Aglianico e Falanghina, vini… di mondo

12 Dic 2016, 16:24 | a cura di

Principale area vitivinicola della Campania, il Sannio trova nella viticoltura la massima espressione paesaggistica.

oltre a essere caratterizzato da incantevoli distese ricoperte da folti boschi e coltivate a olivi,

Due terzi dei 4500 ettari collocati tra il Taburno e il Matese, i due imponenti massicci che racchiudono la valle Telesina, sono allevati ad aglianico e falanghina e rientrano nelle principali denominazioni. Garante della buona filiera produttiva e dell'eccellenza vitivinicola di questa zona è sicuramente il Sannio Consorzio Tutela Vini, nato il 5 febbraio 1999 e che oggi coinvolge più di 2500 soci.
 

Libero Rillo, presidente del Consorzio, ci parla del lavoro intrapreso negli anni per la tutela e la salvaguardia di questo territorio e della collaborazione avviata tra il consorzio e il Gambero Rosso.

 

Com'è nato il Sannio Consorzio Tutela Vini?

Il Sannio è sempre stata un’area ad alta vocazione e produzione vitivinicola, da un lato per caratterizzazione territoriale,  prevalentemente collinare e montuosa, dall’altra per la forte presenza della cultura cooperativistica, per cui quando nel 1998 si iniziò a parlare di Consorzio di Tutela, c’erano le giuste precondizioni che portarono poi alla istituzione del consorzio il 5 febbraio 1999, fondato da 24 soci suddivisi tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. Oggi i soci sono più di 2500, ha il riconoscimento del MIPAAF e svolge anche attività erga omnes di tutela e vigilanza per tutti i soggetti che rivendicano le denominazioni, anche non soci.

 

Quali sono gli obiettivi raggiunti?

In questi ultimi anni il Sannio Consorzio ha intrapreso un percorso progettuale a supporto del rinnovamento strategico, con il coinvolgimento di tutti gli attori capaci di dare nuovi spunti e nuove idee per costruire una visione del Sannio vitivinicolo come un ambito territoriale nel quale sperimentare politiche diffuse e condivise, orientate ad aumentare la competitività e l'attrattività del territorio.

 

Quando è nata la collaborazione con il Gambero?

Abbiamo iniziato ospitando come consorzio la commissione di degustazione per la Guida, e abbiamo proseguito con la realizzazione di importanti eventi su Roma come Benvenuta Falanghina, e Milano con Nel Sannio coltiviamo emozioni, e con iniziative sul mercato americano.

 

Quali i risultati?

Grazie alle attività e alle iniziative realizzate negli anni la Falanghina del Sannio è riuscita a riscuotere un grande successo di consumo e ha consentito di attestare questo vino tra i più famosi e apprezzati vini da uve a bacca bianca italiani.

 

Quanto è importante il mondo dell'editoria oggi? E quanto il ruolo delle Guide?

È sempre determinante il ruolo delle Guide anche se col tempo ha perso il valore decisivo che aveva in origine. Comunque, anche oggi, continuano ad essere un valido strumento per la scelta e l'informazione per il consumatore. Il quadro globale del vino e della sua comunicazione è profondamente mutato e ha generato una complessiva riconfigurazione della geografia delle produzioni e dei consumi e anche delle modalità di comunicazione.

 

Progetti futuri?

Tutelare l'ambiente e il territorio curando con attenzione i meccanismi della filiera e creando un valore: è questo l'obiettivo che il Consorzio si prefigge. Indirizzando le imprese associate verso politiche e pratiche positive, verso scelte competitive, si possono ottenere benefici per tutta la comunità.

 

www.sanniodop.it

 

a cura di Stefania Annese

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