Caffè Italiano a Firenze. Un nuovo progetto di ristorazione firmato Umberto Montano

17 Apr 2019, 10:36 | a cura di
Con la pizza di Guglielmo Vuolo, alla sua prima esperienza in città, la cucina siciliana di Arà, la cucina di Gionata D'Alessi e Sandro Soltani in sala. È il team riunito da Umberto Montano a Firenze, per rilanciare il Caffè Italiano.

Una nuova formazione per il Caffè Italiano

Il Caffè Italiano riapre a Firenze, a più di vent’anni dalla prima apertura, grazie a un attento lavoro di ristrutturazione che ha riguardato non solo la parte di arredamento, ma soprattutto la sezione operativa, affidata a una compagine lavorativa nuova di zecca. Deus ex machina di tutta l’operazione è Umberto Montano, il fondatore della struttura, nonché promotore di aggregazioni virtuose in campo enogastronomico: non a caso  è lui l’”inventore” del Mercato Centrale di Firenze, che con lo stesso brand ha aperto da poco i battenti anche a Torino,  dopo aver già aperto Roma. A condividere questa esperienza lavorativa ha chiamato Gionata D’Alessi, il cuoco della provincia di Livorno che dovrà supervisionare la cucina: titolare di “Io Cucino” a Bibbona, qui si occuperà soprattutto della carne, protagonista della griglia a carbone. Per il vino il responsabile del settore è Sandro Soltani, titolare di uno dei luoghi più interessanti ed attrattivi in ambito vinicolo a Firenze, il “Caffè Santambrogio”, e fresco di una nuova apertura nei locali affidati alla Fondazione Fabbrica Europa vicino al Parco delle Cascine; pltre a questo, fa già parte della “scuderia Montano,” occupandosi delle enoteche del Mercato Centrale di Firenze e de I Gigli a Campi Bisenzio.

Gugliemo Vuolo e il suo team da Caffè Italiano a Firenze

I protagonisti. La pizza di Guglielmo Vuolo, la Sicilia di Arà

Arriva da Napoli, per la pizza, Guglielmo Vuolo, che ha già aperto in altre città ma si trova per la prima volta a nella città gigliata, posto a lui caro poiché il padre ci era venuto a lavorare negli anni Cinquanta per l’apertura di una delle prime pizzerie fiorentine, il “Nuti”. Per quanto riguarda la parte storica del locale, da più di un anno è presente Carmelo Pannocchietti, uno dei titolari di Arà è Sud, avamposto di cucina siciliana in terra di Toscana. Tutti loro sono coordinati da Federico Mennetto, l’anima organizzativa che permette la simbiosi di soggetti così diversi e creativi.

Come cambia lo spazio

La ristrutturazione è stata affidata allo studio di architettura fiorentino Q-BIC, che è  fondato nel 2005 da Luca Baldini (architetto) e Marco Baldini (designer), già autori di locali di tendenza come La Menagère a Firenze o il Mercato Centrale di Roma: “Per Caffè Italiano lo stile è molto simile all’originale: artigianale e autentico con una speciale attenzione alle luci e al comfort nel rispetto di uno dei palazzi storici più belli della città”. Non a caso si tratta dello storico Palazzo Salviati, che ha visto la luce nel XIV secolo dalla famiglia da Cintoia, per poi passare nel 1434 alla famiglia di Roberto di Marco Salviati e successivamente alla famiglia Bentivoglio:  oggi è dichiarato “Patrimonio Artistico Nazionale”. Il fautore di tale iniziativa, Umberto Montano, la pensa così: “Non è da soli, ma insieme, attraverso nuovi modi  di costruire sinergie che oggi, nella ristorazione italiana, si possono generare grandi progetti. Sono onorato di presentare 4 dei miei amici, le mie star, i quattro autorevoli professionisti che  mossi da una comune passione e  dal mutuo rispetto saranno i protagonisti del nuovo corso di Caffè Italiano.”

 

Caffè Italiano – Firenze - Via Isole delle Stinche – 055289080 - www.caffeitaliano.it

 

a cura di Leonardo Romanelli

 

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram