Parma candidata all'Unesco come città creativa per la gastronomia per valorizzare l'agroalimentare italiano

16 Lug 2015, 13:01 | a cura di

 

La Commissione nazionale italiana per l'Unesco candida Parma come città creativa per la sua gastronomia. La risposta l'11 dicembre 2015. 

 

 

Italia, patria del buon cibo ma solo ufficiosamente. Fino ad oggi sono 69 le città creative patrimonio dell'Unesco, distribuite in 32 paesi diversi. Fra queste, 8 sono per la gastronomia e, strano ma vero, nessuna di queste è in Italia. Finalmente arriva la candidatura da parte della Commissione Nazionale Italiana per Parma. L'incaricato al negoziato Pier Luigi Petrillo spiega che entrare nella lista “significa ottenere un riconoscimento mondiale per le produzioni tipiche agro-alimentari, potendo così sviluppare percorsi volti a valorizzare il made in Italy”.

Parma

Ma perché, in un panorama gastronomico vasto come quello italiano, è stata scelta Parma? Perché è quella che meglio “rappresenta nell'immaginario collettivo un esempio di quel saper fare agroalimentare italiano che tutto il mondo ci invidia”, dichiara il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Dal prosciutto al Salame di Felino al Culatello di Zibello, Parma offre alcune fra le eccellenze alimentari del Paese, fino ad arrivare al caro Parmigiano Reggiano, prodotto che per eccellenza è stato vittima del fenomeno dell'Italian sounding nel mondo.

È proprio dal Parmigiano che dobbiamo partire per “valorizzare a livello internazionale le nostre produzioni agricole”, commenta Martina. È ora di contrastare l'Italian sounding, “facendo comprendere al pubblico mondiale che dietro al nome di un prodotto c'è una storia, c'è un'identità culturale fatta anche del rispetto dell'ambiente e della terra, e sono queste le differenze che rendono unico il nostro agroalimentare”, continua Martina.

Città creative attuali

L'esito della valutazione è stabilito per l'11 dicembre 2015, data in cui si rinnovano le città già segnalate: Popayán (Colombia), Chengdu (Cina), Östersund (Svezia), Jeonju (Sud Corea), Zahlé (Libano), Florianópolis (Brasile), Shunde (Cina) e Tsuruoka (Giappone). Inoltre, vengono annoverate anche le città creative per la letteratura, il cinema, la musica, l'artigianato e il design. Per queste categorie, l'Italia ha già Bologna per la musica, Fabriano per l'artigianato e Torino per il design.

 

a cura di Michela Becchi

 

 

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