Sagrantino e Perugina insieme per un Bacio alcolico. Che valorizza il made in Umbria

19 Apr 2016, 13:00 | a cura di

Immaginate un Bacio Perugina in abbinamento a un bicchiere di Sagrantino. Ora provate a fondere questi due elementi in un’unica pralina. Ecco il nuovo progetto che accomuna Consorzio del Sagrantino e Nestlè.


Il cioccolato in Umbria

Che tra l’Umbria e il cioccolato ci sia un legame consolidato è cosa nota. Perugia ospita da anni uno dei più importanti festival a livello europeo dedicati al cacao, l’EuroChocolate, e vanta realtà come il Museo del Cioccolato e la Scuola del Cioccolato, entrambe ospitate nello stabilimento della Perugina, marchio storico italiano di proprietà della Nestlé che, insieme a tante altre aziende, ha caratterizzato la storia dei pregiati cacao in Italia. Come se non bastasse, dal 2009 esiste il Distretto del Cioccolato, un progetto promosso dalla Camera di Commercio regionale, per valorizzare l’identità comune delle aziende produttrici. Inoltre, Perugia è sede dell'Associazione internazionale de La via del Cioccolato, iniziativa che ha lo scopo di promuovere il riconoscimento ufficiale dell'itinerario culturale europeo dedicato al cioccolato di cui mira a consolidare e proteggere l'eredità culturale, artistica e storica.

Vino e cioccolato: la sfida della Nestlé

Ma, cioccolato a parte, sono molti i prodotti che rappresentano la ricchezza enogastronomica dell’Umbria. A partire dal vino, celebre il Sagrantino di Montefalco: ruvido, schietto e dal gusto pieno, proprio come il territorio in cui nasce. È stato il direttore delle relazioni industriali di Nestlé Italia, Gianluigi Toia, a lanciare una sfida al presidente del Consorzio Tutela Vini di Montefalco. Quella di unire le forze per creare “un percorso condiviso” finalizzato alla valorizzazione dell'Umbria. L’idea è quella di fondere il Bacio e il Sagrantino in una pralina che possa essere icona del made in Umbria.

Umbria: uscendo dalle ombre

Due prodotti “riconosciuti e riconoscibili, ma allo stesso tempo irripetibili altrove, grazie al forte legame che mantengono con la loro terra d'origine”, così li ha definiti il presidente del Consorzio Amilcare Pambuffetti. Un’iniziativa originale, in risposta a un articolo provocatorio della giornalista statunitense Monica Larner, esperta di vino e firma di eRobertParker. Il titolo, Umbria: getting out of the shadows (Umbria: uscendo dalle ombre), parla chiaro: l’Umbria è una terra ricca, rigogliosa e con un potenziale elevato per quanto riguarda le attrattive turistiche. Al contempo, si tratta di una regione che per troppo tempo non è riuscita a valorizzare il proprio patrimonio nel migliore dei modi. Ma è tempo di uscire dalle ombre e dimostrare il valore dell’agroalimentare umbro. Iniziando proprio dall’unione dei due ingredienti afrodisiaci, golosi e suadenti per eccellenza, il vino e il cioccolato. Un’accoppiata vincente, che non teme confronti e che difficilmente potrà non piacere. Ci siamo fatti spiegare qualcosa in più da Pambuffetti.

I vini di Montefalco e il cioccolato. L’Umbria conta su queste due eccellenze per “uscire dall’ombra”. Come nasce e come si articolerà questa collaborazione?

Al momento non possiamo ancora parlare di una collaborazione. Abbiamo accolto con entusiasmo le dichiarazioni di Toia e dimostrato il nostro interesse ad avviare un dialogo costruttivo e orientato alla promozione futura. Unicità e legame con il territorio rappresentano da sempre un aspetto predominante del successo del Sagrantino, raggiunto soprattutto grazie alla coesione e al lavoro di squadra delle realtà produttive e istituzionali del territorio. L’Umbria può e deve “uscire dall’ombra” e crediamo che questa sia la strada giusta.

Il progetto di rilancio delle unicità umbre coinvolgerà anche i produttori del Distretto del Cioccolato e la Camera di Commercio?

Questa potrebbe essere sicuramente una soluzione vincente.Già da tempo, il Consorzio Tutela Vini Montefalco propone, nel corso dei principali eventi di cui è promotore, degustazioni del Montefalco Sagrantino Passito DOCG in abbinamento a selezioni di cioccolato artigianale umbro. Unire le forze potrebbe portare a identificare l’Umbria col cioccolato e il Sagrantino, attraverso le vicende imprenditoriali che concorrono a legare questi prodotti al territorio.

Quale dovrebbe essere il ruolo degli Enti Locali, in primis della Regione?

La Regione e gli enti locali sono molto sensibili alla promozione delle eccellenze del territorio e il loro impegno nella valorizzazione può dirsi tangibile. Per agevolare processi di cooperazione in un eventuale “asse Sagrantino Cioccolato” sarà necessario cogliere nuove opportunità di sviluppo, lavorare alla finalizzazione di sinergie utili alla promozione economica e culturale del territorio stesso attraverso queste due eccellenze.

Ricostruiamo questo rapporto fra il grande rosso umbro e il cioccolato.

In origine il Sagrantino era quasi esclusivamente nella versione dolce e la sua produzione da ricondursi ai sacramenti religiosi dei frati che utilizzavano l'uva coltivata sotto forma di vino passito. La storia di questa accoppiata, con molta probabilità, potrebbe essere più antica di quanto si pensi. Se l’abbinamento tra cioccolato e passito è forse uno dei più naturali e tradizionali, sono molteplici le sorprese che possono generarsi dall’incontro di un cioccolato di qualità con un grande vino come il Sagrantino. È una frontiera gustativa che abbiamo avuto modo di sperimentare sia con il grande pubblico sia con la stampa specializzata, nazionale ed internazionale, e che a nostro avviso è in grado di esprimere le qualità, le potenzialità e l’intensità di queste due eccellenze enogastronomiche.

a cura di Dario Pettinelli

 

 

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