Laura Adani. Professione food photographer

15 Ott 2013, 16:00 | a cura di
Scatti tra i fornelli: è oggi la volta di Laura Adani, blogger e fotografa. Un percorso nato tra i fornelli e continuato, dopo lo studio della fotografia, in eventi, case editrici e reportage. Il suo mentore? Renato Marcialis. Il suo soggetto preferito? I dolci tutti creme e zucchero a velo.

Nella seconda tappa del nostro viaggio alla scoperta dei fotografi del cibo, incontriamo Laura Adani, un passato nell'ambito immobiliare, un presente tra scatti e ricette. Abbandonata la vecchia professione si è rimessa in gioco e l'ha fatto con la macchina fotografica in una mano e il mestolo nell'altra. Ha aperto il suo blog legato al cibo, ma non solo: ha studiato fotografia e si è applicata in cucina, tanto che oggi, oltre ad avere anche un suo spazio in rete, organizza corsi di food photography.

È nata prima la passione per la fotografia o quella per il food?
Ho cominciato con il food poi la fotografia è venuta da sé, in maniera totalmente naturale. Sono cresciuta a Massa in una famiglia numerosa, con mamma ligure e papà emiliano e con mia nonna paterna che aveva una trattoria. Da noi i pasti erano sacri e la tavola costituiva il fulcro della famiglia, conservo come un tesoro l'immagine dei miei genitori che cucinano insieme, aiutati dai miei fratelli e da me durante la preparazione dei cappelletti o delle torte. Il cibo per me è questo: è amore e incontro di culture culinarie differenti. La passione per la fotografia è nata poi con il blog, le foto sono essenziali per un food blogger perché le immagini, a volte, comunicano molto di più di mille parole.

Dove hai imparato a fotografare?
Ho frequentato due corsi per imparare le tecniche base, poi la curiosità ha fatto il resto; ho letto molti libri, mi sono documentata e ogni giorno imparo cose nuove. La svolta è avvenuta con Renato Marcialis, l'incontro con lui è stato fondamentale, mi ha insegnato molte cose, tra le tante e la più importante l'essere più sicura di me stessa. Poi ha spinto affinché iniziassi ad utilizzare le luci da studio e non solo la luce naturale. Renato è un po' il mio mentore!

Che strumenti utilizzi?
La digitale, sono una fotografa 2.0! Poi luci da studio, pannelli e Lightroom, ovvero un programma per la post produzione che bilancia i toni. Cerco di ritoccare le foto il meno possibile perché devono risultare naturali. Il segreto è scattare bene, con i tempi e l'esposizione giusti, poi la post produzione serve semplicemente per cambiare formato e, come dicevo, bilanciare i toni.

A chi ti ispiri?
A Renato Marcialis! Cerco comunque di avere uno stile mio. Curo moltissimo lo stiling, creo l'ambiente e tutto il contesto, cerco di realizzare delle foto che definirei quasi intime, perché veicolano delle emozioni al di là del piatto. In poche parole cerco di evitare il terribile rischio delle stock photo.

Per chi lavori?
Faccio foto pubblicitarie per piccole e grandi aziende, ora sto ultimando gli scatti della collana di libri I Fiori di Zucchero di Lorella Magni edita da Malvarosa Edizioni. La collana, dedicata alla sugar art e in collaborazione con Decora, uscirà con il primo libro dedicato all'autunno. Sto inoltre organizzando anche dei corsi di fotografia food, qualche data? Il 20 ottobre sarò alla Stazione Leopolda di Pisa per un corso avanzato, il 9 e 10 novembre alla manifestazione Dolcemente Pisa, sempre alla Stazione Leopolda, sia in qualità di fotografa dell'evento che come docente per un corso dedicato alla food photography di reportage, con la collaborazione della brava cake designer Patrizia Foresta. Insomma cerco di darmi da fare.

Il cibo più difficile da fotografare?
La carne, è abbastanza bruttina, a maggior ragione quando c'è pure il sugo marroncino ad accompagnarla. Renderla appetitosa è un lavoro arduo.

Quello che ti dà più soddisfazione?
Sicuramente i dolci, sono molto golosa quindi adoro cucinarli, mangiarli e ovviamente fotografarli. Quelli con le creme o con lo zucchero a velo che vola sono decisamente i miei preferiti.

Un consiglio ai lettori?
Fate attenzione alla luce, al bilanciamento del bianco, che cambia a seconda dell'ora in cui fotografate. Per esempio al mattino la luce è azzurrina e, per evitare l'effetto bluastro, bilanciate il bianco. Lo potete fare o attraverso dei setting già prestabiliti nella macchina oppure bilanciando manualmente la temperatura della luce modificando i gradi Kelvin.

Nella prossima puntata intervistiamo Bob Noto, food photographer da oltre dieci anni. Ha collaborato con le più importanti testate giornalistiche e con moltissimi chef blasonati.

Laura Adani  io, così come sono | www.lauraadani.com
I fiori di zucchero di Lorella Magni  www.fiordizuccherolorella.blogspot.it

Per leggere l'intervista a Renato Marcialis clicca qui

a cura di Annalisa Zordan

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