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C'è un piccolo laboratorio in Puglia che produce delle orecchiette davvero speciali

Ad Ostuni, in Puglia, un laboratorio terapeutico e formativo insegna a persone con autismo l’arte della pasta fatta a mano. Con loro ha messo le mani in pasta anche Giorgione

  • 11 Luglio, 2025

Ostuni, la città bianca e degli ulivi secolari, è la casa di Le orecchiette che vorrei, un laboratorio dove le persone con disturbi dello spettro autistico imparano a fare la pasta fresca, sviluppando competenze professionali e autonomia. Proprio in questo contesto si è svolta la terza puntata di Giorgione: insieme è più buono, la serie di Gambero Rosso TV che racconta realtà agricole e non solo, che si avvalgono della collaborazione di persone con disabilità. Insieme ai ragazzi, anche Giorgione ha impastato e fatto – o almeno ci ha provato – orecchiette, condividendo un’esperienza autentica che ha messo in luce la professionalità e la passione di questi artigiani.

Da dove nasce

L’iniziativa nasce dall’amore di un padre, Giuseppe Primicerio, per suo figlio Yuri e per tutti i ragazzi con autismo. La Yuri Srl Benefit Corporation ha l’obiettivo di offrire un percorso educativo strutturato e accessibile, in cui i ragazzi possano esprimere le proprie capacità e inserirsi nel mondo del lavoro. Qui giovani e adulti con autismo imparano a produrre orecchiette e altri formati di pasta fresca. Come afferma Giuseppe «Questo non è solo un laboratorio culinario, ma un laboratorio di vita».

Orecchiette e maritate

Attraverso la pratica quotidiana, i ragazzi coinvolti si confrontano con il ritmo del lavoro, con le regole, mostrando grande serietà, capacità di apprendimento rapido e una straordinaria attenzione ai dettagli. Orecchiette e maritate: pasta della tradizione pugliese che, tra le loro mani, prende vita con passione e metodo.

Nel corso della puntata, Giorgione ha sottolineato più volte quanto i ragazzi fossero bravi e concentrati. Ha preparato con loro la pasta fresca, seguendo le indicazioni con la stessa umiltà e curiosità che caratterizzano il suo stile. Il suo coinvolgimento non è stato solo televisivo, ma profondamente partecipato: impastare insieme, sporcarsi le mani, osservare e apprendere da chi, ogni giorno, cerca di costruire il proprio futuro.

Sul sito ufficiale del progetto è possibile approfondire ogni aspetto: dalla missione educativa alla composizione degli impasti, fino ai percorsi individuali pensati per i ragazzi coinvolti. È anche possibile acquistare le orecchiette fatte in casa.

Da Ostuni a New York

Le orecchiette che vorrei è diventato un modello di inclusione anche fuori dai confini pugliesi. Il laboratorio ha partecipato a eventi nazionali e internazionali. Le orecchiette sono state donate a Papa Francesco, presentate alla Conferenza dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità a New York, cucinate a bordo della nave Amerigo Vespucci, e apprezzate persino durante il G7 sull’inclusione.

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