Pizza e rap insieme ci stanno? Certo che sì. E Sebro è il primo pizzaiolo rapper della storia di questo genere musicale ovvero il primo rapper pizzaiolo.
Sebro il pizzaiolo rapper
All’anagrafe è Roberto Sebrotti, in arte Sebro. Generazione Z, nato nel 1997 in provincia di Torino, adesso ha ventotto anni. A quattordici ha cominciato con la musica: faceva free style e rap con gli amici, in strada e in qualche piazzetta deserta di sera. A diciassette ha messo le mani in pasta. Tutto è capitato per caso nella pizzeria Bella Napoli di Susa, dove lavorava da cameriere per guadagnarsi la paghetta.
Guardava ammirato Carlo Perreca, il pizzaiolo, il suo capo, ed era affascinato da quel metodo antico, tutto alla napoletana e riconosciuto bene immateriale Unesco: lo schiaffo sul bancone per ammaccare e stendere il panetto; la pala di faggio stagionato e il forno a legna; il pomodoro schiacciato a mano e l’agliara per versare l’olio. Insomma, gli sarebbe piaciuto da grande prendere il suo posto.
Sebro il pizzaiolo rapper lavora a Berna, Pizzeria da Nino
E così è stato quando gli è capitata l’occasione: il lavoro aumentava e serviva qualcuno che sapesse far pizze. Lui si candida, viene ingaggiato e … tutt’a posto. La cosa riesce, dietro al bancone nasce quasi imparato, non a caso il papà è un cuoco, e diviene pure bravo. Dieci anni di gavetta ed ora è il caporeparto nella Pizzeria da Nino, la più accorsata di Berna in Svizzera.
Sebro scrive testi vicino al forno
Ecco, dice Sebro: «Sto portando all’interno della mia musica l’identità della pizza. E oggi questa è la mia identità artistica: sono un rapper pizzaiolo, ma anche un pizzaiolo rapper». Stile aggressivo, tipico di questo genere musicale e soprattutto del free style. Ritmo e parole incalzanti, con le rime e le assonanze che si embricano, si alternano e sfuggono via, con lui che ammacca sul tavolo il panetto e lancia per aria un pugno di farina, o stende il pomodoro e caccia la pizza dal forno. Una base musicale tutta hi pop, ma anche a tratti melodica, tenera e malinconica, come in “Margherita free style” il pezzo dedicato alla pizza regina e al suo primo amore: «Tu sei pura tu sei vita, bella come Margherita, tra di noi ormai è finita ma continuerà… Ti ho lasciata sola con i pianti fuggendo da qualcosa che non andava in me, ma tu so che, ora sei più forte e ce la farai».
Poi c’è “Diavola”: «Schiaccio questi rapper come smash burger, parlano di strada ma sono Uber, ti prendo a pizze in faccia, sforno barre crude, 500 gradi in bocca pare un subwoofer». In “Never back” ci rivela come scrive i suoi pezzi e qual è la sua ambizione: «Faccio pizze tutti i giorni, scrivo i testi dietro a un forno, è quello che so fare se ci penso fino in fondo, parlare delle strade è scontato d’oggi giorno, ma adesso aspetta compare, devo andare a prendermi il mondo, devi spingere più forte per aprire le porte del successo… non mi accontento di questo, voglio un volo per l’universo».
Sebro nell’ultimo rap Hawaii
L’ultimo pezzo, appena sfornato è il caso di dirlo, si chiama “Hawaii“, ma sulla pizza l’ananas non c’è, la butta via: «Parto per le Hawaii ma non faccio pizza ed ananas, anche se i tropici saranno il mio habitat, io vengo dalle popo bro, mica da Magicland».
Le pizze di Sebro il pizzaiolo rapper
Lui lavora in squadra, è il capo di sei ragazzi. Otto ore di seguito per cinque giorni a settimana. La pizzeria dove lavora ha quaranta coperti e fa moltissimo asporto: d’estate si aspetta un’ora e mezza per portarsi la pizza a casa. È un impasto diretto con una miscela di farine diverse: doppio zero, tipo uno e multicereali. Idratazione sul sessantacinque per cento, media lievitazione e cottura in forno a gas. Un lievissimo crunch al morso, ma soffice tenacia.
Prosciutto e funghi una pizza di Sebro
Guarnizioni tradizionali: Margherita, Marinara, Diavola, Prosciutto e funghi. La sua preferita è Salsicca e friarielli, ma a Berna non va, mentre, invece, tirano molto le pizze vegane con gli ortaggi di stagione. Sebro ama Napoli: c’è stato, disceso in porto da una nave crociera, a mangiare la pizza da Sorbillo ai Tribunali e da Capuano a Piazza Vittoria. Ma il suo pizzaiolo ideale che lo ispira da sempre è Raf Bonetta, a Pozzuoli, Tre Spicchi Gambero Rosso.
E il sogno di Sebro? Un live, portando sul palco il banco e il forno, e fare rap facendo pizze.
Beh, dai, può pure accadere.
Non è impossible dream!
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