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La trasformazione gastronomica di una delle più belle gallerie di Torino. Alla Subalpina arrivano i Costardi Bros

Continuano i cambiamenti alla Galleria dell’Industria Subalpina, gioiello di elementi in stile rinascimentale e barocco

  • 12 Marzo, 2025

C’era una volta la Galleria dell’Industria Subalpina, gioiello di elementi in stile rinascimentale e barocco (ne avevamo parlato qui), con decorazioni dello scultore torinese Edoardo Rubino. Aperta nel 1875, finanziata dalla Banca Industriale Subalpina ā€œauspice il Municipio”, come si legge nelle targhe poste in alto all’ingresso su piazza Castello, realizzata dall’architetto Pietro Carrera, all’epoca era soprannominata Bazar per la ricchezza di negozi e spazi pubblici. Compreso il Salone Romano, locale di intrattenimento, dove aprƬ nel 1905 il cinematografo LumiĆØre che sarebbe diventato il Cinema Romano, inaugurato il 10 giugno 1911 e attivo ancora oggi. D’altra parte c’è sempre stato un legame fra la galleria e il cinema: qui sono state girate scene del mitico Italian job, il film con l’inseguimento delle mini diventato un cult, di Quattro mosche di velluto grigio di Dario Argento, della Donna della domenica di Comencini.

Una galleria-gioiello

Innovativa e sorprendentemente moderna anche oggi, la Galleria Subalpina, che ha vissuto alti e bassi nel corso del tempo, recentemente era stata acquisita da imprenditori americani e si parlava di rivoluzionarla, con marchi della moda e chissĆ  che altro (e qualche indirizzo storico, come il leggendario libraio ā€œL’Ebreoā€ dove generazioni di studenti hanno acquistato/venduto libri usati, aveva giĆ  lasciato). Ma ora ĆØ tornata in mani torinesi e sta diventando uno dei luoghi più frequentati del centro, con l’aperturaĀ  del ristorante del CaffĆØ Baratti la sera, che va aggiungersi all’Arcadia e allo Sfashion CafĆØ, alla nuova sede con la caffetteria letteraria più piccola d’Italia nella libreria Luxemburg, la bottega di charme della Via del TĆØ, la libreria antiquaria Gilibert, il cinema Romano, la Dispensa. E prossimamente unaĀ  gelateria disegnata da Piero Chiambretti e una pasticceria.

La Dispensa si trasforma con i Costardi Bros

Proprio la Dispensa sarĆ  a breve (apertura prevista a primavera) la protagonista di un’altra innovazione di tendenza. Attualmente giĆ  esiste uno spazio Dispensa accanto al Cinema Romano, uno scenografico locale di Compagnia dei Carabi interamente dedicato a spirits, vini dal mondo, birre e una selezione di proposte food: vasetti di sughi e sottoli/sottaceti, pasta, biscotti, aceti. E ora la Dispensa si sposterĆ  verso il secondo ingresso della Galleria, su Piazza Carlo Alberto. Un locale più grande, proprio accanto alla nuova bottega La Via del TĆØ, e che si amplia con un cocktail bar bistrot e con uno spazio gastronomia curato dai Costardi Bros, che a Torino giĆ  sovrintendono al caffĆØ storico San Carlo e al ristorante Scatto nello spazio delle Gallerie d’Italia.

L’idea ĆØ innovativa, nello spirito delle ā€œgastronomie dove si mangiaā€ che sta diventando una nuova tendenza. ā€œSarĆ  uno spazio dedicato alla pausa pranzo – spiega Christian Costardi – dove si potranno scegliere dal gran banco di gastronomia le nostre proposte da asporto o da consumare nella sala al piano superiore, dove ci saranno una quarantina di posti, in una filosofia contemporanea-informale. Progetto che continua fino a sera con una proposta aperitivo studiata insieme a Compagnia dei Caraibi di cocktail accompagnati dai ā€˜ piattini di rinforzo’ della tradizione piemontese con tocchi attualizzati. Formule anche da condividere, qualche piatto più ricco per una ā€˜quasi-cena’, visto che l’orario sarĆ  fino alle 21 e nel fine settimana anche oltreā€ Tutto in uno spirito informale, precisa lo chef, ā€œ ma con un alto livello qualitativo, con materie prime selezionate com’è il nostro obiettivo da sempre. Non mancheranno i classici della tradizione piemontese – insalata russa, vitello tonnato – e naturalmente la nostra ormai iconica lattina di risotto (tutta la nostra storia inizia a Vercelli, nelle terre del riso) alla Andy Wharol. Siamo pensando io e mio fratello Manuel a una ā€œLattina Subalpinaā€ legata allo spirito della galleria che sarĆ  anche qui la nostra firma, una sorpresaā€

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