«Il forno a legna è un sentimento» ripete Klaus Palumbo, che a dispetto del nome è napoletano verace, come la sua pizza, portata a Trento sei anni or sono e di cui oggi è divenuto autentico ambasciatore. Sua è anche la scelta di puntare sul lievito madre così come su una materia prima ben selezionata. Dalla dispensa è una festa per il palato con il fiordilatte e la provola di Agerola, l'origano dei monti Lattari, la notevole selezione di oli campani e i capperi di Salina. Da assaggiare la pizza ai quattro pomodori (San Marzano, piennolo rosso e giallo e corbarino) ma anche quella con le acciughe di Menaica. Interessante "il dialogo con le eccellenze locali" in alcune pizze. Si comincia (bene) con i golosi fritti e si finisce altrettanto in dolcezza con la pastiera preparata dal fratello Davide che dirige la sala. Birre artigianali e buona selezione di vini. Servizio gentile e veloce.