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Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano

Sette isole, una superficie acquatica di oltre 600 Km², 22 habitat naturali di interesse comunitario, 2 "santuari" dedicati alle specie animali protette (cetacei e farfalle), un orto botanico e decine di siti culturali, dalle Dune di Lacona al Castello del Volterraio. Questi i numeri dell'area protetta istituita per salvaguardare le bellezze dell'Arcipelago Toscano, che oggi rappresenta una delle maggiori Riserve della Biosfera UNESCO, nonché il più grande parco marino del Mediterraneo. «La sua unicità sta proprio nella spiccata diversità morfologica, biologica e culturale che rende ogni singola isola un universo a sé, ancora in gran parte inesplorato», osserva il Direttore Maurizio Burlando. «Capraia, ad esempio, è l'unica struttura di origine vulcanica dell'arcipelago interamente composta da rocce magmatiche. Un piccolo gioiello spuntato in mezzo al mare 9 milioni di anni fa, dove è appena tornato a nidificare il falco pescatore, che in queste zone non si vedeva da oltre 70 anni, così come la foca monaca».

Piccoli segnali di ripresa che testimoniano il lavoro svolto dall'oasi per favorire la conservazione della biodiversità locale. «Stiamo cercando di tutelare in primis le specie autoctone, dalle orchidee di Pianosa (di cui si contano 17 varietà diverse) al gabbiano Corso e il Discoglosso sardo (un piccolo anfibio rarissimo in Italia) dell'Isola del Giglio, fino ai delfini e alle balenottere che nuotano nelle acque di Giannutri. Particolare attenzione, poi, merita il patrimonio geominerario dell'Isola d'Elba, perché le rocce del Monte Capanne e di Capoliveri sono state prelevate e utilizzate a scopo edilizio sin dall'epoca romana».

Fra le isole più iconiche dell'arcipelago, però, il podio spetta a Montecristo, «un'area protetta a livello europeo rimasta per molto tempo inaccessibile ai visitatori. Oggi viene gestita dal parco e i Carabinieri Forestali con l'obiettivo di incoraggiare un turismo sostenibile, soprattutto nei numeri». Ultima, ma non per importanza, Gorgona, sede di una colonia penale agricola che ha visto la luce nel 1869; «una vera e propria isola-pilota per i progetti di reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro». A conferma della sua straordinaria ricchezza naturalistica, inoltre, l'Arcipelago Toscano continua a collezionare riconoscimenti prestigiosi, come il recente inserimento nella Green List della Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura), che conta solo 59 parchi in 16 paesi di tutto il mondo. «Qui approdano ricercatori interessati a studiare il ciclo di vita della berta maggiore o lo sviluppo della macchia mediterranea, ma anche gruppi di scolaresche coinvolti nei laboratori di biologia per imparare a riconoscere i nidi di tartaruga marina sulle spiagge. Il filo conduttore fra i vari progetti è dato dall'esplorazione delle isole e dalla conoscenza diretta dei loro abitanti: ora più che mai, il mare merita tutta la nostra attenzione».

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