Massimo Viglietti, si sa, è chef "anarchico" e inquieto, ma qui sembra aver trovato la sua dimensione. Siamo in un ristorante nel ristorante (Taki, vedi scheda), dove la tecnica del cuoco ligure - da non sottovalutare: dietro ogni suo piatto eccentrico ce n'è da vendere - si evidenzia in piatti che mettono al centro la materia prima. Il fil rouge è chiaramente l'Oriente. Si può scegliere alla carta: tartare di Fassona, gambero e la sua testa; pesce marinato, olive e cioccolato bianco; crema di patate, anguilla, lattuga e guanciale; Wagyu con fregola, gelato al sale di Cervia; zuppa di fagioli e castagne con tempura di gamberi. Ma il degustazione di otto portate a 120 euro è un'ottima opzione per fare un'esperienza completa, unica. E per divertirsi parecchio.