Pasta mania. Da New York a Milano: il fast food del Greenwich Village, il raddoppio di Miscusi

5 Dic 2017, 15:16 | a cura di

Spaghetti con meatballs a New York, carbonara con pasta fresca e homemade a Milano. Ognuno lo interpreta come più gli piace, ma il pasta bar è un'idea di sicura presa su un pubblico trasversale. Al Greenwich Village ci pensa Mark Ladner, con Pasta Flyer. A Milano, il ristorante della pasta, con mulino annesso, raddoppia in zona Stazione Centrale.  


Pasta Flyer. Il fast food della pasta

C'è voluto qualche mese più del previsto, ma alla fine, all'inizio di novembre, Mark Ladner ha finalmente concretizzato il sogno di aprire un fast food tutto dedicato alla pasta, al Greenwich Village. Con Pasta Flyer, l'ex chef di Del Posto (dov'è stato per oltre 10 anni a capo della brigata), un passato blasonato e una passione per l'Italia sviluppata in seno alla premiata ditta Batali&Bastianich, ha messo a punto un format ispirato dalle precedenti incursioni della cucina d'autore nel casual dining, che a New York ormai non si contano più. Il suo segreto? La pasta, rigorosamente al dente, pronta in tre minuti (precotta prima del servizio, sì, e questo farà storcere il naso a molti). 7 dollari per porzione – il prezzo d'ingresso per una pasta alla marinara - tanti formati diversi e altrettanti condimenti del giorno, che strizzano l'occhio alla tradizione popolare tricolore: pesto, arrabbiata, ragù della nonna, cavolfiori e uvetta, cime di rapa, ricotta e peperoncino. E pure le mitiche Fettuccine Alfredo. Con un alleato 100% italiano d'eccellenza, il Pastificio Felicetti. Qualcuno già l'ha ribattezzato il McDonald's della pasta, in modo non proprio lusinghiero.

 

Veloce, semplice, buona

Eppure l'obiettivo di Ladner, quando ha scelto di uscire dalle mura di una grande cucina, era proprio questo: semplificare spazi, pratiche, tempi. E offrire un servizio informale – il cliente ordina al banco, il personale provvede ad assemblare gli ingredienti, il piatto viene presentato in vassoio, e poi ognuno sceglie un tavolo dove accomodarsi – veloce, da fast food consumato. Al bando velleità foodies, la ristorazione informale “non necessariamente deve avere una connotazione negativa”, spiega Ladner a chi lo interroga sulla svolta. Purché la qualità del prodotto, e del risultato finale, resti il focus su cui concentrarsi: piatti semplici, ma ben fatti. In accompagnamento una serie di sfizi che strizzano l'occhio alla tradizione italiana così com'è interpretata oltreoceano: crocchette di pane fritto all'aglio, parmigiana di melanzane con pesto, insalata con lenticchie e pecorino. Il simbolo dell'esperimento? Spaghetti with meatballs, i celeberrimi spaghetti serviti con topping di polpette al sugo che hanno forgiato il mito degli italiani in America nel mondo (ma poco hanno a che fare con l'autentica tradizione italiana). Il progetto, inutile nasconderlo, è stato concepito per essere scalabile. Se i primi mesi daranno ragione allo chef, allora New York potrebbe essere invasa da punti vendita di Pasta Flyer.

 

Pasta mania a New York

Ma che la pasta mania, in città, sia all'ordine del giorno, lo dimostrano altre novità degli ultimi mesi. Come il Sola Pasta Bar, ideato dallo chef varesino Massimo Sola al 330 di West Broadway (SoHo): atmosfera informale, si mangia anche al bancone che circonda la cucina, vero cuore del locale. Nel piatto fettuccine alla bolognese, linguine con i calamari, penne all'arrabbiata. Olio extravergine e pomodoro in arrivo dall'Italia, per un menu di alto profilo che scommette sulla semplicità di un piatto di pasta ben fatto. Dallo stesso universo nasce l'ispirazione di Raviolo, “il nuovo Dim Sum italiano” che Paolo Meregalli, proprietario di Mulino a Vino, ha aperto al West Village all'inizio dell'autunno scorso. Con la consulenza dello chef Massimiliano Eandi (dal Combal.Zero a Gordon Ramsey, prima di approdare da Mulino a Vino), la pasta ripiena diventa pretesto per servire piccoli assaggi della Penisola: pollo e patate, polpo alla Luciana, fegato alla veneziana, parmigiana, caprese. Tutto in un raviolo, in abbinamento a bollicine e cocktail in arrivo dal gin tonic bar.

Il raddoppio di Miscusi a Milano

Intanto, in Italia, è Milano (dove ricordiamo è appena approdata anche la leggendaria cacio e pepe di Felice a Testaccio) a celebrare il successo del format. Da un'idea di Filippo Mottolese e Alberto Cartasegna, Miscusi ha aperto la prima sede in città all'inizio del 2017, con l'idea di dedicare un ristorante monotematico alla pasta, fresca e prodotta in loco, nel pastificio annesso al locale, con tanto di mulino a vista. Pochi piatti in menu, solo pasta fresca, ricette semplici e condimenti fissati dalla tradizione regionale tricolore: il pesto, la carbonara, il sugo di pomodoro fresco, le cime di rapa. Prezzi che oscillano dai 6 ai 12 euro. Una formula talmente indovinata da garantire il raddoppio con qualche mese d'anticipo sulla prima candelina: da qualche giorno, la seconda sede di Miscusi ha inaugurato in piazza San Camillo De Lellis, zona Stazione Centrale. Stessi ingredienti per una proposta che sembra piacere proprio a tutti. A quando il prossimo locale?

 

Pasta Flyer | New York | Greenwich Village | 510, 6th Avenue | www.pastaflyer.com

Sola Pasta Bar | New York | 330, West Broadway (SoHo) | www.chefsola.com/pasta-bar

Raviolo | New York | 57, 7th Avenue South | www.raviolonyc.com 

Miscusi | Milano | piazza San Camillo De Lellis | www.miscusi.com 

 

a cura di Livia Montagnoli

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