Puรฒ un concorso di cucina trasformarsi in opportunitร per celebrare lโincontro e lo scambio tra due culture? ร indubbio, anche solo considerando il potere comunicativo del cibo e la sua capacitร di raccontare le radici identitarie di un territorio e della comunitร che lo abita. Non a caso, nella giornata del 16 novembre si celebrano, da dieci anni a questa parte, due anniversari affini tra loro, pur relativi a culture nate a cresciute a migliaia di chilometri di distanza. A unire in nome del loro alto valore identitario la tradizione gastronomica italiana e quella messicana รจ infatti anche la celebrazione condivisa del riconoscimento arrivato dallโUnesco ormai dieci anni fa: nel 2010, la Dieta Mediterranea e la cucina messicana sono entrambe state dichiarate patrimonio culturale dellโumanitร . La prima identifica lo stile alimentare (e di vita) dei Paesi del bacino mediterraneo, e dunque anche dellโItalia, con i suoi prodotti e le sue tradizioni culinarie; la seconda รจ stata riconosciuta come una manifestazione di usanze tramandate di generazione in generazione da tempi antichissimi, sia nella coltivazione dei prodotti tipici sia nella trasformazione in numerosi piatti tradizionali usando tecniche e conoscenze che si sono preservate nel corso dei secoli. Lo ricorda lโambasciatore del Messico in Italia Carlos Garcia Dialba in occasione della festa (solo virtuale) che vuole celebrare proprio le consonanze e la reciproca stima tra la cultura gastronomica italiana e quella messicana.
Per rendere il discorso piรน accessibile, l’estate scorsa, lโAssociazione per la promozione della Gastronomia Messicana in Italia, con il supporto dellโambasciata, ha indetto un concorso culinario digitale, aperto alla partecipazione di tutti e incentrato sulla valorizzazione di un prodotto che dal Messico รจ arrivato in Italia molti secoli fa, trovando lโhabitat ideale per radicarsi, e diventare parte fondante della nostra cultura gastronomica: il pomodoro. I vincitori โ anzi, le vincitrici, perchรฉ sul podio salgono tre cuoche, amatoriali e non, da tempo residenti in Italia โ del contest Xitomatl-Pomodoro, un regalo del Messico al Mondo sono stati annunciati in concomitanza con la celebrazione del decimo anniversario del riconoscimento Unesco per la cucina messicana. E al di lร del gioco proficuo di scambi tra prodotti e tecniche dellโuna e dellโaltra tradizione, applicato ai fornelli dai partecipanti, lโoccasione รจ stata opportunitร per ribadire la forza diplomatica del cibo e della cucina (il cosiddetto soft power) nel tracciare una fitta rete di relazioni internazionali che aiutano a superare barriere politiche, sociali ed economiche.
โLa cucina รจ una potente forma di comunicazioneโ ha sottolineato lโambasciatore Garcia Dialba โe da qualche tempo il Messico ha imparato a comunicare meglio di prima la cultura dei suoi prodotti e delle sue tradizioni al resto del mondo. Per molti anni la cucina messicana allโestero รจ stata ridotta a uno stereotipo, ma oggi la percezione sta cambiando rapidamente: oggi abbiamo ottenuto rispetto, e questo anche grazie ai cuochi che si sono fatti ambasciatori della nostra tradizione, come Enrique olvera, Jorge Vallejo, Karime Lopezโฆโ Un destino simile a quello della cucina italiana, insomma, che pure ha molto combattuto (e ancora combatte) per affermarsi oltre gli stereotipi che per molto tempo lโhanno incastrata nellโimmaginario di pizza e mandolino. Sul valore comunicativo della cucina fa leva anche Enrique Marquez, Direttore Esecutivo di Diplomazia Culturale del Messico: โPer la diplomazia culturale messicana รจ stato importante poter contare su questo strumento, che รจ mezzo di comunicazione e convivenza tra culture, e anche in questo momento storico si dimostra essenziale: viviamo unโepoca di frammentazione politica e sociale, ma la pandemia ha portato a emergere espressioni che puntano a superare le barriere col dialogo tra culture. E la cucina aiuta questo dialogo, come molte altre espressioni artistiche e culturaliโ.
In questa chiave, sul tavolo cโรจ anche lโapprofondirsi del legame tra gastronomia messicana e italiana, che vuole essere base di partenza per una strategia di promozione turistica da condurre insieme, nellโinteresse di entrambi i Paesi: โLa presenza della cucina messicana รจ cresciuta ovunque. In Italia oggi contiamo circa 200 ristoranti messicani in tutto il Paese. ร cresciuta la conoscenza dei nostri prodotti, dai pimientos al mezcal. E per lโeconomia messicana lโimpatto del turismo รจ importante: parliamo dellโ8% del prodotto interno lordo, e di 45 milioni di visitatori arrivati nel 2019, 10 milioni ci hanno scelto per scoprire la nostra cucina, grazie anche ai nostri 18 percorsi gastronomici. Nello stesso anno, dallโItalia, sono arrivati 100mila turistiโฆ Ci piacerebbe far crescere questo numero, quando sarร possibile riprendere a viaggiareโ. Anche per questo lโAmbasciata del Messico in Italia promuove molto la cucina messicana, lavorando con ristoratori messicani e italiani sul territorio.
Il concorso, che ha visto anche la partecipazione di un piccolo cuoco amatoriale di dieci anni (origini messicane, residente a Napoli, ha presentato la sua versione di una bruschetta al pomodoro), รจ proprio una delle attivitร ideate per celebrare la creativitร delle due cucine, invitando a fonderle per raggiungere un esito inedito, nel segno del pomodoro. A valutare i concorrenti sono stati Karime Lopez (Osteria Gucci, Firenze), Diana Beltran (La Cucaracha, Roma), Elisabeth Sanchez (Casa Sanchez, Roma) e Rodrigo Zepeda (chef dellโambasciata). Sul podio una triade di vincitrici che raccontano una cucina fatta di ricordi dโinfanzia e nuove scoperte – di tecniche e prodotti, dalla pasta allโuovo stesa a mano ai pomodori secchi sottโolio โ fatte in Italia.
Ci sono i tacos negros di aragosta al pastor con salsa mexmol (crasi di Messico e Molfetta) di Areli Kareli Rios Gonzalez, medaglia dโoro; i charales con aguietas (alborelle con le โstringheโ, prodotti tipici della Pianura Padana di Codogno per interpretare un piatto della tradizione casalinga messicana) di Elisa Diaz Garcia, al secondo posto; e la pasta tre colori in lenzuolo di mole di Maria Martinez Diaz, che conquista il bronzo. In un tripudio di ingredienti che dimostrano ancora una volta come le barriere, in cucina, non esistano. Tra cipolle rosse di Tropea e nopales, cioccolato di Modica e chile poblano.
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd