Sanchez Cantina a Copenhagen. Il ristorante di Rosio Sanchez, dal Noma ai tacos con il Messico nel cuore

25 Nov 2017, 14:00 | a cura di

Fino al 2014 è stata in forze alla brigata del Noma, nel ruolo di pastry chef. Poi, dal 2015, è diventata regina dei tacos in città, portando a Copenhagen le sue origini messicane. Ora ci prova con un ristorante, ispirato alle cantine del Messico. Con la benedizione di René Redzepi. 

A Copenhagen la conoscono tutti come la regina dei tacos. Ma, senza troppo sforzo, nulla le ha  impedito di svestire i panni dell'ambasciatrice della cucina messicana all'estero per indossare la casacca blasonata del Noma, spalla fedele di René Redzepi nel ruolo di pastry chef. Proprio a lei, Rosio Sanchez, il capostipite della New Nordic Cuisine (che a gennaio 2018 tornerà in pista con il nuovo Noma, nella campagna alla prima periferia della città, già sold out fino al mese di aprile) deve l'idea (e il successo) della fortunata parentesi messicana, a Tulum, dove il Noma ha sperimentato la primavera scorsa uno dei suoi molteplici temporary restaurant.

 

Dal Noma ai tacos di Hija de Sanchez

A Copenhagen, Rosio – formatasi professionalmente a Chicago e fortemente legata alle sue origini messicane – si è stabilita definitivamente al termine della sua esperienza con Redzepi (nel 2014), ideando il format Hija de Sanchez, taqueria molto apprezzata da pubblico e critica, che oggi conta due punti vendita in città, il chiosco al mercato di Torvehallerne e uno spazio al Meatpacking district di Kodbyen, ex mattatoio che dall'inizio degli anni 2000 ha subito una profonda trasformazione, affollandosi di gallerie d'arte, ristoranti, bar e locali notturni. Semplice e immediata l'idea di Rosio: riproporre a una latitudine inconsueta l'atmosfera di un'autentica taqueria messicana, utilizzando i migliori ingredienti locali per valorizzare la cultura del taco. Tutto realizzato in loco, dalla tortilla di mais alla farcitura espressa, secondo disponibilità di mercato (comprese le opzioni vegetariane e gluten free), con lingua di manzo, cipolla e coriandolo fresco, uovo fritto e maiale croccante, pollo arrosto, mole negro, panna acida e semi di sesamo, pelle di pesce croccante, avocado, cipolla, salsa di uvaspina. Una proposta informale, colorata, economica, che la taqueria completa con chips di tortilla croccante e salse in abbinamento, quesadillas, gelati su stecco ispirati ai sapori tradizionali del Messico. E acque aromatizzate d'accompagnamento.

 

Sanchez Cantina. Il ristorante di Rosio

La novità dei prossimi giorni, a partire dal 30 novembre, si chiama semplicementeSanchez Cantina, e darà ulteriore profondità al progetto di Rosio, che per la prima volta potrà confrontarsi con un ristorante vero e proprio, al numero 60 di Istedgade, aperto per cena dal giovedì alla domenica. Sanchez, come lo definisce il sito anticipando l'esordio, “è un ristorante di quartiere ispirato al modello della cantina messicana”, dove Rosio appronterà la sua personale interpretazione della cultura gastronomica d'origine, mixando ingredienti messicani e scandinavi, “come se qualcuno stesse cucinando per voi in attesa di accogliervi a casa”. La carta proporrà quindi snack e piccoli assaggi per cominciare, qualche piatto principale, dessert e proposte del giorno, con approccio estremamente dinamico, in abbinamento a cocktail della casa, birre artigianali messicane, vini naturali e acque aromatizzate. Redzepi, che segue da sempre con molto calore le gesta della sua pupilla, ha già dato la sua benedizione su Twitter, certo che sarà “un nuovo ritrovo in città”. 46 coperti in tutto, e prenotazioni online già aperte da qualche giorno.

Cucina d'autore, firmata Noma, a Tulum

Intanto, per un curioso intreccio spazio-temporale, un altro dei ragazzi del Noma, Jose Luis Hinostroza – che con Redzepi ha lavorato in brigata al pop up messicano – ha deciso di lanciarsi nel suo primo progetto solista proprio a Tulum, dove la prossima primavera aprirà Natal, per servire cucina dell'America Centrale precoloniale, e riscoprire tecniche e ingredienti della cultura locale, come l'uso dei forni interrati tradizionali. Forte di un curriculum di tutto rispetto (oltre al Noma, passaggi al Celler de Can Roca e da Alinea a Chicago) il giovane chef messicano sta già destando un certo interesse, sebbene i lavori (affidati allo studio di designer di Città del Messico già all'opera per il pop up del Noma) cominceranno solo a febbraio 2018. Un altro progetto da seguire.

 

Sanchez Cantina | Copenaghen | Istedgade, 60 |  www.lovesanchez.com

 

a cura di Livia Montagnoli

Foto di Anthony Leigh

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