Far conoscere le eccellenze enogastronomiche regionali italiane attraverso lโidentitร olfattiva di un prodotto o di una ricetta simbolo. ร lโobiettivo di โAromi dโItaliaโ, lโiniziativa che coinvolge tutte le regioni e le province autonome italiane nellโambito del Piano di Promozione Nazionale e che vede come capofila la regione Toscana, attraverso Toscana Promozione Turistica, nellโambito del progetto “Scopri l’Italia che non sapeviโ frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo coordinata dalla Regione Abruzzo.
Proprio lโAbruzzo, presente il sottosegretario con delega al Turismo della Regione Daniele DโAmario, ha ospitato la decima delle 17 tappe dellโoriginale tour โ partito da Torino il 2 settembre per concludersi a fine ottobre โ che toccherร tutti i territori con lโobiettivo di far scoprire i prodotti e le ricette tipici con il coinvolgimento delle delegazioni locali della Federazione Italiana Cuochi: un bus-ristorante di ultima generazione con allโinterno unโattrezzata cucina, tavoli e apparecchiatura per la degustazione e un kit olfattivo capace di evocare in maniera immediata i luoghi da cui provengono. Nei mesi scorsi un pool di esperti insieme alle istituzioni locali ha individuato un prodotto o un piatto โsimboloโ per ogni regione e ne ha estrapolato lโidentitร olfattiva, lโaroma in grado di richiamare quella pietanza, da utilizzare come strumento di conoscenza e valorizzazione, favorendo cosรฌ il racconto della cultura enogastronomica italiana attraverso la diversitร dei profumi e dei sapori locali.
foto Regione Abruzzo
Il pranzo abruzzese, svoltosi lunedรฌ 17 settembre al Porto Turistico di Pescara, ha avuto come protagonista il pecorino di Farindola, un formaggio davvero particolare al quale al quale รจ stato associato, come impronta olfattiva, il sentore di pino mugo. Nella cucina del bus gli chef Giovanna De Vincentis, Emma Barone, Carlo Auriti, Nicla Santilli e Lorenzo Pace dellโUnione Cuochi Abruzzesi, autori di due piatti, il morbido di Pecorino di Farindola, frolla salata di peperone secco di Altino, spugna e maionese di pino mugo e il pancotto con crema di Pecorino di Farindola, erbe spontanee, pomodorini canditi e olio con il pino mugo, abbinati ai vini bio Cerasuolo dโAbruzzo Doc e Passerina spumante della cantina Chiusa Grande di Nocciano.
Negli anni Novanta questo particolarissimo pecorino, unico al mondo prodotto con caglio di maiale, ha rischiato di scomparire insieme allโantica e originale tradizione che lo accompagna, ma รจ tornato sulle tavole grazie allโimpegno congiunto del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, di Slow Food (che lo ha inserito nei Presidi) e del Consorzio nato nel 2002, oggi costituito da 12 produttori distribuiti nei 9 comuni dellโalta area vestina tra le province di Pescara e di Teramo. Tutte le forme sono etichettate dai singoli casari, riportando – come da rito antico – anche il nome della donna che ha confezionato il formaggio. Il disciplinare di produzione, che ha avviato la procedura per il riconoscimento della DOP, garantisce tutta la filiera: animali allevati nellโarea tipica di produzione e al pascolo il piรน possibile, alimentati solo con erba, fieno, e concentrati tradizionali; latte cagliato a 33-34 gradi senza refrigerazione, con caglio di maiale, con salatura superficiale delle forme ottenute in cestini di vimini (fiscelle); stagionatura da 3 mesi a 1 anno, senza lavare le forme, che sono trattate in superficie con olio e aceto e pesano in media 1,5 โ 2 kg.
โScopri lโItalia che non sapeviโ รจ una strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo โ coordinata dalla Regione Abruzzo โ della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT. Un progetto che vede il coinvolgimento in qualitร di capofila di Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica (borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi) con questโultimo anche responsabile degli aspetti legati allโinteroperabilitร con il Tourism Digital Hub. A queste si sono unite le Regioni partner ai quali sono stati affidati alcuni temi verticali: Toscana (enogastronomia), Friuli-Venezia Giulia (golf) e Campania (itinerari di turismo archeologico subacqueo). ยซLโolfatto รจ un potente richiamo per emozioni e ricordiยป ha affermato Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione Turistica ยซper questo con Aromi dโItalia, abbiamo scelto di raccontare l’identitร gastronomica del nostro paese attraverso i profumi di piatti e di prodotti, una formula innovativa che prende spunto dagli studi sul marketing olfattivoยป. Il bus arriverร nei prossimi giorni a Siracusa dove รจ in programma il G7 Agricoltura e per gli aromi italiani sarร una bella vetrina internazionale.
Ecco tutti gli Aromi dโItalia protagonisti del tour: Pecorino di Farindola (Abruzzo), Pasta con peperone crusco (Basilicata), โNduja (Calabria), Pizza (Campania), Parmigiano reggiano (Emilia-Romagna), Frico (Friuli-Venezia Giulia), Carciofi alla romana (Lazio), Trofie al pesto (Liguria), Risotto alla milanese (Lombardia), Brodetto di pesce (Marche), Scamorza Molisana (Molise), Bagna cauda (Piemonte), Speck (Provincia di Bolzano), Strudel (Provincia di Trento), Orecchiette con cime di rapa (Puglia), Pecorino sardo (Sardegna), Pasta con le sarde (Sicilia), Pane toscano (Toscana), Prosciutto di Norcia (Umbria), Fontina (Valle dโAosta), Baccalร alla vicentina (Veneto).
foto di copertina GQUADRO
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