Alla fine del 2019, presentando la Legge di Bilancio per il comparto agricolo e agroalimentare, il ministro Teresa Bellanova, allโepoca con pochi mesi di lavoro allโattivo, tracciava gli obiettivi da perseguire nel triennio 2020/22, annunciando una stanziamento pari a 600 milioni di euro per sostenere il settore primario. Da allora molto รจ cambiato, e se lโimpegno per la valorizzazione del made in Italy sembra diventato una questione ancora piรน vitale per garantire il rilancio e la sopravvivenza delle aziende che operano nellโagroalimentare, anche la cifra di 85 milioni destinata a contrastare il caporalato sui territori รจ stata confermata nei mesi scorsi, prima che un ulteriore passaggio del dibattito politico dellโera post lockdown portasse allโelaborazione di una discussa sanatoria per regolarizzare i braccianti agricoli vittime del lavoro nero (cโรจ tempo fino al 15 luglio per presentare le domande, ma le contraddizioni e i limiti del provvedimento sono sotto gli occhi di tutti, e proprio in occasione degli Stati Generali di Roma, il sindacalista Aboubakar Soumaouro ha fatto sentire la propria voce, perchรฉ i diritti umani siano davvero rispettati). Nelle intenzioni del Mipaaf, perรฒ, spiccava anche il sostegno a imprenditoria femminile e under 40.
A disposizione del primo obiettivo, per il triennio giร in corso, un fondo di 15 milioni di euro sbloccato solo di recente, con lโapprovazione del bonus โdonne in campoโ in Conferenza Stato-Regioni: โUna grande opportunitร per sostenere e incentivare la presenza femminile in agricoltura, che in Italia resta uno dei comparti con la piรน alta percentuale di occupazione rosaโ, spiega Pina Terenzi, presidente nazionale dell’associazione Donne in campo. Nel Paese, infatti, si contano oltre 200mila aziende agricole al femminile, e il fondo servirร a incoraggiare lโiniziativa imprenditoriale di altre donne che giร gravitano nel comparto, ma vogliono concretizzare le proprie intuizioni e mettersi in proprio.
Lo stanziamento permetterร allo Stato di garantire mutui a tasso zero fino a 300mila euro per la durata massima di 15 anni (comprensiva del periodo di preammortamento), e il tempismo dellโapprovazione potrebbe rivelarsi fondamentale anche per dare respiro alle aziende in difficoltร dopo il lockdown (anche le piรน solide hanno risentito del lungo periodo di stop). Ai mutui possono accedere le donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto, ma anche societร composte al femminile per piรน della metร numerica dei soci e delle quote di partecipazione. I finanziamenti copriranno fino al 95% delle spese ritenute ammissibili. Le iniziative ritenute tali, nello specifico, dovranno riguardare il miglioramento del rendimento e della sostenibilitร dellโazienda agricola (nella direzione tracciata anche in ambito europeo, alla vigilia del New Green Deal), attraverso la riduzione dei costi di produzione o la riconversione delle attivitร agricole. Ma si potrร accedere al fondo anche per migliorare le condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere animale; e per realizzare infrastrutture connesse allo sviluppo, allโadeguamento e alla modernizzazione dellโagricoltura. Inoltre sarร possibile finanziare lโacquisto di terreni, ma solo per un 10% dellโinvestimento totale. Richieste ed erogazione del fondo saranno gestite da Ismea.
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