Storie di sport (e di cucina) a Bologna. Cena evento in piazza Maggiore per la ripartenza della città

31 Ago 2020, 14:58 | a cura di
Gli intenti della cena che si terrà il prossimo 2 settembre sono molteplici: raccogliere fondi per gli ospedali della città, celebrare l’impegno del personale sanitario, auspicare una ripartenza che si poggi anche sul valore dell’ospitalità e della tradizione gastronomica bolognese. Con osti e cuochi di riferimento in città.

Storie di sport in piazza Maggiore

È intitolata ai campioni dello sport (Ripartire dopo il Covid, storie di sport) la serata evento che si terrà a Bologna, il prossimo 2 settembre, trasformando piazza Maggiore in un suggestivo salotto sotto le stelle. Perché lo sport identifica bene quei valori che la cena destinata a raccogliere fondi per gli ospedali della città vuole esaltare: la capacità di mettersi alla prova, la tenacia di rialzarsi, la voglia di ripartire, ogni volta che inizia una nuova partita. Beneficiando del gioco di squadra. È questo quello che è successo negli ultimi mesi negli ospedali d’Italia e del mondo. E Bologna, il 2 settembre, ringrazierà il personale sanitario ancora impegnato nella lotta al coronavirus, celebrandone la fatica, i successi e le speranze. Ma la cena che animerà la piazza simbolo della città (nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, e in piena sicurezza) sarà anche occasione per lanciare un messaggio: “Bologna ha bisogno di ripartire e noi daremo un segnale di ringraziamento e accoglienza direttamente da una delle più belle piazze italiane, Piazza Maggiore”.

La ripartenza di Bologna in cucina

A parlare è Piero Pompili, uomo di sala e anima del ristorante Al Cambio, che insieme a tanti colleghi della ristorazione bolognese prenderà parte all’evento, proprio per dimostrare che anche la cucina può (e vuole) partecipare attivamente alla ripartenza della città. E anche per ringraziare la regione Emilia Romagna, capace, a maggio scorso -  in fase di uscita della ristorazione dal lockdown - di dettare per prima regole certe per la riapertura in sicurezza delle attività. Per questo Massimiliano Poggi, Vincenzo Cappelletti, Paolo Carati, Alberto Bettini, Daniele Minarelli, Piero Pompili e Gino Fabbri si sono attivati per portare il proprio messaggio di fiducia nel futuro. Insieme prepareranno la cena per 430 ospiti (evento sold out: 50 euro a persona il “biglietto” che confluirà nei proventi da donare agli ospedali), ognuno portando un piatto e un pensiero dedicato a Bologna. La manifestazione, organizzata dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna, con la collaborazione di Master Group Sport, coinvolgerà però anche molte personalità dello sport italiano, che sfileranno sul palco nel corso della cena, per ricordare le imprese più celebri condotte sul campo: da Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli ad Arrigo Sacchi, invitati a raccontarsi dai giornalisti di Sky Sport.

Il menu della serata, all’insegna dei classici

Nel frattempo in cucina si lavorerà nel rispetto dei protocolli di sicurezza, a tutela della salute di chi preparerà e servirà i piatti, e degli ospiti presenti in piazza. Il menu della serata, coordinato da Massimiliano Poggi, sarà tutto giocato sui classici della città (“ho scelto i colleghi che negli ultimi decenni si sono impegnati per valorizzare maggiormente quello a cui teniamo di più: la nostra tradizione gastronomica”, spiega Poggi), raccontati dai rispettivi osti: si comincia con le tigelline con spuma e polpettina di mortadella della Cantina Bentivoglio (presente con Vincenzo Cappelletti) e la galantina del Caminetto d’Oro (presentata dall’oste Paolo Carati). Poi, Daniele Minarelli dell’Osteria Bottega porterà un must della tradizione cittadina, celebre in tutto il mondo: la lasagna bolognese, con sfoglia verde, besciamella, ragù e parmigiano. Anche Alberto Bettini, da Savigno in rappresentanza di Amerigo, presenterà agli ospiti un caposaldo della cultura gastronomica locale, i tortellini in brodo di gallina vecchia; a seguire, il petto di faraona arrostito farcito di patate e tartufo del ristorante Al Cambio. Chiuderà in dolcezza la “vera” zuppa inglese di Gino Fabbri, ispirata alla ricetta seicentesca senza cioccolato: “La tradizione gastronomica di Bologna è vincente, e può dare lustro alla città nel momento in cui è necessario ripartire”, chiosa il pluripremiato maestro pasticcere de La Caramella. L’auspicio è che sia proprio così.

 

 

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