C'era Una Volta 2020

LA VIGNA | C'era Una Volta nasce da una vigna interamente dedicata al vermentino, le cui piante crescono su terreni calcarei esposti a sud. La località è chiamata Sant'Andria e si trova nel comune di Usini, un piccolo paese dove la viticoltura rappresenta da sempre l'economia del luogo. Ci troviamo a nord ovest, poco distanti dal mare, ma in una zona interna. I suoli calcarei qui dominano ed è per questo che i Vermentino prodotti hanno un carattere tutto loro, che si discosta da quelli prodotti in altre zone dell'Isola. La vendemmia si protrae sino a fine settembre, e ciò permette di portare in cantina acini doratissimi e croccanti che, dopo una delicata pigia diraspatura, vengono lasciati al proprio destino fermentativo che si svolge spontaneamente ad opera dei lieviti presenti sulle bucce.

LA PERSONA | Giovanna Chessa è una bravissima viticoltrice con cui è sempre bello confrontarsi. Bastano poche parole per percepire la sua passione verso il vino e la viticoltura e, nonostante la sua umiltà e la sua pacatezza, in pochi istanti si capisce quanto abbia le idee chiare su ciò che vuole mettere in bottiglia. Lavora circa 15 ettari di vigna e la sua avventura inizia quasi vent'anni fa. Le due varietà che più contraddistinguono il territorio di Usini sono il vermentino e il cagnulari ed è proprio da questi vitigni che Giovanna produce dei vini di gran carattere. Qualche anno fa è nato C'era Una Volta, vino particolare e frutto della voglia di sperimentare la macerazione sulle bucce con l'uva vermentino. Dopo le prima annate prodotte (2018 e 2019) ecco la 2020 che ci è sembrata un vero capolavoro.

IL VINO | Le uve del C'era Una Volta vengono raccolte a completa maturazione e, con la complicità del sole di fine estate e del vento che soffia di continuo, si riescono a portare in cantina grappoli ben maturi ma ancora croccanti. La fermentazione, accompagnata dalla macerazione, si protrae per circa 12/15 giorni grazie ai lieviti indigeni che si trovano sugli acini stessi. Una piccola partita fermenta in acciaio a 18 gradi ed un'altra piccola partita segue lo stesso percorso in piccole botti di legno di rovere francese a bassissima tostatura. Dopo qualche mese le due vinificazioni vengono assemblate e seguirà un periodo di affinamento in acciaio di circa due anni prima di procedere con l'imbottigliamento. Un periodo di ulteriori tre mesi in bottiglia conclude il percorso del vino che arriva nel nostro bicchiere con un color oro brillante e luminoso. Il naso è un tripudio di profumi: scorza d'arancio candita, fiori di camomilla, erbe aromatiche e mela cotogna anticipano un palato ricco e fitto, dove la lieve percezione tannica dà ritmo e sapore alla beva, che non manca di delicata freschezza e di una profonda sapidità. Molto buono oggi, lo sarà ancor di più in futuro.