Pizza Napoletana Nel Mondo. Il profilo Instagram che mappa le pizzerie napoletane

3 Dic 2017, 12:30 | a cura di

L'opinione di una persona che assaggia una pizza è sempre affidabile? No. È partito da questo un avvocato di professione, che non vuole dichiarare la sua identità (anche se noi la conosciamo benissimo!) quando ha aperto il profilo Instagram Pizza Napoletana Nel Mondo. Dimenticatevi dunque il sapore, qui gli unici parametri per la pubblicazione sono quelli estetici.    


La nascita del profilo Instagram dedicato alla pizza napoletana

Ho imparato a fare la pizza grazie a un corso presso l'Associazione Verace Pizza Napoletana, però mi sono sempre interessato di tutto quello che ruota attorno a questo mondo, seguendo i grandi maestri, da Pepe a Coccia, ma anche i blogger più disparati, leggendo classifiche (ce ne sono a bizzeffe!), consultando guide o libri, andandomi a leggere centinaia di recensioni su Tripadvisor”. Dopo quattro anni di ricerca, ma sono molti di più quelli segnati dalla passione, il “Liberato della pizza” giunge a una conclusione: “Non mi sarei mai fidato di una classifica, di una guida o una recensione scritta da altri, piuttosto avrei fatto affidamento sulle foto che potevo vedere con questi occhi”. Così, sfruttando il più grande strumento di comunicazione visiva del web, Instagram, ha dato il via a una mappa mondiale della pizza. Con solo due informazioni: la foto e la geolocalizzazione, che implica nome della pizzeria, città e Paese. “In questo modo ogni utente poteva decidere con i propri occhi se la pizza era di suo gradimento oppure no”. In risposta alla diffidenza nei confronti di tutti i recensori per hobby (ogni riferimento a Tripadvisor è voluto) o dei food blogger “che per la maggior parte delle volte, se famosi, sono foraggiati dalle aziende”.

Pizza Napoletana Nel Mondo, il nome del profilo Instagram

Il profilo Instagram, dal nome che più esplicito non si può (Pizza Napoletana Nel Mondo), “non ha alcuna pretesa di autorevolezza”. In questa mappa, infatti, non si trovano solo pizze napoletane secondo disciplinare, quindi a lievitazione naturale, cotte al forno a legna e utilizzando olio d’oliva, ma anche pizze che, pur non essendolo, all'aspetto risultano tali. “Sono molto tollerante con i Paesi in cui è difficile reperire alcuni ingredienti o con un'identità culturale gastronomica molto forte, come il Medio Oriente per esempio, ma non mi sento assolutamente attaccabile dai puristi, dato che il brand “Pizza Napoletana” è stato abusato ben prima della nascita di questo profilo. Oltretutto io ho una sorta di reverenza nei confronti di questo prodotto, tanto che prima di postare le immagini, faccio un triplice check” Secondo quali parametri posti? “Guardo il sito o i social della pizzeria in questione, vedo le foto postate dai frequentatori e leggo, con spirito ipercritico, le recensioni fatte dagli utenti”. Alla vista, dato che di questo stiamo parlando, come deve essere una pizza meritevole di pubblicazione? “Deve avere il tipico cornicione rigonfio, una buona cottura (deve risultare leopardata!), il pomodoro e la mozzarella non devono essere né sciolti né rinsecchiti e il basilico utilizzato deve essere fresco, sono tollerante sul cotto. Sembra superficiale, ma già da questi elementi si possono evincere un'idratazione e una cottura corrette”. Effettivamente negli stessi concorsi si valuta l'aspetto. L'idea pazza non è rimasta inascoltata, la pagina, nata solo lo scorso anno, ha avuto fin da subito un grande successo, arrivando anche dall'altra parte del mondo. “Hanno cominciato a inviarmi immagini di pizze dal Giappone, Australia, Finlandia... Ho scoperto storie incredibili, di due napoletani che hanno aperto un caseificio per foraggiare una pizzeria, di un ragazzo che si è trasferito in un'isola sperduta dove ha poi aperto la prima pizzeria o di tanti pizzaioli che si fanno spedire i forni a legna per non tradire il disciplinare”. Niente nomi. “Nel mio progetto non esiste una pizza migliore o una peggiore, lascio semplicemente la libertà di scelta, senza mai arrivare a classifiche o recensioni. Qui solo l'occhio vuole la sua parte”.

Come funziona esattamente e qual è la sua utilità

Funziona così: tu sei in un posto esotico, per esempio i Caraibi o l'Indonesia e proprio non puoi fare a meno di una pizza napoletana. Apri la mappa e hai buone possibilità di trovarne una nelle vicinanze. Stranamente non ci aveva mai pensato nessuno, sarà per questo che è stato un successo”. In pochissimo tempo ha superato tutte le pagine e i food blogger di settore e, a oggi, la pagina ha collezionato quasi 200mila like per più di 14mila follower, con un engagement rate del 15-20%. “L'engagement è da capogiro se considerate che una pagina Instagram, quando va bene, raggiunge in media il 3%. Insomma, potrei diventare il "Chiara Ferragni della Pizza" e dunque vorrei strutturare questo simpatico progetto, magari arrivando a provare veramente tutte le pizze postate”. Cerchi dunque dei finanziatori? “Assolutamente sì!”. Invece, per chi volesse sfogliare una guida vera e propria, esiste Top Italian Restaurants del Gambero Rosso, la guida online che dà i voti ai migliori ristoranti italiani all'estero, comprese ovviamente le pizzerie, ovvero tutte quelle realtà che fuori dai nostri confini, fa ricerca, dà valore al prodotto d’origine, lo abbina, lo comunica.

 

www.instagram.com/pizza.napoletana

Top Italian Restaurants | www.gamberorosso.it/restaurants

 

a cura di Annalisa Zordan

 

 

 

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