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Il riscatto parte dal riso. Cinque donne e un arancino: il nuovo libro di Catena Fiorello Galeano

Esce il primo volume della saga di Monte Pepe firmata da Catena Fiorello Galeano: una storia di riscatto e rinascita, di cucina, vita vissuta e fritti.

  • 04 Luglio, 2020

โ€œQuesto รจ il primo di 5 libri, che avranno tutti un legame con un prodotto tipico della Siciliaโ€. Introduce cosรฌ, Catena Fiorello Galeano, il suo nuovo romanzo dal titolo Cinque donne e un arancino. Primo di una saga che si sviluppa attorno a 5 figure femminili che incroceranno personaggi, storie e sapori sullo sfondo di Monte Pepe, paesino immaginario tra le montagne della Trinacria. Uno di quei posti scoperti da Catena nei giri di presentazioni dei suoi volumi, luoghi โ€œbellissimiโ€ dice, cosรฌ diversi dalla โ€œsuaโ€ Sicilia, che guarda al mare. โ€œVolevo raccontare questa Sicilia di montagnaโ€ e per farlo ha immaginato le 5 protagoniste. โ€œQuesto libro รจ un omaggio alle donne della mia terra e di tutto il mondo, sempre cosรฌ forti e determinate, capaci di rialzarsi e portare in salvo la nave che sta affondandoโ€.

Cinque donne e un arancino. Lo street food della Sicilia

Il primo volume vede Rosa, ormai vedova, rientrare a Monte Pepe. Un ritorno amaro, in un luogo in cui il ritmo lento ha il sapore della rassegnazione, quella che pare soffocare le donne del paesino. Ma non lei, che immagina ancora nuove avventure. La molla รจ la cucina. Detonatore di storie, emozioni e progetti. Riunisce altre quattro fimmine, diverse per etร  e caratteri, e con loro insegue il sogno di una rosticceria che offra i migliori arancini della regione. Uno street food, qualcuno lo chiamerebbe, come ce ne sono molti in Sicilia: โ€œbuchetti che fanno pane cunzato, spazi minuscoli dove ci si inventa un lavoro di sana piantaโ€ a partire da pochi semplici ingredienti. โ€œIl cibo รจ per molti un’opportunitร  di lavoro: cuochi a domicilio, chef, o proprietari di piccoli laboratori come se ne vedono da noi. In questo il cibo รจ molto democraticoโ€.

Il ruolo della fortuna

La rosticceria si rivela un’impresa complicata: cucinare bene non basta, lo sanno i molti imprenditori che fanno i conti con una clientela difficile, talvolta capricciosa, spesso โ€“ soprattutto in questo periodo โ€“ timorosa o assente. Ma come per la cucina, anche un buon business plan e le analisi del mercato possono segnare il passo di fronte alla fortuna, quella che cambia la direzione delle cose e aiuta gli audaci. Come audaci sono state Rosa e le altre, che un incontro inaspettato porterร  โ€“ con i loro arancini โ€“ fino oltre oceano.

La metafora dell’arancino

Seguendo una traiettoria giร  percorsa dagli emigranti che trovavano conforto alla nostalgia di casa in quella pietanza semplice, replicabile ovunque, perchรฉ realizzata con un ingrediente facilmente reperibile ed economico. L’arancino diventa cosรฌ un simbolo di riscatto, del tanto che si puรฒ creare con poco, dentro e fuori la cucina. Emblema di quante cose si possono costruire a partire da un un elemento quotidiano, di quante occasioni esistono per chi le sa vedere. Basta mescolare altri elementi e industriarsi per risolvere problemi. La panatura, per esempio, antico stratagemma per non far rovinare il riso cotto, pare risalga al periodo di Federico II di Svevia.

L’arancino perfetto

Preparare un arancino sembra semplice, ma non lo รจ. โ€œCi vuole un maestro, come per il sushiโ€. Serve abilitร  per raggiungere un risultato perfetto, per prendere quel cuore di sugo โ€œdove ci sono pepe nero, carne macinata o a tocchetti, piselli, mozzarella filanteโ€ e nasconderlo dentro il riso bianco, cosicchรฉ al primo morso, quello sulla punta, non si riveli ancora. Si affonda nel riso candido dopo aver superato il primo strato, senza incontrare resistenza: la panatura รจ fondamentale, non deve essere grossa o dura, ma โ€œsottile, finissima e ben compattaโ€. Cosรฌ รจ l’arancino vero: โ€œรจ un po’ una metafora dei siciliani; abbiamo la scorza fuori, ma se vai a vedere รจ morbida morbida, entri subito e trovi il cuore, che รจ nascosto ma quando si offre ti riempie come il ripieno fa con il palatoโ€.

Il riscatto nel cibo

Non nuova al racconto gastronomico, Catena ha firmato Dacci oggi il nostro pane quotidiano che si muoveva tra ricordi, sogni e ricette di famiglia (una cinquantina, di quella mamma di cui ha assumere il cognome accanto a quello del padre) in omaggio all’identitร  e alle radici piรน profonde della sua terra e della sua casa. Perchรฉ se รจ vero che tutte le regioni italiane hanno legami con il cibo, โ€œil cibo รจ imprescindibile per raccontare questa terraโ€. Lo dice cosรฌ, ben consapevole di quanta storia โ€“ grande e piccola โ€“ si nasconda dietro le ricette, con quei profumi e i sapori che conservano le tracce di un passato di dominazioni, incontri e contaminazioni in cucina, di trasmissione di saperi e sapori: โ€œcome nel caso della presenza musulmana che tanta ereditร  ha lasciato nei ricettari dell’isola proprio a partire dal riso e dallo zafferanoโ€.

Gli altri libri della saga di Monte Pepe

Collegati ma indipendenti, negli altri libri della saga, attesi con cadenza annuale, cambiano protagonista e pietanza principale al centro della storia: granite, cannoli, nero di seppia, caponata. Volumi che tradiscono la passione per la cucina di Catena. Cresciuta โ€œcon una mamma troppo brava a cucinareโ€, in una casa stretta intorno a una cucina semplice, leggerissima, molto vegetale, โ€œanche per necessitร , con 4 figli e un solo stipendioโ€. In cui le cotolette erano di melanzane, lo spezzatino a base di uova e carciofi, e la pasta con la lattuga, la merenda di pane e olio, e l’immancabile granita, con ghiaccio, zucchero, limone spremuto (ma solo quelli verdi) da mangiare a colazione con il pane. Oggi a Roma, dove abita, Catena continua a celebrare quella cucina fatta di niente, di sole, profumi, colori, โ€œla sicilianitร  ce la siamo portata dietroโ€. E gli arancini? โ€œNon ti nascondo che il desiderio di Rosa, la protagonista del libro, รจ un po’ anche il mio. Vorrei aprire una rosticceria, e chiamarla Il Regno degli Aranciniโ€. Se qualcuno fosse interessato…

Cinque donne e un arancino โ€“ Catena Fiorello Galeano โ€“ Giunti โ€“ 336 pp. – 18โ‚ฌ

 

a cura di Antonella De Santis

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