Una scommessa vinta quella di Niccolò Palumbo, in cucina e Lorenzo Catucci, in sala: creare un locale dalla proposta non banale, attenta alle stagioni e senza manierismi eccessivi. Ambiente articolato in tre sale sobriamete arredate. Tre proposte menu, da 6 a 12 portate. Ampio benvenuto iniziale e poi piatti come le capesante lavorate come fossero passatelli e condite con cozze, crema di scamorza e zafferano; il tortello ripieno di cervello servito con caviale e aceto di lamponi ridotto; l'animoso agnello cotto in rete di maiale e servito con emulsione di acqua di moscardini e olio al finocchietto selvatico. Si chiude con parfait alla nocciola, sorbetto e gelatina di ciliegia. Carta dei vini con belle scelte. Servizio professionale.