Torniamo al bar: la storia di Pavé a Milano, tra delivery e lavoro sui social

23 Lug 2020, 12:58 | a cura di
Una comunicazione efficace deve essere prima di tutto onesta, sincera. Ecco come si sono organizzati in tempo di quarantena i soci di Pavé a Milano.

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Pavé Break, Pavé Birra, Pavé Gelati&Granite, in qualsiasi caso Pavé, uno dei migliori esempi di imprenditoria nel settore dei bar italiani, progetto partito dalla casa madre di via Casati e poi sviluppatosi nel tempo con altre tre insegne in zone diverse, tutte con la stessa filosofia di alta qualità dei prodotti, servizio dinamico, ambiente e atmosfera moderni. Un team ben rodato che ha fatto parlare di sé anche in tempo di quarantena, lanciando un servizio di delivery che ha avuto un successo immediato senza eguali, ricevendo così tante richieste da mandare in crash il sito di e-commerce, appena qualche minuto dopo aver comunicato la notizia sui social.

Cornetti sfogliati da infornare

Pavé a Milano: si amplia il servizio di delivery

Le consegne continuano ancora oggi che le attività hanno riaperto, con la collaborazione di Urban Bike Messengers, corrieri in bicicletta che distribuiscono a Milano, e di altri mezzi elettrici e a metano per tutta la parte fuori città, ora compresa nel raggio del delivery: “L’iniziativa procede bene, così abbiamo allargato la zona di consegna e ora arriviamo anche nel Pavese e in Brianza, oltre a coprire l’intera cintura metropolitana”, racconta Luca Scanni, fra i soci fondatori del progetto. Un progetto, quello del delivery, partito soprattutto per far uscire i dipendenti dalla cassa integrazione, ancora oggi obiettivo primario dei soci, “dobbiamo lavorare ancora molto, ma non ci arrendiamo”.

tartellette Pavé

Pavé e l’uso dei social: “Non dobbiamo fingere che vada tutto bene”

Fondamentali per la buona riuscita delle consegne, i social media, “che abbiamo sfruttato soprattutto durante la prima fase di quarantena per rimanere vicini ai clienti”. La squadra di Pavé, però, sa bene che una comunicazione efficace deve essere prima di tutto autentica, reale: “Si tende spesso a sottolineare il lato positivo, fingere che vada tutto bene, dare un’immagine della propria attività sempre al massimo splendore, ma non è così”. Al contrario, prima di scrivere o lanciare un progetto è opportuno studiare bene la situazione, valutando rischi, costi e benefici: “Abbiamo trascorso le prime settimane a casa, cercando un modo per migliorare la comunicazione tra le varie sedi e tra i dipendenti, capire dove sbagliavamo. Insomma, abbiamo provato a impiegare il tanto tempo che avevamo a disposizione nel modo più produttivo possibile”. Solo dopo si è partiti con il delivery, “non abbiamo neanche preparato le colombe per la Pasqua, la situazione era confusa e il rischio troppo alto. Ci siamo presi il nostro tempo per organizzarci al meglio”.

croissant albicocca, Pavé

I nuovi prodotti e la qualità delle materie prime

È stato anche il periodo delle sperimentazioni, le nuove ricette, “soprattutto per le brioche”, ma anche per i grandi lievitati. Al momento, sono in corso le prove per i panettoni speciali del Natale, che saranno proposti già da fine settembre, “il nostro obiettivo è quello di destagionalizzare i prodotti delle feste”. In generale, si riorganizza l’intero ciclo produttivo, “ci riuniamo tutti i giorni per assaggiare e valutare ogni novità”. Mantenendo sempre alta la qualità delle materie prime, “in momenti difficili si può essere tentati dagli ingredienti più a basso costo, ma per noi è una questione di onestà intellettuale e prima ancora di rispetto per i nostri clienti più affezionati: non possiamo tradire la loro fiducia”.

Pavé Birra

Pavé a Milano: poca pasticceria, bene la birra

Nel frattempo, tutto procede lentamente nei locali firmati Pavé, in questa insolita estate di normalità apparente: “È molto strano. I vari punti di forza di ogni attività sono stati messi in crisi, a cominciare dal comparto pasticceria dell’insegna di via Casati, proprio nel mezzo di scuole, uffici e a pochi passi dalla Stazione Centrale, tutti luoghi attualmente semi-vuoti”. Nonostante la riapertura di negozi e ristoranti, infatti, le strade a Milano appaiono ancora così diverse dal solito, “Sembra di vivere perennemente nella settimana di Ferragosto, anche se in questi ultimi giorni la città si sta un po’ ripopolando”.  A risentire meno degli effetti della quarantena è Pavé Birra: “Si tende a uscire di più la sera, specialmente ora che molte persone ancora lavorano da casa, e quindi saltano la colazione e il pranzo fuori e dopo lavoro hanno voglia di bersi un buon bicchiere”.

Pavé – via Felice Casati, 24 - facebook.com/pavemilano/
Pavé Birra – via Felice Casati, 24 - facebook.com/pavebirra/
Pavé Gelati&Granite – via Cesare Battisti, 21 - facebook.com/pavegelato/
Pavé Break – via della Commenda, 25 - facebook.com/pavecommenda/

a cura di Michela Becchi

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