Panino e Lino. Nel 2017 a Milano e Roma, l'alimentari di Beppe Palmieri si moltiplica

15 Dic 2016, 16:55 | a cura di

A tre anni dall'apertura modenese l'alimentari d'autore di Modena si prepara a uscire dalla città, forte di un'identità costruita sul campo con prodotti d'eccellenza, competenza e semplicità. E proprio la poesia di un piatto di tortellini con la panna o di un panino ben raccontato costituirà l'ossatura di un format pronto a conquistare Milano e Roma. Per cominciare. 


Generi alimentari e cucina casalinga. Panino e Lino

Grandi novità con il punto esclamativo. Non lascia adito a dubbi l'annuncio che Giuseppe Palmieri affida al suo blog per anticipare un bel progetto in vista nel futuro di Panino. Il braccio destro di Massimo Bottura, maitre e colonna portante della Francescana di Modena, non ha mai fatto mistero del suo lato più goliardico e pop, quello che qualche anno fa lo portava a concepire l'alimentari in cui tutti vorrebbero avere la fortuna di entrare. Il negozio di leccornie di una volta - dove si respira profumo di buono, mentre dietro al banco si farcisce un panino e si versa un calice di vino – ripensato per la Modena dei giorni nostri. Senza nessuna presunzione di assurgere al glamour, né tanto meno vivere di luce riflessa sulla popolarità della Francescana, e anzi con la ferma convinzione che la sincerità di una bottega di alimentari (“non una gastronomia!”) può spogliarsi di tutto il superfluo senza perdere in efficacia: “Ecco perché da Panino non troverete il foie gras. È una scelta coerente con il nostro obiettivo”. Quello che non manca mai invece sono una mortadella sontuosa o una golosa composta di mirtilli dell'Appennino modenese, la coppa di testa e la mostarda extra piccante (insieme alla giardiniera nel panino che è diventato un must della casa), i peperoni di Senise e le amarene brusche di Modena. Da lì in poi il gioco si è moltiplicato in più forme, prima con il take away Panino di Corsa, fino alla definizione del format Lino, affettuosamente dedicato a quei tortellini con la panna che per ogni modenese sono sinonimo di tradizione e cucina casalinga. E presto riconosciuto come imperdibile tavola genuina del fine settimana.

Milano e Roma per il 2017

E allora ecco che le novità in arrivo con il 2017 assumono contorni decisamente golosi: sì, perché promette Palmieri, Panino e Lino sono pronti per approdare in due nuove città italiane, grazie al supporto di un partner solido, affidabile, “speciale”, ma ancora top secret. L'accordo c'è, le destinazioni pure: Milano e Roma. Ma mentre per il capoluogo lombardo è già stato individuato uno spazio (operativo probabilmente a partire da giugno), a Roma Giuseppe Palmieri e i suoi nuovi soci sono ancora in cerca del posto giusto, e l'apertura potrebbe arrivare con il prossimo autunno. Quel che Palmieri si sente di confermare, invece, è la filosofia che ogni futura sede ideale dovrà ereditare e trasmettere ai clienti: “A Modena abbiamo saputo trovare la giusta poesia, fatta di qualità e contenuti, ma anche di persone”. Insomma, “Panino porta in dote un'identità forte costruita sui prodotti, ma la differenza la fa sempre il servizio, e per questo è importante investire sulle risorse umane”. Sul piano dei contenuti il nuovo format riprenderà i punti di forza di Panino e Lino, sommandoli in un unico spazio, con una proposta quotidiana di 10 panini e 5 paste fresche, tra cui sempre presenti due evergreen della casa: i tortellini con la panna e la lasagna. E una decina di etichette al calice e in bottiglia.

Un concept semplice, diretto, popolare, com'è giusto e logico che sia nell'evoluzione naturale delle cose: “Negli ultimi tre anni ho avuto tanti contatti, diverse proposte anche molto allettanti dal punto di vista economico per replicare il format altrove. Ma ho avuto paura di lasciarmi ingolosire con il rischio di perdere di vista l'obiettivo”. Che, per l'appunto, è quello di trasferire l'anima e la poesia della prima esperienza a ogni nuovo punto vendita. Anche quando (e se) arriverà il momento di prevedere un piano d'espansione più massiccio, “per esempio un paio di aperture all'anno senza escludere l'estero, magari in direzione dei mercati orientali, Singapore e via dicendo”. Ambizione, competenza e una buona propensione a osare con la consapevolezza però di restare con i piedi ben piantati per terra: “Modena è una piazza difficile, la clientela è molto esigente. Noi abbiamo rodato il format in casa, l'abbiamo perfezionato, ora siamo pronti per guardare all'esterno consapevoli di poter essere credibili”. Superfluo dirlo, ma ne (ri)sentiremo parlare.

www.dapanino.it

 

a cura di Livia Montagnoli e Antonella De Santis

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