Avanguardia, studio, sperimentazione: sono i segni distintivi dello stile di Marco Cahssai, chef del ristorante che occupa la parte inferiore di Villa Rospigliosi. Nelle sale in stile contemporaneo con fornelli a vista, che contrastano piacevolmente con le architetture seicentesche, si muove uno staff di cucina e sala in perfetta armonia. L'esaltazione della materia prima si evidenzia già nei raffinati impiattamenti, degno preludio del resto. Il menu comprende tutte le portate che fanno parte della grande degustazione, 18 a 210 euro, altrimenti 12 a 145, 7 a 110, tutti con pairing di bevande abbinato. In alternativa si va alla carta, fatta di pietanze dagli accostamenti arditi e insoliti, dalla quaglia tonnata al bollito di agnello, panna montata, pecorino, erbe del campo e polline, dal calamaro con le sue interiora su padella di ferro con umore dei suoi occhi al colombaccio con burro, Campari, vongole crude e foglia amara. Tra i primi si distingue il risotto con ranocchi di fosso ed erba cedrina e, tra i dolci, il carbone con zabaione. Ragionata carta dei vini, locali e nazionali, tra piccole produzioni e marchi affermati. Servizio attento, misurato, calibrato senza eccessi.