Curiosità

Che cos’è il granchio a ferro di cavallo, il fossile vivente sopravvissuto ai dinosauri (e finito nei piatti thailandesi)

Un animale giurassico con antenati comparsi oltre 480 milioni di anni fa, con carne e uova edibili che vengono utilizzate in ricette della cucina del Sud-est asiatico

  • 01 Agosto, 2025

Ha l’aspetto di un animale alieno, con la coda affilata come una lancia e il sangue blu che sembra uscito da un film di fantascienza. Eppure, il limulo, noto anche come granchio a ferro di cavallo, non è una creatura immaginaria, ma un essere reale che cammina sul nostro pianeta da oltre 200 milioni di anni. Sopravvissuto a cataclismi e glaciazioni, oggi questo fossile vivente continua a popolare i fondali di alcune zone costiere, affascinando scienziati e biologi marini. In Thailandia il limulo finisce anche nei piatti, in particolare per le sue uova, ingrediente raro che compare in alcune specialità locali.

Caratteristiche

Il limulo, noto in inglese come horseshoe crab e scientificamente indicato come Limulus polyphemus (per la specie atlantica), è un artropode appartenente al sottotipo dei Chelicerata, strettamente imparentato con ragni e scorpioni più che con i veri granchi. Vive lungo le coste atlantiche dell’America, dalla costa orientale, dal Maine fino alla Florida, e nel Golfo del Messico. Altre specie simili sono invece presenti in Asia e le si trova in India, Cina, Giappone e Sud-est asiatico

Il corpo si compone di tre parti: il prosoma a forma di ferro di cavallo, il complesso addominale con branchie a libro e il telson, ovvero la lunga coda rigida che serve principalmente per raddrizzare il corpo se capovolto. Le dimensioni del carapace possono arrivare fino a circa 60 cm, e il suo colore varia dal grigio verdastro al marrone scuro.

Il suo prezioso sangue blu

Il limulo ha il sangue trasparente (diventa blu a contatto con l’ossigeno) perché possiede l’emocianina anziché l’emoglobina, e viene usato in campo biomedico per testare la presenza di endotossine batteriche grazie alla proteina coagulogen, in grado di fornire una difesa contro le infezioni batteriche. Questo animale sopravvive a prelievi di oltre 400 grammi di sangue e poi viene rilasciato in natura, ma la specie è in pericolo d’estinzione e l’intera procedura può essere letale.

Dove si mangia

Meno nota è la sua presenza nella gastronomia di alcune regioni del Sud-est asiatico: le sue uova sono utilizzate in ricette thailandesi, malesi e indonesiane. In particolare, in Thailandia si consuma localmente il limulo arrosto spesso a un prezzo molto basso. Nei mercati è possibile acquistare il granchio per circa 25 baht (meno di un euro). Il consumo del limulo fa parte della cultura gastronomica meno conosciuta agli occhi occidentali, ma attrae i più curiosi: non è però un ingrediente tipico da ristorante comune, quanto piuttosto una specialità regionale o street food. L’offerta è circoscritta e non paragonabile alla diffusione degli insetti commestibili come grilli o cavallette (anch’essi presenti nei mercati thailandesi come snack).

Il piatto tipico thailandese

Foto credit, Pinterest khamer food

Il piatto non si basa sulla carne dell’animale, che è scarsa e poco apprezzata, bensì sulle uova, considerate un ingrediente esotico e particolare. Queste vengono estratte dalle femmine del limulo, spesso dopo una breve cottura o direttamente da esemplari freschi. Il piatto tradizionale si chiama Yum Kai Maeng Da Talay: un’insalata di uova con succo di lime, peperoncino tritato, mango verde a strisce, sedano cinese, scalogno affettato, frutta secca e salsa acida servita nel carapace. Le uva hanno una consistenza piuttosto gommosa o farinosa, con un sapore lievemente salato e retrogusto di pesce; possono essere di colore arancione o giallo, a seconda della specie e stagione.

Foto copertina credit, Pinterest Thailand International Tours

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd