Stefania Trenti - Intesa Sanpaolo

19 Mag 2022, 17:59 | a cura di

Lo scenario in cui si muoveranno le imprese agro-alimentari italiane si è fatto più complesso dopo lo scoppio della guerra Ucraina-Russia. L’impatto più evidente e immediato è sui prezzi degli input produttivi, in primis quelli energetici, a cui la filiera agro-alimentare risulta particolarmente esposta, sia direttamente sia indirettamente, attraverso i costi della logistica e l’acquisto di materiali energivori.

L’impatto dei rincari delle bollette energetiche peserà sui bilanci delle famiglie portando ad una minore dinamica attesa nei consumi e a maggiori difficoltà nel traslare a valle i maggiori costi. Tuttavia, per l’agro-alimentare italiano la domanda potrà giovarsi dell’effetto positivo della fase di riapertura post-pandemia grazie alla riattivazione delle attività sociali e dei movimenti turistici.

Le imprese agro-alimentari italiane possono contare su un’elevata competitività e da un ottimo posizionamento qualitativo: l’Italia nel 2020 si conferma il sesto esportatore mondiale di prodotti agro-alimentari, con una quota del 4%, ma sale in quarta posizione (con una quota del 5,3%) nella fascia alta di mercato. L’attenzione per la qualità continuerà a sostenere il Food italiano sui mercati esteri: nel 2021 l’export agro-alimentare italiano ha superato i 50 miliardi di euro e l’avanzo commerciale, storicamente in deficit fino al 2019, si è consolidato nel 2021 con un surplus di oltre 3 miliardi di euro.

Per sostenere la crescita dell’agro-alimentare italiano, occorrerà puntare su un mix articolato di priorità: da una survey condotta da Intesa Sanpaolo presso la rete delle proprie filiali Agribusiness, spiccano ai primi posti tra gli interventi strategici l’intensificazione dei rapporti di filiera, il potenziamento delle esportazioni, gli investimenti in capitale umano, la necessità di un ricambio generazionale e gli investimenti in ottica green e digitale. Inoltre, secondo le stime su un campione di imprese della filiera, le aziende che hanno investito nel biologico hanno realizzato un maggior incremento di Ebitda (+29%) rispetto alle tradizionali.

Stefania Trenti
Head of Industry Research
Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

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