vitigni rari

Un vitigno autoctono dimenticato rinasce a pochi chilometri da Roma. La storia dell'uva Giulia

Lโ€™uva Giulia, originaria della ciociaria, trova nuova vita grazie alla cantina Colle Picchioni dei Castelli Romani, che la trasforma in un sorprendente spumante metodo classico

  • 09 Novembre, 2024

Quando Valerio Di Mauro, enologo e proprietario dell’azienda vinicola Colle Picchioni, ha deciso di dare una seconda vita allโ€™uva Giulia, il vitigno sembrava destinato allโ€™oblio. Era il 2020 e questa varietร  a bacca rossa, dalla buccia spessissima e dal ph molto basso, non era mai stata vinificata con successo, molti la consideravano poco adatta alla vinificazione. Ma il giovane Valerio, nella storica cantina dei Castelli Romani, ha sfidato la cattiva nomea dellโ€™uva. ยซAbbiamo voluto provarci e, con un poโ€™ di incoscienza, ci siamo messi in giocoยป, racconta con gioia al Gambero Rosso. Una scommessa che ha dato vita a uno spumante rosato che, con le sue prime due annate, la 2021 e la 2022, ha catturato la nostra attenzione per la sua freschezza e la sua grande bevibilitร .

La riscoperta del vitigno Giulia

Era il 2020 quando il vitigno Giulia venne finalmente registrato al Masaf (Ministero dellโ€™agricoltura e sovranitร  alimentare) come varietร  ufficiale del Lazio. Pochi lo conoscevano, se non alcuni appassionati che avevano sentito parlare di questa rara uva coltivata a Pescosolido, un piccolo comune della provincia di Frosinone (di poco piรน di mille abitanti). Tra questi cโ€™era Valerio di Mauro, giovane erede della cantina Colle Picchioni, a Marino.

La storia del Giulia รจ quella di un vitigno resistente ma difficile da coltivare (e lavorare in cantina), le cui uve venivano tradizionalmente lasciate appassire. ยซรˆ unโ€™uva ostica, che sembrava piรน un relitto che unโ€™opportunitร ยป, racconta Valerio, ma la sua intuizione รจ stata quella di vederne il potenziale in un contesto diverso, quello della spumantizzazione. Non era mai stato realizzato un metodo classico con questโ€™uva, nelle cantine delle campagne laziale continuava ad essere vinificata in rosso. Ma lโ€™entusiasmo del giovane enologo, unito alla collaborazione con Luigi, lโ€™agricoltore che da tempo cercava di recuperare il vitigno di meno di un ettaro di sua proprietร , ha trasformato questa scommessa in una realtร .

Ed รจ proprio Luigi, un uomo dal viso dolce e timido, che ci racconta le origini della sua uva Giulia. Da bambino, infatti, era usanza prendere i pochi grappoli da questa vigna, metterli in cantina ad appassire e, ยซdurante lโ€™inverno scendere di tanto in tanto e staccare gli acini che intanto si erano appassiti, e mangiarli come caramelle, nulla di piรนยป. Solo dopo una prima prova nel 2021, insieme a Valerio, rimase stupito per lโ€™elevata aciditร  e per i profumi di fragolina di bosco giร  presenti nel mosto. Oggi, dai vigneti terrazzati di Pescosolido situati a 650 metri sul livello del mare, il vitigno Giulia รจ tornato a produrre, seppur in quantitร  limitate (sono circa mille le bottiglie annuali, ma contano ad arrivare sulle 4mila nei prossimi anni), un vino che si distingue per freschezza, carattere e buona – buonissima – bevibilitร .

Colle Picchioni e la passione per il territorio

Fondata nel 1974 da Paola Di Mauro, Colle Picchioni รจ una delle cantine storiche dei Castelli Romani. A venti minuti da Roma, sulla via Appia, lโ€™azienda si trova in unโ€™area privilegiata per la viticoltura e puรฒ contare su 15 ettari di terreno, di cui quattro di proprietร  e altri dieci affittati nell’areale del Marino Doc. Con Paola alla guida fino al 2015, la cantina ha costruito una reputazione solida grazie a vini rossi di grande struttura, rifuggendo dalle convenzioni che, allโ€™epoca, dominavano la produzione vinicola laziale, orientata principalmente ai bianchi. Oggi, la cantina รจ nelle mani di Valerio di Mauro, nipote di Paola, che dal 2020 ha assunto pienamente la gestione dellโ€™azienda, dopo una lunga gavetta tra i filari con nonna Paola e papร  Armando. ยซSono cresciuto con mia nonna nelle vigne, e insieme abbiamo condiviso la stessa passione e dedizioneยป, racconta.

Valerio ha fatto della sua missione quella di portare avanti lโ€™ereditร  familiare con uno spirito innovativo, aiutato anche dalla sua compagna Laila, esplorando nuove varietร  e tecniche enologiche. La collaborazione con Luigi, agricoltore di Pescosolido, รจ nata proprio dalla volontร  di fare qualcosa di diverso, senza presunzione ma con curiositร . ยซLui ci ha creduto sin dallโ€™inizio, ed รจ stato il primo a dirmi: โ€œFacciamo qualcosa che renda giustizia a questโ€™uva dimenticataโ€ยป. Oggi Colle Picchioni รจ lโ€™unica realtร  nel Lazio a spumantizzare questa varietร  a bacca rossa in purezza, una sfida che rappresenta un impegno a valorizzare le particolaritร  enologiche del Lazio. ยซRicordo ancora lโ€™emozione del primo assaggio, quattro anni fa, quando il tappo a corona della bottiglia รจ saltato fino al soffitto โ€“ in quel momento ho capito che ce lโ€™avevamo fatta, la fermentazione era partitaยป.

Degustazioni e prospettive per il Giulia

Il Giulia si presenta come un vino dalle molte sfumature, capace di sorprendere giร  al primo sorso. La sperimentazione ha portato a due annate di spumante rosรฉ, il pas dosรฉ 2021 e 2022, ognuna con un carattere diverso. Il 2021 ha unโ€™aciditร  piacevole, sentori di crema pasticcera, un bel frutto rosso e una bella beva, mentre il 2022 รจ ancora giovane, ma con aromi di fragola e ribes e una sapiditร  interessante. Unโ€™azzardo ben riuscito che, per Valerio, ha significato anche una riscoperta personale: ยซHo studiato giurisprudenza, poi mi sono formato come enologo, ma questa รจ stata la sfida che mi ha spinto davvero a mettermi alla provaยป. Lโ€™etichetta del nuovo spumante sarร  un omaggio alle radici storiche della famiglia e della comunitร  del paesino di Pescosolido, con rappresentati i terrazzamenti dove cresce da sempre quest’uva. Il vino si chiamerร  Monsignor, come il soprannome del padre di Luigi, ma ยซLโ€™annata โ€˜21 non uscirร  prima della prossima primaveraยป.

Valerio, Luigi e Laila

Ma perchรฉ dedicarsi a un vitigno come il Giulia, rischiando in un mercato in cui i consumatori tendono a preferire varietร  piรน conosciute? Per Valerio, la risposta risiede nel desiderio di promuovere il territorio e le sue peculiaritร . รˆ unโ€™ereditร  che porta avanti dalla nonna Paola, donna di grande carattere che ha sempre incarnato la passione per il vino, ma non solo. Il giovane Di Mauro la ricorda anche per la sua passione per la cucina, profonda quanto quella per il vino, che ha fatto di Colle Picchioni un punto di riferimento non solo per i vini ma anche per la sua arte gastronomica. Chiunque visitasse Colle, in quella stradina a metร  della via Appia, dai nipoti agli amici ai grandi enologi e attori, era accolto da Paola in una grande cucina viva e sempre pronta a nuove creazioni. Il camino acceso, il profumo del pane appena sfornato e il grande tavolo di legno pieno di risate e piatti, erano la sua firma. Le ricette che preparava erano rigorosamente scritte a mano e perfezionate nel corso degli anni, fino a diventarne un libro: Le mie ricette, edito dal Gambero Rosso.

Paola Di Mauro ha saputo circondarsi di persone che condividevano la sua visione, come conferma Daniele Cernilli, che nella prefazione del libro di ricette sottolinea il carattere unico della cucina di Paola, fatta di autenticitร  e di tradizioni tramandate: ยซCiรฒ che Paola Di Mauro ci regala รจ una cucina bella e vera, come quella che solo le grandi signore di casa sanno mettere in tavola, una cucina nella quale ritroviamo le nostre radiciยป. Non solo vino, dunque, ma anche un patrimonio gastronomico che Paola ha annotato per anni.

Con lโ€™uva Giulia, Colle Picchioni ha intrapreso un percorso che mira a valorizzare il Lazio e le sue tradizioni senza scendere a compromessi: ยซSiamo solo allโ€™inizio, ma credo che ci sia molto potenziale. Il Giulia รจ unโ€™uva che richiede pazienza e dedizione, ma i risultati ci stanno dando ragioneยป, conclude con un bel sorriso Valerio.

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