Cantina San Michele. L’isola del Marzemino (ma non solo)

6 Set 2021, 16:46 | a cura di

Non esiste un termine più adatto di “isola” per definire l’immagine e la realtà del Monte Netto: solitario, in mezzo alla pianura, circa dieci chilometri a sud di Brescia, l’altopiano è dal 2007 Parco Agricolo Regionale. Formato da terreni argillosi, si stacca completamente dalla pianura circostante sia in senso geologico che climatico e ha conservato integralmente la sua vocazione agricola. È questo il territorio in cui nasce la Cantina San Michele.

I cugini Elena e Mario Danesi alla guida dell’azienda

San Michele. Vigne nell'oasi verde

L’azienda è la creatura di Mario Danesi, laureato in economia aziendale e vicepresidente del Consorzio Monte Netto: lui, sommando passione e intuizione ha dato, a partire dal 2010, una precisa svolta all’azienda familiare, convinto della potenzialità di questo territorio dai tratti unici. Al suo fianco Elena Danesi, laureata in psicologia, conquistata sin dall’inizio dalla lucida ed entusiasta visione del cugino. «Proprio grazie alle sue peculiarità – spiega Mario – la zona del Monte Netto si è sottratta all’antropizzazione e all’industrializzazione, conservando intatta la sua originaria vocazione agricola, seguita a quella boschiva. Questa risorsa oggi è difesa dall’istituzione del Parco Agricolo Regionale e arricchita dalla presenza di un vitigno autoctono, il Marzemino, che qui esprime grande personalità. L’insieme pare suggerire apertamente la figura di “isola del Marzemino”, la cui presenza in loco è confermata già dal XVI secolo».

La cantina immersa nel verde

L’azienda, completamente biologica, produce all’incirca 70mila bottiglie da un vigneto che si estende per 16 ettari con piante che hanno in media 25 anni, a eccezione di una parcella dove le viti raggiungono i 60. La produzione è destinata all’Italia per il 70% e per il restante 30% all’estero, con la Germania e la Svizzera che rappresentano i principali mercati stranieri. «È il Marzemino il protagonista dei nostri rossi: ne facciamo versioni in purezza, ma lo utilizziamo anche nei blend. Per i bianchi il riferimento è il Trebbiano (o Turbiana) che, grazie alla sua versatilità, viene usato per il Metodo Classico, ma che dà anche vita a un vino fermo da uve botritizzate».

I vini, suddivisi in tre linee, sono immediatamente comprensibili e riconoscibili e hanno come comune denominatore la freschezza e l’eleganza. Uno stile enologico che si ritrova in ogni etichetta, lontano da ogni tipo di eccesso e che, nel rispetto dell’identità dei vitigni, riesce ad avvicinare e coinvolgere tanto l’appassionato quanto il neofita. «Abbiamo cercato di comunicare la passione e lo stile di questa avventura – spiega Mario – in modo che fin dal nome, dall’etichetta, dalla bottiglia, il consumatore stabilisca un contatto emozionale con il nostro progetto».

Le 3 linee dei vini

I CLASSICI
Vini storici del Monte Netto, noti per la loro piacevolezza

  • Carme: Capriano del Colle Rosso, ottenuto con 50% di Marzemino, 40% Merlot e 10% Sangiovese
  • Netto: Capriano del Colle Bianco, 70% Trebbiano, 20% Pinot bianco e 10% Chardonnay

LE SELEZIONI
Vini dove si uniscono classico e innovazione

  • Marzemino: Capriano del Colle Marzemino, in purezza, il frutto prima di tutto
  • Nubes: 100% Merlot. Muscoloso e delicato
  • Equilibrista: rosato da una sola vigna di 60 anni, tra le più vecchie del Monte Netto. Sapido e polposo

LE ECCELLENZE
Ricerca di ciò che di straordinario può dare il territorio del Monte Netto

  • Riserva 1884: Capriano del Colle Rosso Riserva, composto per il 50% di Merlot, 40% Marzemino e 10% di Sangiovese. Barrique e tonneau, ma senza eccessi, per cercare pienezza e bevibilità
  • Belvedere Brut Blanc de Blancs: Trebbiano e Chardonnay, rifermenta sui lieviti in bottiglia per almeno 24 mesi. Dalla vendemmia 2018 le uve vengono raccolte a maturazione completa e in fase di rifermentazione e dosaggio non vengono usati zuccheri esogeni, ma solo mosto del vino di base
  • M: Rosso dolce, 100% Marzemino. Segue un appassimento in cassette per quattro mesi, una fermentazione in vasca d’acciaio, l’affinamento in tonneau e barrique di rovere francese per sei mesi e successivamente un riposo di dodici mesi in bottiglia. Un vino da contemplazione
  • Otten: Trebbiano in purezza. Nato grazie a particolari condizioni climatiche che hanno permesso lo sviluppo nei grappoli della botrytis cinerea, sprigiona una incredibile complessità di aromi, floreali e speziati, ottenuta senza alcun passaggio in legno

San Michele – Capriano del Colle (BS) – via Parrocchia, 57 – 0309444091 – sanmichelevini.it

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