eventi del genere riusciva ad arrivare al grande pubblico, radunando la nicchia di appassionati e facendo cultura sul prodotto. Ad accogliere i consumatori, la struttura di Francesco Gradassi, concepita proprio come uno show room aperto tutto l’anno, uno spazio di condivisione dove consumatori e turisti possono fermarsi per imparare qualcosa in più sull’argomento. E che questa volta si è profumato non solo degli aromi dell’oro verde ma anche dei petali di rosa: “Abbiamo abbinato le rose meno profumate, le rosse, con oli leggeri e delicati, mentre la rosa bianca Naomi, con sentori di miele ed essenze aromatiche, con gli extravergine più intensi”, ha spiegato Giulio.

L’oleoturismo in Italia

Un’esperienza sensoriale unica nel suo genere, in grado di “moltiplicare le sensazioni positive dell’assaggio”, e soprattutto cambiare i descrittori “di un prodotto spesso giudicato nei panel test solo per difetti”. Una degustazione diversa dal solito, più complessa e stimolante, che abbraccia diversi ambiti e crea nuovi livelli olfattivi, possibili abbinamenti e ricordi. Ma soprattutto una due giorni di assaggi intensi, creativi (svolti secondo le norme di sicurezza per il Covid-19) che mostra tutto il potenziale dell’oleoturismo in Italia, un campo da approfondire e sviluppare a cominciare da questo momento in cui la vita sembra tornare gradualmente alla normalità. “In questo frantoio che per ospitalità, innovazione e qualità degli eventi è un frantoio culturale, vogliamo prendere spunto proprio dalle rose per celebrare la nuova stagione per il rilancio del turismo enogastronomico”.

 

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