Le colline del Chianti Classico nei calici di Rocca di Castagnoli

7 Ott 2021, 18:39 | a cura di

Rocca di Castagnoli. I vini delle linee classiche e le novità

Le colline del Chianti Classico nel territorio di Gaiole sono il luogo ideale per vivere giornate immersi in un’atmosfera unica in compagnia del buon vino. Rocca di Castagnoli è tra le tenute più antiche del Chiantishire e vanta una millenaria Rocca (XI secolo) oggi adibita ad agriturismo, con 8 appartamenti, 6 camere e un’originale piscina a forma di brocca, con vista panoramica. Il borgo è stato finemente ristrutturato nel 1985 dalla famiglia Calì - gli attuali proprietari - che dal 1981 gestisce 91 ettari vitati, a prevalenza sangiovese.

«Ci siamo innamorati dell’incredibile bellezza del territorio, così familiare e unico, che ci ha spinti a voler proseguire la secolare storia di Rocca di Castagnoli avviando un processo profonda di ristrutturazione aziendale cominciato agli inizi degli anni ‘80 – racconta Alessandro Calì - con l’obiettivo di produrre vini d’eccellenza attuando una conduzione aziendale sostenibile». L’ampio parco vigneti si suddivide in diverse parcelle, alcune di indiscusso valore e che danno vita a specifici cru di Chianti Classico come per esempio Stielle, a Gaiole, un vigneto di sette ettari a 600 metri di altitudine (da cui la Gran Selezione omonima); oppure i vigneti nella collina Pietrafitta a Castellina in Chianti, all’interno dei vigneti da cui proviene in prevalenza la Selezione Capraia, dove nascono rispettivamente la Riserva Capraia e la Gran Selezione Capraia Effe 55.

«Abbiamo deciso di puntare su una ristretta produzione d’eccellenza mirata a esaltare i nostri diversi terroir. Nell’ultimo ventennio ci siamo concentrati sullo sviluppo di uno stile che esalti nel bicchiere ciò che abbiamo di più unico, che ci rende non omologabili: la nostra terra. Per questo abbiamo iniziato a utilizzare legni meno invasivi puntando a enfatizzare i nostri terreni ricchi di minerali (galestro, alberese e calcare) che permettono di produrre vini molto fini, eleganti e ricchi di frutto». Il tutto condotto secondo i criteri dell’agricoltura biologica: «Abbiamo sempre guardato al territorio in maniera rispettosa, consapevoli che per fare un buon vino è necessario essere in simbiosi con l’ambiente circostante - spiega Calì - Ovviamente questo discorso non deve essere limitato al trattamento in vigna o all’aspetto prettamente enologico, ma a tutte le attività che compongono il lavoro: dall’utilizzo mirato di macchine e trattori così da diminuire le emissioni, sino - banalmente - all’attenzione maniacale agli sprechi di acqua e di energia in tutte le fasi produttive. Il biologico è per noi una tappa obbligata di un processo più lungo e articolato verso un progetto di sostenibilità aziendale a 360°».

Rocca di Castagnoli. Un'azienda, due anime

ROCCA DI CASTAGNOLI. La linea classica parte dal bianco il Molino alle Balze IGT, Chardonnay in purezza proveniente da tre diversi appezzamenti aziendali (in totale di 3,2 ettari). Spicca per mineralità e freschezza ben bilanciata, e per la perfetta integrazione tra il legno e l’acciaio. Una parte (circa il 50%) della massa fermenta infatti in acciaio preservando la mineralità e la freschezza tipica del vitigno, mentre l’altra parte fermenta in legno piccolo di vario passaggio e di varia tipologia (acacia e ciliegio prevalentemente) conferendo morbidezza e profondità. Poi ci sono i Chianti Classico: si parte con la versione “d’annata”, un rosso fine, elegante e fruttato a prevalenza Sangiovese, con saldo di Colorino e Canaoiolo; matura per 14 mesi in botte grande e affina in bottiglia per altri 12 mesi: «Nella nostra filosofia – commenta Alessandro – il Chianti Classico d’annata rappresenta il giusto termometro per misurare l’indice qualitativo medio dell’azienda essendo sicuramente il vino per noi maggiormente prodotto”». La versione 2017 ha ottenuto i Tre Bicchieri.

Troviamo poi la Riserva Poggio a’ Frati, etichetta aziendale storica (che ha raggiunto i Tre Bicchieri con le annate 2004, 2006 e 2008), prodotta sin dal 1983 dall’omonimo vigneto dedicato a sangiovese e canaiolo. In questo caso la maturazione avviene in botte grande e tonneaux da sette ettolitri per un periodo che in media si aggira sui 18 mesi, cui segue una sosta di altri 18 mesi in bottiglia. I Chianti Classico della linea Rocca di Castagnoli prevedono anche una Gran Selezione. Si tratta dello Stielle, proveniente da un vigneto, dedicato solo a questa etichetta, di circa sette ettari situato a Gaiole in Chianti, a 600 metri di altitudine: 100% Sangiovese, un clone sviluppato dall’azienda insieme all’università di Arezzo, l’RC1.

Altra etichetta storica è Buriano, 100% Cabernet Sauvignon proveniente dalla parte alta (2 ettari) del vigneto Stielle. Sosta in barrique di vario passaggio, poi sei mesi di acciaio e un anno di bottiglia: un Cabernet dal carattere molto chiantigiano. Pratola è la vera novità della linea tradizionale. Dal 2000 è sempre stato un Merlot in purezza; ma, a causa del cambiamento climatico e delle temperature sempre più elevate, le condizioni di maturazioni di quest’uva sono diventate sempre meno ottimali, con alti tassi alcolici e una maturazione fenolica non equilibrata: «Così abbiamo deciso di cambiare e di concentrarci su un varietale autoctono di grandissima qualità: il Colorino. Pratola, con l’annata 2018, è stato trasformato in un Colorino in purezza che affina in barrique di secondo e terzo passaggio. È un vino pieno, morbido e rotondo con una piacevole nota tannica che lo rende strutturato».

SELEZIONE CAPRAIA. La selezione Capraia nasce da un piccolo appezzamento di Castellina in Chianti: «L’idea di differenziare due tipologie di Chianti Classico partendo dai diversi territori è stata anticipatoria anche rispetto a quanto ultimamente approvato dal Consorzio del Chianti Classico con le UGA (Unità Geografi che Aggiuntive) che vedono, tra le altre, proprio le menzioni di Gaiole e Castellina», spiega Alessandro Calì. La diversità di quest’ultima rispetto agli altri Comuni del Chianti Classico, può essere ricondotta a diversi fattori pedoclimatici: l’altitudine tra i 200 e i 320 metri; la composizione dei terreni fatti di sabbie tufacee alternate a sezioni argillose, molto generosi per qualità e quantità; l’esposizione del versante verso sud-ovest; le temperature più calde durante il periodo estivo ma con ampie ventilazioni. «Sono caratteristiche che permettono ai vini di Capraia di mantenere, fedelmente al suo terroir d’origine, una grande struttura rimanendo solari e caldi, con tannini morbidi, dolci, che donano un’altissima piacevolezza di beva senza però mai perdere potenza e longevità».

Il Chianti Classico Selezione Capraia, è un vino che esprime un grande frutto risultando pieno e rotondo con tannini morbidi e setosi. A base sangiovese, matura 10-12 mesi in botte grande e affi na in bottiglia per ulteriori 12 mesi. La Riserva Selezione Capraia, dopo 16 mesi in botte grande e un anno di bottiglia, sfoggia note più complesse e speziate mantenendo al contempo rotondità e pienezza di bevuta. Il Chianti Classico Gran Selezione Effe ’55 è un vino pieno, caldo e potente con una tessitura tannica importante. La buona acidità e la sua mineralità garantiscono un finale fresco e lungo. Matura 15 mesi in tonneau e se mesi in botte da 23 e 32ettolitri. L’annata 2016 ha conquistato i Tre Bicchieri nell’edizione 2021 di Vini d’Italia.

Tempi: etichette “naturali” a tiratura limitata
Sono tanti i progetti in ballo a Rocca di Castagnoli. Tra questi però ce n’è uno particolarmente interessante. Da qualche anno l’azienda lavora a una nuova linea, separata da quella “classica” di Rocca di Castagnoli. Si tratta di Tempi, una gamma di vini (un rosso a base sangiovese e due bianchi, con tirature limitate), realizzati in maniera artigianale con l’obiettivo di esaltare sia una conduzione agricola volta alla valorizzazione di vecchi cloni da sempre coltivati nelle proprietà aziendali, sia metodi di vinificazione (come follatura e diraspatura manuali) che materiali (cemento, anfora e cocciopesto) del passato: «Il progetto Tempi nasce con l’obiettivo di sperimentare e riscoprire il vino di una volta, quello che oggi viene chiamato
“naturale”. L’idea della linea Tempi - di cui fanno parte un Sangiovese, un vino a base Trebbiano e Malvasia a leggera macerazione (Notte Tempi) e un Sauvignon - è un omaggio alla prima grande famiglia che fece conoscere Rocca di Castagnoli al mondo nel XVIII secolo: la nobile casata fiorentina dei Tempi».

ALTRI TEMPI

«La lavorazione separata di queste uve sauvignon è stata una vera e propria sorpresa: da un vitigno di pochi fi lari piantati nel 2010 è emerso un profi lo aromatico unico che abbiamo deciso di vinifi care in purezza - spiega Calì - Organizziamo una raccolta volutamente anticipata (18-25 di Agosto) e ciò per preservare la parte aromatica e fresca tipica del vitigno che, proprio per la vendemmia precoce sviluppa un basso grado alcolico (11,5°). La nota fresca viene donata dalla spiccata acidità che rende il vino verticale mantenendo al contempo aromi e sentori non convenzionali per un bianco toscano».

NOTTE TEMPI

«Questo vino, da Malvasia Lunga e Trebbiano, subisce una leggera macerazione. L’obiettivo è ottenere il giusto equilibrio tra questo processo, che in fase estrattiva dà l’apporto tannico per conferire struttura e complessità al vino, e la nota acida che bilancia la materia donando al vino freschezza e bevibilità».

CHIANTI CLASSICO TEMPI

«Un Sangiovese prodotto da un vigneto ad alberello di neppure quattro ettari. Raccolta e diraspatura parzialmente manuale, fermentazione alcolica in tonneau aperti e fermentazione malolattica sempre in tonneau, ma chiusi - racconta Alessandro Calì - Dopodiché la massa viene trasferita in recipienti di cocciopesto e cemento per 24 mesi; un ulteriore affi namento di 24 mesi avviene in bottiglia. L’interazione con il legno avviene in fase di fermentazione, raggiungendo un perfetto grado di integrazione. La maturazione del vino in cocciopesto permette una micro-ossigenazione che esalta al massimo la complessità del frutto senza però rilasciare le eventuali durezze che il legno può rischiare di cedere».

Rocca di Castagnoli | Gaiole in Chianti (SI) - loc. Castagnoli | 0577731909 - 0577731004 - roccadicastagnoli.com

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