Luigi Valori, l’uomo che parla con le vigne

5 Dic 2020, 15:57 | a cura di

Chiamami quando piove – Valori è un piccolo gioiello delle Colline Teramane, uno dei terroir vitivinicoli più rinomati d’Abruzzo, dove è stato creato nel 1996 da Luigi Valori, personaggio carismatico ed eclettico, passato dalla militanza in Serie A con l’Ascoli Calcio agli studi di teologia e agronomia, oggi vignaiolo. Entrata a far parte della Gianni’s Selection, la linea distributiva di Masciarelli e convertita al biologico, l’azienda produce 125.000 bottiglie per un totale di 6 etichette, tra vini freschi e riserve, in cui predominano le varietà autoctone abruzzesi. I 14 ettari di filari distribuiti sulle colline tra Sant’Omero e Controguerra, laddove le estreme propaggini del Gran Sasso d’Abruzzo si avvicinano al mare, affondano le radici in terreni sabbiosi, poveri di nutrienti ma ricchi di mineralità, che conferiscono grande sapidità ed eleganza ai vini.

Luigi Valori in vigna, sotto un albero da frutto

Fondamentale è stata la scelta di fare agricoltura biologica e ben prima che questa fosse considerata uno strumento di marketing: l’approccio alla vigna è fondato su un profondo rispetto, sul concetto che i cicli della natura non devono essere forzati dall’uomo; anzi è il viticoltore che deve sintonizzarsi sui tempi delle vigne. Ma non si tratta di uno sterile vagheggiamento bucolico. Piuttosto, dell’impegno concreto ad integrare competenze, innovazione e salvaguardia del patrimonio rurale abruzzese per promuovere un’agricoltura sostenibile per il territorio, per la comunità e per il mercato, e che si basi sulla ricerca scientifica per ottenere migliori rese, efficienza e tutela dell’ambiente, contribuendo attraverso prodotti eccellenti e sicuri alla diffusione di un lifestyle sostenibile.

Le barrique della cantina di Sant’Omero

“Chiamami Quando Piove”, il payoff dell’azienda, significa proprio questo: se la pioggia impedisce i lavori in campo e rappresenta una pausa
nella giornata dell’agricoltore, questo è il momento in cui è possibile incontrarlo e dedicarsi alle relazioni umane. È il tempo dell’uomo, che deve coesistere e integrarsi perfettamente con quello della natura.

Gli assaggi

Abbiamo messo alla prova del tempo alcune etichette di Montepulciano dell’azienda teramana. Le vigne insistono su terreni terreni mediamente sabbiosi, poveri di sostanze nutritive ma ricchi in mineralità danno uve di grande qualità ed equilibrio, in cui la maturità fenolica è spinta al massimo, anche grazie al clima che risente degli influssi del vicino Mare Adriatico e del Gran Sasso.

Montepulciano d’Abruzzo Chiamami Quando Piove Bio ‘17
Profilo aromatico che ricorda la visciola e lo sciroppo di frutti di bosco, tracce di fogliame bagnato, poi spezie dolci: nonostante l’annata calda la bocca rimane fresca e vivida, con un tannino molto fitto che puntella il sorso fino al finale in cui si scorgono sensazioni di arancia sanguinella e qualcosa di vagamente ematico.

Montepulciano d’Abruzzo Chiamami Quando Piove Bio ‘16
Il bouquet acquisisce maggiore complessità con un anno in più sulle spalle: insieme ai calssici frutti neri, emerge una leggera sensazione di oliva nera, genziana, rabarbaro, erbe officinali, e sentori balsamici. Bellissima bocca, integra, energica, con un sottofondo sapido e minerale. Sorprendente.

Montepulciano d’Abruzzo Vigna Sant’Angelo Bio Ris. ‘15
Proviene dall’omonima vigna di oltre 50 anni: dopo 20 mesi di maturazione in barrique, risulta fitto e intenso già nello spettro aromatico che ricorda la ciliegia nera matura incorniciata da note vanigliate e di spezie dolci. In bocca sfoggia densità e struttura su un profilo che dimostra ancora tanta energia e vitalità.

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Vigna Sant’Angelo ‘11
Dal calice emergono note di cuoio tipiche nel Montepulciano che inizia a invecchiare. Poi precise sensazioni balsamiche e di sottobosco, un mirtillo ancora freschissimo e qualche delicata sfumatura floreale, infine un tocco di grafite. In bocca ha una sua densità d’impatto, ma poi la beva si fa elegante in virtù di un sottofondo minerale scuro e di una fragrante acidità inaspettata in un 2011, annata dall’estate molto calda.

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane V. Sant’Angelo ‘10
Le note date dal legno – spezie, lieve tostatura, bacca di vaniglia – stanno prendendo il sopravvento sulla componente fruttata ancora percepibile nelle note di ciliegia nera sottospirito. Al palato il sorso è asciutto con il tannino che domina la scena increspando leggermente la scorrevolezza.

CARTA DI IDENTITÀ
- 14 ettari vitati
- 125.000 bottiglie prodotte
- 6 etichette

Valori - Sant’Omero (TE) - via Torquato al Salinello 8 - vinivalori.it

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