โLe notizie che ci arrivano in questi primi giorni parlano di un sistema in fase di rodaggioโ dice Luciano Sbraga, direttore Centro Studi Fipe Nazionale, l’associazione che riunisce i Pubblici Esercizi e che ha cominciato a fornire assistenza, formazione e informazione con largo anticipo rispetto all’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione. Ma poi รจ davvero cosรฌ famigerata? โQualcuno sta facendo faticaโ ammette Sbraga.
Dal primo gennaio 2019 per i titolari di partita Iva รจ entrato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica: le fatture, in formato Xml, devono essere trasmesse direttamente all’Agenzia delle Entrate tramite il Sistema di Interscambio (Sdi) su cui transitano le fatture in entrata e in uscita di ognuno. Da lรฌ, dopo le opportune verifiche, verranno inviate al cliente attraverso Pec oppure recapitate tramite un codice di 7 cifre, sorta di indirizzo telematico (attenzione, perรฒ: il codice รจ uguale per chiunque usi lo stesso software o piattaforma) da inserire in fattura nell’anagrafica del cliente insieme agli altri dati. Per inviare la fattura allo Sdi ci sono diversi metodi: tramite Pec (allโindirizzo [email protected]), attraverso un canale telematico (FTP o Web Service) preventivamente attivato con lo Sdi, mediante software o provider specifici o gli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione alcuni servizi gratuiti (e relativi tutorial) per assolvere a questi obblighi: il portale Fatture e corrispettivi (in cui ogni utente ha la sua area web riservata, accessibile mediante delle credenziali personali), un software scaricabile, la app per smartphone o tablet Fatturae; sistemi diversi per compilare le fatture direttamente in formato Xml e inviarle alla piattaforma Sdi che ne verificherร la correttezza prima dell’acquisizione e della consegna al cliente. Altrimenti esistono software di societร private con costi e caratteristiche diverse in base alla mole di fatture o ai servizi forniti, in alcuni casi collegati direttamente al registratore di cassa o ai programmi gestionali. Le fatture devono essere conservate elettronicamente (almeno 10 anni) secondo un processo regolato dalla legge: non basta averne copia nel proprio computer ma ci si deve rivolgere a operatori certificati o ricorrere al servizio dell’Agenzia delle Entrate. Fino al 30 giugno (con probabile proroga al 30 settembre) l’invio puรฒ avvenire senza sanzioni entro il termine per la liquidazione dellโIVA (per questo inizio di anno, entro il 16 febbraio) – lo chiama โatterraggio morbidoโ Luciano Sbraga – successivamente il termine dovrebbe essere di 10 giorni dalla data di effettuazione dellโoperazione, il condizionale รจ d’obbligo perchรฉ i teoria la fattura immediata dovrebbe essere emessa entro le 24 del giorno stesso.
Molti piccoli esercenti che non avevano dimestichezza con sistemi gestionali si trovano ora spaesati di fronte a questi cambiamenti. Diverso il caso di locali piรน strutturati che giร adottavano software per la contabilitร : โPer noi il passaggio รจ semplice, perchรฉ giร da un paio di anni usiamo un sistema simile per la gestione della contabilitร โ conferma Simona Beltrami del Magorabin di Torino โche in un ristorante di questo tipo รจ complicata, tra consulenze, eventi e cose cosรฌ. Da una parte รจ uno sbattimento perchรฉ devi ricordarti di inserire tutte le fatture almeno una volta a settimana, adesso anche tutti i giorni, ma poi รจ meglio: hai tutto in ordine, le fatture in digitale e le statistiche a portata di manoโ. Cambia perรฒ il dopo-compilazione: โprima inviavo solo un Pdf al commercialista, adesso devo mandare anche l’Xml all’Agenzia delle Entrate. Non รจ molto, ma mi fa ridereโ aggiunge โche prima era il commercialista a inserire fatture di incasso e acquisto, ora no, anche perchรฉ presto ci saranno delle tempistiche tali che dubito che il commercialista potrร piรน starci dietroโ.
Per molti, perรฒ, รจ l’ennesima procedura da sbrigare. โIl problema non รจ la fattura, che si faccia in un modo o nell’altro รจ ugualeโ risponde Pasquale Torrente del Convento di Cetara โma il tempo che serve per assolvere a tutte queste pratiche: sono cose che ti mandano al manicomioโ. Per molte attivitร , significa sottrarre tempo prezioso ad altre mansioni: โentri al locale e cominci con il controllo della merce e delle temperature, il registro degli acquisti da compilare con i codici dei prodotti, la comunicazione al Ministero della Marina del pesce acquistato: dovresti avere una persona che fa solo quelloโ conclude โil mio direttore passa una mezza giornata dietro alle carte invece di seguire la lista dei viniโ. Invece la gran parte delle attivitร ristorative sono piccole aziende che non si possono permettere di dedicare risorse solo alla burocrazia e per cui serve anche del tempo per apprendere i meccanismi, da soli o tramite corsi organizzati da commercialisti e varie associazioni, come appunto la Fipe che, ammette โforse sarebbe stato meglio non ci fosse stata, ma inutile lamentarsi. Ora รจ in vigore e dobbiamo fare in modo che le imprese la gestiscano nel miglior modo possibile. Noi facciamo assistenza diretta e indiretta e chi seguiamo sta avendo meno difficoltร . Inoltreโ aggiunge โabbiamo stretto convenzioni con aziende che forniscono ii software: per un pacchetto di 300 fatture l’anno siamo intorno ai 50 euroโ.
Per adempiere agli obblighi di fatturazione elettronica esistono diversi metodi e strumenti, oltre a quelli – gratuiti โ dell’Agenzia delle Entrate. Con performance e costi diversi. โAbbiamo un nuovo software gestionale per la ristorazione che puรฒ mandare la fattura elettronica tramite Pec o sulla piattaforma Sdi. Ci appoggiamo su una piattaforma di comunicazione con l’Agenzia delle Entrate โ EnerJ – anzichรฉ scaricare tutto perchรฉ รจ un modo piรน snello, cosรฌ anche il commercialista puรฒ entrare e scaricare le fatture direttamenteโ spiega Mauro Rastelli, del Capanno di Spoleto. Il software, Easy Retail POS di Simply Develop, “costa circa 450 euro, ma se devi prendere anche il touch screen sali a 1000-1200. Poi c’รจ un costo di circa 30-40 centesimi a fattura. Per un ristorante come il nostro parliamo di 300-330 euro l’anno. L’offerta di Aruba era simile ma non era collegato al mio gestionale. In ogni casoโ riflette โse dovessi mandare le fatture tramite il mio commercialista, mi costerebbe molto di piรนโ. La forbice di prezzi รจ ampia: โabbiamo dovuto fare l’aggiornamento del nostro programma: 600 euro per la prima trancheโ spiega Mario Rinaldi (Armando al Pantheon di Roma) โi prossimi anni soltanto le spese di gestione che dipendono dalla mole di fatture, per noi dovrebbero essere circa 100 euro l’annoโ. ร stato complicato dal punto di vista tecnico? โNo, eravamo giร organizzati per gestire le fatture passive tramite commercialista e attive con il registratore di cassa, sono comunque servite due mattinate per fare l’attivazione e inserire i dati dell’aziendaโ. Usano Bacco, un programma di Buffetti tra i piรน diffusi per la gestione di cassa dei ristoranti, che ora sviluppa il file Xml che poi invia un altro software di gestione con funzioni da intermediario con lo Sdi. Cosรฌ sono Azienda Digitale, Qui Fattura, Fatture in cloud, programmi che hanno costi diversi (tra gli 8 euro al mese + iva, ai 350 l’anno e oltre) in base alla quantitร delle fatture e alle funzioni come inserimento nel registro dei corrispettivi, prima nota eccetera.
Ma si puรฒ fare senza ricorrere a strutture terze? โSe si emettono poche fatture sรฌ, anche se non รจ sempliceโ risponde Sbraga โci vuole un po’ di dimestichezza, e il tempo necessario per la trasmissioneโ. Tasto dolente, almeno in questi primi giorni: โL’unica volta che ho provato a inviare una fattura il sistema era bloccatoโ fa Simona Beltrami. La piattaforma dell’Agenzia delle Entrate รจ andata in tilt per le troppe richieste, conferma anche Mauro Rastelli anche se dall’Agenzia replicano: โnessuna anomaliaโ a fronte di milioni di fatture emesse giร nei primi giorni, ma l’associazione dei commercialisti conferma disservizi e rallentamenti. Il punto cruciale pare proprio questo: tempi estenuanti per caricare i file e per le verifiche di ogni fattura, server che crollano e difficoltร varie. Si prevede che il vero collo di bottiglia sarร nella prima metร di febbraio, stando al 16 la liquidazione mensile dell’Iva. Difficoltร iniziali che si andranno a risolvere superati i primi giorni o problematiche di cui bisognerร tenere conto costantemente?
Quanto tempo si impiega? โAdesso devo inviare le fatture via Sdi giorno per giornoโ spiega ancora Mario Rinaldi โma per il resto sono due secondi in piรน ogni fattura in uscita, il tempo di inserire codice o Pecโ il gestionale permette alla cassa di dialogare con tutto il sistema, dalle comande ai tavoli fino alla Agenzia delle Entrate. Per inserire tutti i dati del cliente in modo automaticco, viene in soccorso il QR Code, sviluppato direttamente con l’Agenzia delle Entrate, per cui occorre ovviamente avere un lettore che dialoghi con il sistema (intorno agli 80โฌ). Lamenta il doppio passaggio Simona Beltrami: โcon il nostro programma inviavamo direttamente al commercialista i Pdf delle fatture. Ora dobbiamo fare due volte, inviando tutto anche all’Agenzia delle Entrate in formato Xml. Per il resto รจ ugualeโ. Per lei funziona cosรฌ: il registratore di cassa fa la fattura elettronica (anche Xml), lei la registra su Webdesk per condividerla con il commercialista. โPrima dovevo dare il cartaceo alla mia commercialista, ora รจ tutto facilmente consultabile… se la connessione รจ buona. Ma da queste parti non sempre lo รจโ conclude Rastelli. Ma intoppi e difficoltร , a sentire altri esercenti, non mancano: dalla difficoltร del prendere dimestichezza con il sistema, ai molti codici di cui essere in possesso, senza contare i tempi di trasmissione e verifica.
Per chi รจ riuscito a espletare tutte le proprie incombenze, perรฒ, le difficoltร non sono finite: perchรฉ magari si emette fattura verso qualcuno โ e sono in molti โ che ancora non si รจ adeguato, mentre c’รจ chi รจ in attesa del software acquistato ma ancora non consegnato. Un’altra difficoltร che incontra chi deve gestire fatture in entrata e in uscita, soprattutto in grandi quantitร come chi fa anche forniture, รจ che le fatture ora si presentano tutte uguali: se fino a qualche giorno fa si riconosceva l’intestatario a prima vista e in modo intuitivo, per il colore o la grafica del logo, ora bisogna leggere bene, e cambiare modo di guardare.
Ma i dubbi maggiori sono legati alla tempistica tra emissione e consegna della fattura che, una volta trasmessa all’Agenzia delle Entrate (sorvolando sulle difficoltร di cui sopra e gli intoppi riscontrati nel mettere in dialogo il sistema e i vari software), deve verificarne la conformitร prima di recapitarla al cliente, in un arco di tempo massimo di 5 giorni per convalidarla. 5 giorni in cui la fattura non รจ ancora valida, anche se elaborata, e non puรฒ essere consegnata al cliente che, di fatto, esce dal ristorante senza scontrino e senza fattura, quindi privo di documento fiscale. โL’Agenzia delle Entrate dice che basta una qualsiasi pezza di appoggio, anche un foglio di carta sottoscritto dal ristoratore, o un facsimile di fatturaโ dice Sbraga. Si รจ parlato di Fattura di cortesia, o fattura proforma nei casi di impossibilitร fatturare al momento: un documento cartaceo con su scritto che la fattura elettronica seguirร nei termini di legge. Potenzialmente il ristoratore malandrino puรฒ non emettere fattura al momento ma solo un facsimile o una quietanza (con valore commerciale e non fiscale), cui dovrebbe seguire quello valido, senza che poi questo avvenga. Se non c’รจ alcun controllo finisce lรฌ, altrimenti fa in tempo a recuperare. Si obietterร che chi chiede la fattura poi ne verifichi l’effettivo invio. Ma non tutti hanno tempo e modo per controllare che questo avvenga per ogni pranzo o cena di lavoro. Senza contare i clienti compiacenti. ร solo un’ipotesi, ma non del tutto irrealistica, in un Paese in cui si evadono quasi 150 miliardi di euro l’anno. Ma davvero si contrasta il nero con la fatturazione elettronica? โPiรน che altro si combatte l’evasione sull’Iva, quelle fatture carosello che girano sul nullaโ risponde Sbraga.
Ma non รจ finta qui. Ma cosa accadrebbe se invece di fatture si trattasse di scontrini fiscali? Lo vedremo a breve, perchรฉ dal 1 luglio 2019 (per chi supera i 400mila euro di ricavi annuo, dal 1 gennaio 2020 per gli altri) arriverร lo scontrino elettronico, con un invio quasi in tempo reale dei dati dal registratore di cassa all’Agenzia delle Entrate, senza rilasciare alcun documento fiscale al cliente finale a meno di richiesta esplicita. Sempre che venga effettivamente fatto tutto secondo le regole. Diceva il Divo Giulio Andreotti che a pensar male si fa peccato, ma a volte…
a cura di Antonella De Santis
foto tratte dai materiali dell’Agenzia delle Entrate
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