Ogni anno un sondaggio condotto da YouGov, assecondando lโinnato food snobism del popolo italiano, mette sotto la lente le nefandezze contro uno dei piรน grandi orgogli nazionali: la nostra cucina. E giรน a elencare come allโestero quotidianamente si compiono orrori quali panna nella carbonara o la normalizzazione degli spaghetti bolognaise, o peggio, conditi con il ketchup. Ma queste azioni non ci scandalizzano piรน. O meglio, lโatteggiamento si รจ evoluto in, โSe vi piace lโananas sulla pizza, mangiatelo pure, basta che lo facciate a casa vostraโ.
La pigrizia in cucina e il palato assuefatto al gusto estero non vengono giustificati, ma si tiene conto che oltre confine, e nel tempo, la tradizione e โle regoleโ possano essere piegate, adattate, distorte. Purchรฉ non offendano, che non insultino quella parte della nostra cultura che piรน abbiamo a cuore. Poi cโรจ la questione dellโattaccamento alla tradizione. Alberto Grandi ha smosso polemiche e animi quando in unโintervista per il Financial Times ha sentenziato che il popolo italiano รจ irragionevolmente motivato a difendere la propria cultura alimentare; sfatando al tempo stesso miti sullโorigine di ricette e prodotti per avviare di fondo una diatriba con lโimminente candidatura della cucina italiana a Patrimonio Immateriale dellโUmanitร .
Polemica a parte, quando si cambiano le regole e si mette in discussione lโautoritร , la tradizione e lโidentitร della cucina italiana resta una macchia sullโorgoglio patriottico, ma si tira anche una stilettata al settore italiano che, secondo le stime, rappresenta un quarto del PIL. Ma le polemiche, si sa, nel tempo perdono di vividezza. Al contrario, chi ordina un cappuccino dopo un pranzo di pesce non viene perdonato, anzi. Si grida allo scandalo, si mette il colpevole alla gogna, si accendono animi.
In questo mare magnum di prese di posizione, puristi e vere nefandezze consumate nei confronti della cucina nazionale, veniamo al primo delitto che questa rubrica vuole esaminare. Allโestero (ma anche in Italia, spesso a causa dei social seguiti dalle generazioni piรน nuove) ogni giorno qualcuno commette un delitto contro un bene primario della nostra cucina: la pasta. Ogni giorno, un gastro-purista testimone di questi delitti, รจ ferito a morte. Qui di seguito, alcuni capi dโimputazione.
Come affondare un coltello nel cuore di un italiano, non calare la pasta in acqua bollente svilisce sia la natura che la struttura della materia prima. Anzichรฉ cuocere, la pasta messa in ammollo in acqua fredda, poi portata a bollore, viene demolita a livello molecolare. Il che ci porta al secondo capo dโaccusa.
La pasta al dente รจ obiettivamente piรน gradevole. Oppone una piccola resistenza al morso, sostiene il condimento e rende il boccone equilibrato. Invece, la pasta troppo cotta si piazza uno scalino sotto la purea. Cโรจ una sospensione condizionale della pena nel caso di zuppe, minestre e altri piatti che ammettono la cottura estesa della componente pasta al suo interno.
Salare l’acqua della pasta non รจ negoziabile. Il sale nell’acqua di cottura favorisce sia il sapore che la consistenza della pasta. La legge prevede lโaggiunta di una manciata di sale grosso quando l’acqua bolle, poco prima di calare la pasta.
Che siano spaghetti, linguine, vermicelli o lโinfame bucatino, la pasta lunga (ad eccezione degli ziti, che vanno obbligatoriamente spezzati prima della cottura) non si spezza. Obiezione: la pentola con lโacqua bollente salata รจ troppo piccola. Obiezione respinta: serve una pentola piรน grande. Di norma si usa quella piรน capiente che si ha in casa e si riempie generosamente di acqua per cuocere bene la pasta. Minimo 3 litri dโacqua bollente salata per due ragionevoli porzioni. Ci metterร di piรน a bollire, pazienza.
Cโรจ un preoccupante numero di persone che pensa che aggiungere olio nellโacqua di cottura della pasta eviti che questa si raggrumi. Sรฌ, รจ vero, lโolio potrebbe sbrogliare la matassa di spaghetti, ma farร anche unโaltra cosa gravissima: staccherร dalla pasta in questione lโimportante presenza di amido. Nonchรฉ renderร nulla la ruvidezza. Risultato: il condimento scivolerร via, mai piรน attaccandosi alla pasta come dovrebbe. Il cattivo condimento ci porta al prossimo capo dโimputazione.
L’acqua di cottura della pasta, ricca di amido, รจ essenziale per legare il piatto. Costituisce uno step nonchรฉ ingrediente molto importante della ricetta. Poco prima di scolare la pasta, per noi italiani รจ logico conservare circa 100 ml circa di acqua di cottura. ร normale aggiungerla per addensare, mantecare o diluire la salsa, secondo necessitร . ร anche ammesso non usarla mai, ma tenerla da parte รจ fondamentale. Molti stranieri ignorano questo importante passo. Si richiede rogatoria internazionale del processo.
Purtroppo la nuova iconografia del piatto di pasta รจ una porzione di pasta scondita, sul cui vertice siede una cucchiaiata di salsa. Fogliolina dโordinanza e spolverata di formaggio grattugiato. Dโaccordo, si sporcano piรน stoviglie, ma la pasta รจ una poesia conviviale, che va condita in una zuppiera o un vassoio โ al limite nella pentola (svuotata) nella quale si รจ cotta la pasta โ uniformando cosรฌ il condimento dellโintera portata. A rischio altrimenti di perdita dโequilibrio, distribuzione del condimento, insaporimento.
Cโรจ magia nei tubetti cozze e fagioli con una spolverata di grana, o anche in un ben eseguito piatto di pasta con alici e pecorino. Ma cโรจ una grossa fetta demografica che ancora mette il formaggio grattugiato sulla pasta al tonno, o peggio, sugli spaghetti alle vongole. Quel tuono che sentite rombare non viene da fuori la finestra.
E qui parlo per esperienza personale. Un membro della mia famiglia americana ha pensato bene di riscaldare lโavanzo di pasta che avevo in precedenza laboriosamente cucinato con ingredienti contrabbandati in valigia. Mentre dormivo, sopraffatta dal jet lag, non ha scaldato lโavanzo in padella. Non nel microonde. Non nel forno, per assurdo. Ma in una bella pentola di acqua bollente salata. Lacrime.
Non sono ammesse iniquitร quali il summenzionato ketchup, ma neanche salsa di soia, Marmite (aberrazione del lievito), salsa sriracha, maionese, senape, harissa, e via dicendo. Pena lโarresto ai domiciliari con proiezione forzata con apri-palpebra a moโ di Arancia Meccanica delle videoricette di Max Mariola, Igles Corelli e Giorgione.
Lโassociazione di carne e pasta รจ un pilastro fondamentale della nostra cucina. I ragรน, le polpettine e le carni ammesse nel condimento per le pietanze di pasta secca o fresca, o come farcitura di lasagne, cannelloni e agnolotti spaziano dalla carne bovina, a quella suina, quella ovina, passando per le interiora e persino ammettendo il pesce. Ma mai, e ripeto mai, si puรฒ pensare di condire la pasta con il pollo. Negli Stati Uniti il pollo figura spesso nelle pietanze di pasta. Non come un trito ma come una scaloppa di petto di pollo speziata, spesso cotta nel sugo, e appoggiata su una abbondante porzione di fettuccine al burro, o al pomodoro nel quale ha precedentemente cotto il pollame. Il tutto ricoperto da una cascata di mozzarella low moisture (il temibile โsiluroโ) poi passato in forno a far sciogliere. Il pollo inesorabilmente si secca. La fettuccina scende di rango a mero contorno. Il โformaggioโ e il sugo creano una piscina infernale di grasso. Se non รจ un delitto questo.
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