Estate=vacanze. È l’equazione che si ripete ogni anno in questo periodo. Se un tempo le opzioni erano fondamentalmente due, mare o montagna, oggi le possibilità di scelta sono molte di più. C’è il turismo astronomico, c’è la “coolcations”, la vacanza alla ricerca del fresco. Ci sono il “noctourism” e la “quietcation”, la vacanza da vivere nel silenzio e nei ritmi lenti. E c’è il saliturismo, il viaggio esperienziale legato al sale marino. SEI Saline Ettore e Infersa, all’interno della Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone di Marsala, lungo la costa occidentale della Sicilia, è la migliore realtà di questo nuovo modo di viaggiare, quella che prima e più di altre ha capito le grandi chance dell’oro bianco marino e del suo ambiente naturale. È lei che ha creato il neologismo Saliturismo.
Eppure, 40 anni fa questo piccolo paradiso del nostro Sud aveva un’altra faccia. Le saline erano operative, belle sì, con grandissime potenzialità turistiche, ma con un aspetto abbandonato, di una bellezza drammatica, ferita. Potenzialità che però ha saputo vedere Antonio D’Alì Staiti, presidente dagli anni ’80 al 2011 della Sosalt (azienda produttrice di sale lungo le coste tra Trapani e Marsala), che ha scommesso sul loro rilancio in chiave anche turistica. Cominciando proprio dal restauro del maestoso mulino, fulcro delle saline Ettore e Infersa, da cui è cominciata questa bella storia di imprenditoria italiana legata al sale.
Dal 1996, anno in cui fu inaugurato e aperto al pubblico il grande mulino fresco di restauro, sia strutturale sia meccanico (grazie anche a uno degli ultimi maestri d’ascia, che ha realizzato le ruote dentate in legno, connesse alle macine), le saline Ettore e Infersa sono molto cresciute. All’interno e intorno sono nati il punto ristoro Mamma Caura e il Salt Resort. Ed è cambiato il nome. Dal 2020 si chiamano SEI. SEI acronimo di Ettore e Infersa. Sei come le pale del mulino. Sei: seconda voce singolare del verbo essere trasferito al visitatore, che diventa protagonista delle varie esperienze a contatto con il sale.
Mamma Caura (nome ispirato al sedimento a base di gesso che si accumula sul fondo delle vasche evaporanti, chiamate caure) è una caserma degli agli anni ’30, dove un tempo veniva riscosso il dazio sul sale, convertita negli anni ’90 in struttura ricettiva e di ristoro. Nel 2021 è stata interamente rinnovata e trasformata in un sunset-bar affacciato sulle saline e sull’antico mulino, con zona aperitivo e bistrot al piano terra, ristorante al primo piano e rooftop al secondo per una vista dall’alto e una sosta “da meditazione”. Mamma Caura è il posto giusto per un un cocktail (provate il MarSale), un calice di bollicine o piatti della tradizione isolana, particolarmente magico sul finire del giorno quando il sole cala sul Canale di Sicilia.
Ci si immerge completamente nel mondo del sale e in una natura mediterranea selvaggia soggiornando nel Salt Resort, situato nell’isola Grande (o Lunga) dello Stagnone, per un turismo eco-friendly lontano dalla folla. Inaugurato nel 2005, è un piccolo hotel con tre camere e bagno dedicato, all’interno di strutture esistenti restaurate. «Anche nel Salt Resort c’è una salina che dal punto di vista idraulico funziona perfettamente, però qui non si coltiva il sale ma il benessere – sorride Adele – l’acqua, che arriva dalla laguna e dopo un lungo percorso entra nelle vasche, ha un’alta concentrazione di sale, fino a 8 volte maggiore di quella del mare». Una talassoterapia a diretto contatto con la natura.
Per alcune ore si entra fisicamente nella produzione dell’oro bianco. Si infilano gli stivali, si entra nelle vasche, si imbracciano gli strumenti del mestiere e “si coltiva” il sale partecipando alla raccolta insieme ai salinai. «Vogliamo far capire cos’è una salina, come si raccoglie il sale, ancora a mano: non so quanto sarà possibile farlo manualmente nel futuro» conclude Adele.
Al centro di tutto c’è il grande mulino del ’500, che con la sua copertura a cono rossa, le 6 pale e le vele bianche domina il paesaggio. Rappresenta il punto di attrazione delle saline e l’aspetto culturale del saliturismo firmato SEI. Nei mesi estivi viene rimesso in funzione due volte a settimana. L’interno della struttura è visitabile e propone percorsi multimediale con schermi touch e animazioni in 3D che consente di comprendere il “sistema” salina e l’ecosistema che le sta attorno.
Il mulino ospita anche La Bottega del Sale, dove oltre all’acquisto dei prodotti aziendali, i sali marini della linea gourmet Il Re del Sale (marchio registrato) e i prodotti cosmetici Solemarevento, sotto la guida delle “Selmelier” si potranno degustare diverse tipologie di oro bianco – fior di sale, Cristalli di Salina e il Sale Marino di Trapani Igp (il primo in Italia con la certificazione europea) – abbinati a diversi prodotti.
SEI – Saline Ettore e Infersa – Marsala (TP) – c.da Ettore Infersa – 0923733003 – 3401934247 – seisaline.it
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