Montelvini: il Prosecco nel cuore di Asolo che valorizza il territorio italiano

14 Ott 2020, 15:05 | a cura di
La famiglia Serena guida una realtà vitivinicola dinamica e attenta alle problematiche ambientali: l’azienda Montelvini, che da 138 anni valorizza il territorio e preserva la tipicità della Docg Asolo Montello.

Il Prosecco della famiglia Serena

Sono Alberto e Sarah Serena, la seconda generazione, a portare avanti il lavoro nell’azienda Montelvini fondata dal padre Armando (che tutt’ora li affianca) alla fine degli anni Sessanta. Al centro del progetto, il Prosecco, con una produzione che nella linea di punta fa riferimento al territorio di Asolo. Una realtà vitivinicola molto dinamica nel panorama italiano, con sede nel cuore della Docg Asolo Montello. La storia vinicola comincia ben 138 anni fa quando la famiglia Serena con caparbietà comincia a produrre vini di qualità: parola d’ordine innovazione, al fine di realizzare vini di grande piacevolezza. Ed è nel 2017 che si avvia un nuovo processo di spumantizzazione per valorizzare e preservare le caratteristiche di tipicità dell’Asolo Prosecco Superiore: un protocollo di vinificazione che permette di controllare e ridurre al massimo i passaggi per esaltare ancor più le caratteristiche di longevità, sapidità ed eleganza olfattiva e riducendo la qualità di solfiti aggiunti.

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La storia dell’azienda Montelvini

La famiglia Serena ha oltre un secolo di storia nel mondo del vino. La prima svolta imprenditoriale avviene nel 1968 quando Armando Serena inizia una produzione autonoma: nasce la Montelvini che nel tempo evolve e cresce fino a diventare una delle aziende di riferimento. Oggi la gestione della cantina è affidata ai figli: Alberto ricopre il ruolo di Amministratore Delegato, Sarah guida la Direzione Amministrativa e Produttiva. Logo aziendale della cantina è la civetta, perché è proprio nella Zuitere - ovvero “Terra delle civette” in dialetto - che sorge la cantina.

La famiglia Serena è in continuo movimento e promuove progetti che dimostrano il forte legame con la terra d’origine. Nel 2017 nasce “Vigneto ritrovato”: il recupero di un’antica vigna all’interno del centro storico di Asolo con massima attenzione all’ambiente e al delicato equilibrio tra azioni umane e paesaggio. Da qui nasce la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc, un vero e proprio team di professionisti tra cui un architetto del paesaggio, un docente universitario, uno storico, istituzioni comunali ed esperti di viticoltura.

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Montelvini valorizza il territorio insieme al FAI

Montelvini è impegnata anche in una nuova iniziativa a sostegno del FAI con l’obiettivo di realizzare un grande progetto di tutela che è anche un’ambiziosa sfida culturale: fare dell’Italia un luogo più bello dove vivere, da visitare e scoprire. Inoltre, la famiglia Serena tutela l’ecosistema e protegge la biodiversità in i tutti i processi produttivi, contenendo il consumo di energia e lo sfruttamento del territorio, garantendo al tempo stesso il consumatore. Durante la Milano Wine Week, Montelvini, che ha recentemente rinnovato il sostegno al FAI in qualità di Corporate Golden Donor, ha messo a disposizione per la serata del 7 ottobre, una serie di biglietti omaggio per consentire ai possessori di visitare gratuitamente alcuni beni del Fondo Ambiente.

L’impegno di Montelvini per la salvaguardia del patrimonio artistico e naturale italiano, tuttavia, non finisce qui e, sempre in occasione della Milano Wine Week, una percentuale della vendita di tutte le bottiglie dall’etichetta con la civetta è stata devoluta a “Ricordati di salvare l’Italia”, una raccolta fondi lanciata dal FAI e destinata al sostegno delle attività istituzionali di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un ulteriore gesto e impegno concreto di Montelvini a favore dell’arte, della cultura e della tutela del paesaggio, per fare dell’Italia un luogo più bello da vivere, visitare e scoprire.

Zuitèr, il nuovo rosso di Montelvini

Le Zuitèr Venegazzù nasce nelle vigne Montelvini, all’interno del podere Zuitère. Venegazzù, toponimo del luogo dove nasce l’azienda, deriva dalla parola vignazui che indica i vignaioli. Ottenuto da uve cabernet franc, cabernet sauvignon e merlot, il nome del vino contiene il lemma dialettale che indica la civetta (zuita) che popola le “terre rosse”, ricche di ferro e argilla, e che dà il nome ai terreni della famiglia Serena a Venegazzù. Il vino offre nuance intense e persistenti con chiare note di piccoli frutti neri; emergono poi in progressione note di spezie dolci e balsamiche. In bocca - dove torna la speziatura balsamica, con note di liquirizia e cacao che si integrano finemente con la matrice tannica - è avvolgente e di notevole lunghezza.

Carta di identità

  • Fatturato 2019: 26,5 milioni di euro
  • Dipendenti: 45
  • Bottiglie: 6,6 milioni/anno
  • Proprietà: 35 ettari
  • 3 tenute: Le Zuitere (intorno alla sede), Fontana Masorin (a 300 m. sul Montello), Presa IX (alle falde del Montello)
  • Export: 7,4 milioni di euro
  • 29,9 centro europa
  • 22,2 % Est Europa
  • 11,7 % Nord Europa
  • 21%Nord America
  • 14,7%Asia (di cui 10,3% Giappone)
  • Montelvini - Volpago del Montello (Tv) - fraz. Venegazzù - via Cal Trevigiana, 51 - 04238777 – www.montelvini.it

 

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