Passaggio di consegne in Commissione Europea: a guidare l'agricoltura sarà l'irlandese Hogan. Un bilancio sui quattro anni Ciolos

18 Set 2014, 16:08 | a cura di
Si concludono i quattro anni del commissario rumeno Dacian Ciolos, responsabile per l’agricoltura europea in sede Comunitaria; molte le questioni spinose ancora in sospeso e l’auspicio delle istituzioni italiane affinché si affrontino i problemi più urgenti del settore agricolo, anche in relazione al recente embargo imposto dalla Russia. Positiva l’accoglienza di Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, per il nuovo commissario.

Si apre un nuovo capitolo per l'agricoltura europea, con il passaggio di consegne dal commissario rumeno Dacian Cioloş all'irlandese Phil Hogan, esponente del partito di centro-destra Fine Gael, e per il suo Paese già ministro delle Finanze e successivamente dell'Ambiente. Il suo non sarò certo un compito facile. Parecchie, infatti, sono le questioni spinose che erediterà dal precedente commissario, così come parecchi sono stati i bracci di ferro che i rappresentanti italiani hanno dovuto affrontare nei quattro anni del mandato Ciolos per ottenere dei risultati favorevoli alla nostra agricoltura.
Si ricorda il difficile accordo sui diritti di impianto le cui trattative sono andate avanti per due anni fino all'adozione di un sistema misto: crescita controllata degli impianti dal 2016 al 2030,con un aumento massimo delle autorizzazioni dei nuovi impianti fino all’1% / anno per ciascuno Statomembro. Lungo e difficile negoziato anche per il regolamento sul vino biologico, con l'adozione del relativo logo, approvato solo nel 2012 con ancora qualche perplessità dei Paesi del Sud, che hanno dovuto cedere alle richieste dell'agricoltura del Nord Europa. Ma adesso si guarda avanti. Le sfide che attendono il neo commissario riguardano soprattutto gli atti della nuova Pac, i nuovo regolamento per il biologico, la vicenda Icann per i domini internet e gli accordi commerciali con gli Stati Uniti. Senza trascurare, nell'immediato, la spinosa questione russa con tutte le conseguenze dell'embargo sui prodotti europei, da cui, ricordiamo, il vino resta ancora fuori.
Da tutte le istituzioni italiane sono arrivati gli auguri al nuovo commissario, ma anche l'elenco delle priorità su cui bisognerà lavorare dal giorno del suo insediamento ufficiale, previsto per fine mese. "In qualità di presidente di turno del Consiglio europeo”è stato il commento del ministro all'Agricoltura, Maurizio Martina“intendo intraprendere un dialogo costruttivo per attivare il lavoro sulle questioni più urgenti. L’agricoltura è un settore vitale e fondamentale per la società e per il mondo economico in generale, e in questo periodo vive un momento particolare, soprattutto a causa delle conseguenze dellembargosui prodotti europei deciso dallaRussia. Su questo e su altri temi lavoreremo in collaborazione”.
Sosteniamo Phil Hogan comenuovo commissario della Politica agricola” ha commentato Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici dellacommissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamentoeuropeo “è un politico capace che conosciamo da tempo e con il quale condividiamo analisi e strategie dipolitica agricola. Una figura di comprovato spessore che renderàla collaborazione tra Parlamento e Commissione Ue certamenteproficua per il settore dell'agroalimentare europeo”. Anche il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha accolto positivamente la nomina. "Siamo abituati a misurare le personecon i fatti, la Commissione Europea ha un ruolo fondamentale,quindi sarà importante che agisca guardando agli interessi veridi agricoltori da un lato e dei consumatori europei dall'altro".

A cura di Loredana Sottile

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