Un anno di frodi alimentari per il Corpo Forestale. E ci sono anche le olive verniciate

4 Feb 2016, 09:01 | a cura di

Sofisticazioni, frodi e italian sounding. Il bilancio 2015 del Corpo Forestale dello Stato parla chiaro: l'agroalimentare made in Italy continua a essere a rischio. Ma gli strumenti per smascherare i colpevoli sono sempre più efficienti. 


Il 2015 delle frodi alimentari. Qualche numero

8486 controlli, oltre 1200 sanzioni e 250 persone denunciate. Snocciola numeri importanti il bilancio diffuso dal Corpo Forestale dello Stato in relazione alle indagini concluse nel 2015 tra aziende agricole, attività zootecniche e lattiero casearie, comparto oleario e vitivinicolo per smascherare frodi e sofisticazioni alimentari. E raggiungono quota 1600 i quintali di prodotti “incriminati” sequestrati dagli agenti su tutto il territorio italiano. Dati allarmanti se pensiamo a quanto è ancora lunga la strada da percorrere perché trasparenza e tracciabilità diventino un'abitudine diffusa e consolidata, ma incoraggianti sul fronte dell'impegno profuso dalle Forze dell'Ordine per scongiurare il pericolo frodi.

Olive verniciate in Puglia

Certo, l'allerta è sempre alta, come dimostra un inizio d'anno già funestato da sequestri e scandali di rito: è di poche ore fa l'operazione “olive verniciate”, che ha portato al sequestro di 85 tonnellate di olive da mensa colorate con solfato di rame. I produttori coinvolti sono rei di aver fatto ricorso a soluzioni concentrate di una sostanza tossica per l'organismo umano, presente in concentrazioni doppie (70 mg/kg) rispetto al quantitativo ammesso per legge come residuo dei trattamenti fitosanitari somministrati sulla pianta. In compenso, le olive verniciate, dopo il trattamento di bellezza, si presentavano di un bel colore verde intenso e uniforme, in grado di camuffare l'eventuale riciclo di scorte di magazzino dell'annata precedente. Ma il caso pugliese è solo l'ultimo di una lunga serie, che accomuna l'Italia da Nord a Sud nel segno dell'ingegno fraudolento, che comporta un danno economico non indifferente.

Il bilancio dell'ultimo anno attribuisce alle frodi agroalimentari il 16% del fatturato totale della contraffazione in Italia, commisurando il giro d'affari per l'acquisto di prodotti contraffatti in un miliardo di euro.

Ispettori all'opera. Gli strumenti

E allora sono molte le azioni a lungo termine studiate dal Corpo Forestale per monitorare la situazione. È il caso della campagna straordinaria di controllo nazionale promossa per tutelare la filiera del Parmigiano Reggiano Dop, a partire dalla tracciabilità del formaggio grattugiato fino alla messa a punto di una tecnologia avanzata che rivela l'origine geografica del latte. Poi ci sono i controlli a tappeto per smascherare la coltivazione di mais Ogm, che nel 2015 hanno portato a individuare e distruggere 18 colture transgeniche in Friuli Venezia Giulia. Mentre sul fronte olio d'oliva, solo recentemente è stata applicata la tecnica innovativa del riconoscimento del DNA delle cultivar presenti nell'olio, che ha portato al sequestro di settemila tonnellate di falso extravergine in Puglia. E intanto sul versante internazionale, il Mipaaf comunica di aver sventato un traffico di falso olio made in Italy per un valore di 13 milioni di euro, tra Puglia, Umbria e Calabria. D'altronde quello dell'olio è un comparto particolarmente a rischio e occorrono contromisure efficaci: negli ultimi 24 mesi sono stati ben 12500 i controlli condotti nel settore dagli ispettori dell'Icqrf.

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