Vino Vero, da Venezia a Lisbona. I vini naturali del bacaro veneziano in trasferta in Portogallo

17 Mag 2019, 10:17 | a cura di
Dal 2014 Vino Vero è il rifugio veneziano per chi ama i vini naturali, o vuole imparare a conoscerli grazie alla passione di chi lavora dietro al banco. Con circa 600 etichette, cicchetti originali, tavolini lungo il rio per l'aperitivo (ma niente spritz!), Vino Vero è un indirizzo da non perdere. Ora apre anche a Lisbona.

Vino Vero. L’enoteca del vino naturale a Cannaregio

Da Cannaregio al cuore di Graca, a Lisbona, il passo non è breve. Ma i ragazzi di Vino Vero non hanno avuto paura di affrontare la sfida, confortati dalla crescita che la loro piccola enoteca con cucina veneziana ha saputo mettere in fila negli ultimi anni, da quando, nel 2014, l’insegna ha aperto i battenti in Fondamenta della Misercordia con l’idea di divulgare la cultura del vino naturale, senza però perdere di vista l’obiettivo principale: offrire al cliente un’esperienza piacevole e inclusiva. Ecco perché in questo bacareto veneziano, che serve anche cicchetti creativi, chi sta dietro al banco non smette mai di raccontare le etichette disponibili alla mescita – da una lavagna del giorno sempre fitta di buone idee – e insieme le storie di chi quei vini li ha prodotti, nel rispetto della viticoltura biologica o biodinamica. Nella bella stagione, ci si accomoda ai tavolini lungo il canale, sorseggiando un calice mentre intorno Venezia fa da quinta magica all’aperitivo. Di fatto, i ragazzi di Vino Vero hanno trovato terreno fertile in una città che prima di altre si è mossa per sostenere il movimento del vino naturale, e questo anche per merito di grandi conoscitori della materia come Mauro Lorenzon, mitologico oste-patron della celeberrima Mascareta, enoiteca (con la “i”).

L'interno dell'enoteca Vino Vero, con i vini sul banco

I vini naturali di Vino Vero. Da Venezia a Lisbona

E Massimiliano Bartoli, tra i proprietari di Vino Vero (ma i soci sono 4), ne ha idealmente raccolto il testimone ormai quasi 5 anni fa, riunendo, pur in un piccolo spazio, oltre 600 etichette naturali (molte selezionate in Italia, da piccoli e medi produttori del territorio, ma in arrivo anche dall’Europa e dal mondo), serviti con baccalà mantecato, cicchetti al blu di capra e mostarda di fichi, o con salame di cinghiale e robiola. Quello che manca, invece, è lo spritz, che l’enoteca ha scelto di non servire. Ma le alternative non mancano, anche per chi volesse scoprire bollicine meno conosciute del territorio veneto. Negli ultimi mesi, però, il viavai con la capitale portoghese è andato intensificandosi. E così, da qualche ora, Vino Vero è anche a Lisbona, nello spazio di Travessa do Montes ereditato da un’altra enoteca dedita al vino naturale, TDM30, che di fatto, da poco meno di un anno a questa parte, ha lanciato la volata all’arrivo della squadra veneziana. “Vino Vero apre a Lisbona per esportare e divulgare la passione per il vino naturale e proseguire le sue ricerche di piccole produzioni in ambito internazionale”, si legge nella dichiarazione di intenti che annuncia l’inaugurazione del wine bar.

Una casa per produttori e artisti

E la partenza, in concomitanza con la fiera d’arte Arco Lisboa, indica subito la strada che Vino Vero seguirà anche in Portogallo, collaborando con artisti e creativi locali (a Venezia il bacaro di Fondamenta della Misericordia è uno dei più riusciti sotto il profilo del design), e invitando i produttori di tutta Europa – dall’Italia alla Slovenia, alla Francia – a partecipare alle serate di presentazione dei propri vini, che spesso saranno ospitate nel locale di Graca. Così anche il progetto Vino Vero va a infoltire la compagine di italiani volati a Lisbona per intraprendere un’attività imprenditoriale nel settore enogastronomico. Ricordiamo, a questo proposito, le ragazze di Mani in Pasta, la pizza di Luca Belliscioni per Mercantina, le numerose gelaterie made in Italy della città.

Qui, invece, trovate i nostri consigli per mangiare veloce a Venezia se nei prossimi mesi avete intenzione di visitare la Biennale d’Arte (e Vino Vero c’è).

 

a cura di Livia Montagnoli

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