Vinòforum a Roma prova a dribblare il 2020. Come si riparte con una grande manifestazione?

8 Set 2020, 11:59 | a cura di
In un anno come questo, organizzare una manifestazione rivolta al grande pubblico come Vinòforum può rivelarsi una sfida molto impegnativa. Ne parliamo con Emiliano De Venuti, che dall’11 al 20 settembre porta la kermesse al Parco Tor di Quinto di Roma.

Vinòforum 2020 si farà

Dall’11 al 20 settembre, Vinòforum torna con un nuovo appuntamento che onora la sedicesima edizione della rassegna capitolina dedicata al mondo del vino e del gusto, capace di mettere d’accordo gli addetti ai lavori e il grande pubblico in cerca di intrattenimento. Non una conferma scontata, viste le difficoltà poste da un’emergenza sanitaria tutt’altro che esaurita, sebbene siano lontani i mesi più critici della primavera scorsa. E infatti, tra le grandi manifestazioni di settore, Vinòforum è in Italia (e sicuramente a Roma) la prima kermesse di un certo respiro a cimentarsi con la sfida della ripartenza. Con tutti i timori e le incertezze del caso, ma anche con la voglia di fare bene e con un protocollo di sicurezza volto a rassicurare gli animi e a garantire la tutela della salute di tutti i presenti. Veterano dell’organizzazione di (grandi) eventi, Emiliano De Venuti non nasconde di avere a che fare con una prima volta assoluta. Per questo, ma anche per far fronte a tempi di pianificazione e allestimento notevolmente più stretti del solito, il dispiegamento di mezzi e forze è stato ingente.

Degustazione di vino a Vinòforum

Timori e speranze dietro all’organizzazione di un evento

Ma quando si è fatta strada la speranza di non dover rinunciare a Vinòforum 2020? “Durante il lockdown abbiamo monitorato attentamente la situazione, scandagliato tutte le possibili fonti per capire come si stava evolvendo la pandemia. Verso il mese di maggio abbiamo iniziato a intravedere una luce di speranza, a giugno abbiamo deciso di fare una scommessa, consapevoli che durante l’estate il numero di contagi sarebbe tornato a salire, ma fiduciosi di poter gestire la situazione, con la collaborazione delle persone che ci verranno a trovare. Credo che in queste settimane sia maturata una consapevolezza maggiore, dopo qualche follia estiva. C’è più serietà. Però è importante far recuperare fiducia alla gente”. Dunque, il primo ostacolo da superare è stato il tempo: organizzare in tre mesi ciò che solitamente ne richiede almeno otto di lavoro. E, all’orizzonte, l’incognita più grande: “Come reagirà il pubblico? Lavoro da tempo con grandi eventi, sono abituato a ragionare con i numeri, quando stimo le affluenze ho un margine d’errore che può arrivare al 5%. Stavolta è diverso, non ho idea di come risponderanno le persone. Sicuramente stiamo già riscontrando un buon interesse con il pre-acquisto online, si parla dell’evento, c’è curiosità. E abbiamo anche stretto una partnership con Italo per facilitare l’arrivo in città”.

Laboratorio di cucina al Vinòforum

Il protocollo di sicurezza di Vinòforum

L’ingresso alla manifestazione non sarà subordinato a prenotazione obbligatoria (“i romani si lascerebbero facilmente scoraggiare, non vogliono sentirsi vincolati”), ma scongiurare assembramenti e garantire il rispetto del protocollo di sicurezza sarà la missione principale dello staff: “Abbiamo deciso di fare più di quanto ci viene chiesto per legge, proprio per conquistare la fiducia dei visitatori, e per un discorso etico e personale. Su 15mila metri quadri a disposizione nel Parco di Tor di Quinto, all’aria aperta, gli stand saranno distanziati tra loro più del dovuto: abbiamo dovuto ridimensionare commercialmente la manifestazione, ma è giusto così. Ma tutti dovranno fare la propria parte: file e ingressi contingentati, compilazione del modulo con i dati personali all’entrata, dove saranno installati anche i termoscanner; e mascherina obbligatoria sempre, per girare tra gli stand, o fare la fila, in attesa di mangiare o degustare il vino”. Per questo allo staff si sono uniti tre Covid manager (“uno preposto esclusivamente al rispetto delle norme Haccp, potenziate per l’occasione”), più una figura responsabile per ogni stand.

Un piatto di pasta a Vinòforum

Degustare vino e cibo

Stesso impegno sul fronte della sanificazione degli spazi, anche nella situazione più peculiare per un evento di degustazione di vini: “Abolite le sputacchiere, abbiamo predisposto punti di svuotamento dei bicchieri, sanificati ogni dieci minuti. Ogni venti minuti, invece, la filodiffusione ricorderà le regole da rispettare. Ma l’atmosfera dovrà restare piacevole e conviviale, abbiamo tutti voglia di riprendere la nostra vita sociale”.  Del resto, Vinòforum quest’anno sarà anche una prova di ripartenza per la scena gastronomica cittadina: “Abbiamo coinvolto tanti cuochi romani, che animeranno i temporary restaurant e hanno accolto la chiamata con entusiasmo. Sentiamo tutti l’onere e l’onore di far ripartire il comparto enogastronomico: a Vinoforum si viene anche per stabilire nuove sinergie commerciali”. Per quel che riguarda il programma, afferiscono alla kermesse i vini di centinaia di cantine da tutta Italia (600 cantine per 2500 etichette), a degustazione libera, o guidata (su prenotazione). Mentre la proposta gastronomica sarà “limitata” ai ristorantini dove si avvicenderanno i 35 chef di Roma e del Lazio, per proporre piattini d’autore a prezzi calmierati (tre piatti ognuno, a partire da 5 euro). Cassate, per limiti imposti dal protocollo di sicurezza, tutte le cene place (cene stellate e incontri a 4 mani tra chef e pizzaioli a confronto): “Quest’anno non avremo le canoniche aree ristorative. Per acquistare un piatto si farà la fila agli stand, per poi gustarlo negli spazi comuni”. Appuntamento dall’11 al 20 settembre, dalle 19 alle 24 (il venerdì e il sabato fino all’1).

 

Gli chef coinvolti:

 Anthony Genovese, Il Pagliaccio

Tommaso Tonioni, Achilli al Parlamento

Emanuele Paoloni, Acqualunae

Gabriele Muro, Adelaide all’Hotel Vilòn

Ciro Scamardella, Pipero

Sara Scarsella e Matteo Compagnucci, Sintesi

Yamamoto Eiji, Sushisen

Adriano Baldassarre, L’Avvolgibile

Giuseppe Di Iorio, Aroma

Eleonora Marziali, Centorti

Gen Nishimura e Mario Boni, Da Francesco

Paolo D’Ercole, Eufrosino

Daniele Roppo, Il Marchese

Arcangelo Dandini, L’Arcangelo

Giovanni Cappelli, Le Tamerici

Andrea Pasqualucci, Moma

Fabrizio Pagliaroni, Buccia

Roberto Campitelli, L’Osteria di Monteverde

Davide del Duca, Osteria Fernanda

Stefano Caucci, Peppo al Cosimato

Tommaso Pennestri, Trattoria Pennestri

Federico Del Monte, Acciuga

Maria Luisa Zaia, L’oste della Bon’Ora

Eleonora Masella, La Credenza

Mirko Di Mattia, Livello1

Paolo Borgese, Collegio

Duccio Bruttini, Beef Bazaar

Pierluigi Gallo, Giulia Restaurant

Paolo Trippini, Trippini

Marta Maffucci, Misticanza

Mattia Filosa, Civico 57

 

www.vinoforum.it

 

a cura di Livia Montagnoli

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram