L'azienda San Felice e i vini prodotti tra tradizione, innovazione e sostenibilità

9 Giu 2023, 17:15 | a cura di

Azienda San Felice. La storia e la nuova direzione

Il borgo di San Felice, nel territorio di Castelnuovo Berardenga, ha una storia lunghissima che affonda le sue radici nell'VIII secolo dopo Cristo. Nel 1978 fu acquistato dal Gruppo Allianz, che avviò una profonda opera di rinnovamento, con la creazione di un'azienda vinicola all'avanguardia, e più tardi, nel 1991, con l'imponente opera di restauro delle strutture e la conversione di queste in albergo diffuso, l'unico resort del Chianti Classico a entrare nel circuito internazionale dell'hotellerie di lusso Relais&Chateaux. Ma San Felice non è la sola cantina del Gruppo, che negli anni si è guardato intorno, in Toscana, investendo in altri due territori, prima a Montalcino, con il marchio Campogiovanni, e poi a Bolgheri con Bell'Aja.

Dallo scorso anno la direzione dell'azienda è passata nelle mani di Carlo De Biasi: «San Felice è un'azienda storica che si è distinta per la sua capacità di innovare e per aver mantenuto nel tempo la propria identità. Le grandi intuizioni del passato sono ancor oggi attuali, dalla nascita del Vigorello nel 1968, al primo Chianti Classico da vigneto singolo nel 1978, l'attuale Poggio Rosso Gran Selezione, per non parlare del Vitiarium la più importante collezione di vitigni minori che oggi è serbatoio di biodiversità.  La sfida principale che dovremo affrontare per il prossimo futuro è quella di garantire il costante miglioramento della qualità e il mantenimento della identità dei vini prodotti in un contesto di cambiamento climatico».

Se c'è una specie vegetale che può essere considerata un indicatore del cambiamento climatico questa è proprio la vite: «A San Felice abbiamo puntato sulla viticoltura rigenerativa, un modello basato sul ciclo del carbonio, che rigenera i suoli, blocca l'erosione, promuove la biodiversità e mitiga gli effetti del cambiamento climatico, focalizzando l'attenzione sul recupero della naturale fertilità del suolo. È una nuova frontiera perché cambia l’assunto di partenza: rigenerare il suolo per avere un vigneto resiliente». È ovvio che questi argomenti sono anche il trampolino di lancio per parlare di sostenibilità: «Quando fra 2008 e 2010 si iniziò a parlare di sostenibilità, il concetto non era cosi articolato come ora. Alcuni produttori più attenti discutevano di come affrontare il tema nella filiera vitivinicola: fra questi c’era San Felice».

Un percorso, fatto di sperimentazione, innovazione e adozione di buone pratiche, che ha portato oggi l'azienda a ottenere la certificazione Equalitas e a essere autosufficiente dal punto di vista energetico. «La sostenibilità non riguarda solo la protezione dell'ambiente – continua De Biasi – Ma anche la creazione di un futuro migliore per tutti. Sosteniamo la Fondazione Allianz UMANA MENTE con progetti di agricoltura sociale come L'Orto e L'Aia Felice, un orto dove ragazzi con disabilità hanno l'opportunità di imparare e crescere attraverso l'orticoltura. Collaborando con i residenti anziani, stiamo creando una comunità che valorizza la tradizione e l'innovazione e celebra il potere degli ingredienti freschi e di stagione. Venire a degustare i nostri prodotti dalla fattoria alla tavola nei ristoranti di Borgo San Felice è un'esperienza davvero sostenibile, unica e stimolante».

La cantina nella Regenerative Viticulture Association

«La sfida ambientale va affrontata tutti insieme», Carlo De Biasi ne è fermamente convinto. «Non possiamo competere tra aziende su questi temi, ma dobbiamo condividere strategie ed esperienze per procedere speditamente nella transizione ambientale». Per questo motivo da poche settimane San Felice, prima azienda italiana, è entrata a far parte della Regenerative Viticulture Association fondata nel 2021 fra gli altri da Familia Torres e presieduta da Miguel Torres Maczassek. «L’associazione vuole realizzare un cambio di paradigma nel modo in cui i vigneti vengono gestiti in tutto il mondo; è un luogo di incontro per tutti quei viticoltori, agricoltori, produttori di vino, educatori, ricercatori e aziende con un genuino interesse per la gestione olistica e l'agricoltura rigenerativa. Un luogo dove condividere informazioni, esperienze e conoscenze per implementare con successo una pratica viticola per l'era del cambiamento climatico».

 

San Felice – Castelnuovo Berardenga (SI) – loc. San Felice – 0577 39911 – agricolasanfelice.it

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